SIRIA – Il voto per le elezioni presidenziali sono svolte senza incidenti, ora lo spoglio

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Assad ha condotto la sua campagna elettorale con lo slogan “Hope in Action”. Ha incoraggia i siriani a lavorare di fronte a una difficile situazione socio-economica.

Temendo provocazioni, le autorità del paese hanno intensificato le misure di sicurezza il giorno delle elezioni. E non invano. Nel sud della Siria, è avvenuta un’esplosione vicino a uno dei seggi elettorali. Tuttavia non ci sono state conseguenze.

Nulla di serio rispetto ai numerosi attentati ed attacchi delle precedenti elezioni.

Dato l’alto afflusso di popolazione, pari all’80 % dei votanti, i seggi sono rimasti aperti 5 ore in più, dalle 19:00 alle 24:00.

Ora il il Comitato elettorale supremo siriano ha iniziato il conteggio dei risultati dei vari seggi. Lo ha riferito il 27 maggio l’agenzia SANA con riferimento al dipartimento.

“Le elezioni sono finite, il conteggio dei voti è iniziato”, dice il messaggio.

In tutto i seggi nel paese sono stati 12.000.

Probabilmente Assad risulterà ancora scelto dalla maggior parte dei siriani. D’altra parte in periodo di guerra – mentre USA e EU insistono a prolungare la destabilizzazione del paese – gli eventi ancora in corso e la Siria ancora occupata, non offrono alternative. Sappiamo bene che in un periodo di crisi la gente sceglie chi da sicurezza.

C’è da considerare che l’Italia per la crisi sanitaria – potremmo dire per una crisi minore in atto rispetto a quella siriana – ha scelto di non votare ed ha nominato Draghi come premier. La Siria per un nemico peggiore che ha fatto 500.000 morti ed ha causato la distruzione dio interi caseggiati ed infrastrutture, ha scelto di votare. E’ senza dubbio un atto di dignità e di coraggio che avrebbe meritato menzione sui media e che, invece, ha prodotto solo scarni comunicati da parte dei paesi che proseguono le loro politiche ostili contro la Siria.

Comunque il vincitore di queste elezioni, sarà rimarrà in carica per sette anni. Oltre a Bashar al-Assad , gli altri canddati sono l’ ex deputato del Partito socialista unionista Abdullah Sallum Abdullah e il rappresentante dell’opposizione patriottica, Mahmoud Ahmed Murai .

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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