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SIRIA – Dopo la deludente risposta scritta USA, la Russia passa a presidiare il porto di Latakia

by Patrizio Ricci
28 Gennaio 2022
in Esteri
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polizia militare russa al porto di Latakia

polizia militare russa al porto di Latakia

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La Russia non si fa più grandi illusioni. La diplomazia occidentale è usata da tempo a suo svantaggio. L’avversario l’ha avvertita come debolezza. Questo non vuol dire che la Russia ora passerà al bullismo ma che adotterà il principio della reciprocità. Quindi questo non vuol dire che, grossolanamente, la diplomazia sarà buttata improvvisamente via, ma vuol dire che sugli scacchieri internazionali lo sprezzante rifiuto degli USA e della Nato alle giuste preoccupazioni russe di un ingresso dell’Ucraina nella Nato e dell’avanzamento di sistemi d’ama e basi Nato sempre più vicini al confine russo, consigliano alla Russia di non tergiversare più ulteriormente.
In altri termini, ora che la volontà di pace e le intenzioni sono state messe definitivamente per iscritto dalla controparte americana, Mosca si sentirà libera di costruire la propria politica e di salvaguardare i propri asset ed alleati, in modo più deciso, perché questo sarà una necessità vitale.

Missioni aeree congiunte siro-russe sui cieli della Siria, presidio russo nel porto di Latakia nell’area container.

Così a sole 48 ore dalle missioni di pattugliamento congiunto con l’Aeronautica Militare Siriana sulle regioni di confine del Golan e dell’Eufrate, l’esercito russo da mercoledì 26 gennaio, ha schierato forze di polizia militare nel porto mediterraneo di Latakia. In questo modo Israele non potrà bombardare il porto di Latakia a meno che non voglia un grave deterioramento delle relazioni e probabilmente almeno la chiusura dello spazio aereo siriano. Ovviamente, la TASS non dice questo esplicitamente, ma dice che questa unità servirà per prevenire attentati terroristici. Però per attacchi terroristici non si manda una unità tutto sommato in numero solo ‘rappresentativo’ (tant’è che Debka file, notoriamente vicino agli ambienti dei servizi israeliani, non cita nemmeno questa versione della TASS).

Secondo il ministero della Difesa russo, le unità di polizia sono già state sistemate permanentemente nel sito dei container del porto, da dove pattugliano l’intera struttura. Queste unità di polizia militare sono classificate come forze speciali. Non si conosce se ci sia un accordo parallelo con Israele affinché queste pattuglie siano anche la garanzia per Israele che non siano inviati alcuni tipi di sistemi di arma. Ma pare che non sia così perché i media israeliani dicono che la Russia non ha avvisato Israele. L’ipotesi di accordo direi, è abbastanza improbabile, dato che Latakia è l’unico porto siriano per il trasporto merci e quindi è inevitabile che i normali rifornimenti di armi necessari per le continue ostilità in corso, arrivino presso questa via di facilitazione.

Ricorso che l’aviazione israeliana ha attaccato due volte il complesso di container del porto di Latakia (07 e 27.12.2021), giustificandolo questi attacchi con la necessità di distruggere l’invio iraniano di armi moderne a Hezbollah.

Secondo una dichiarazione del ministero, la polizia militare effettuerà ora “pattugliamenti 24 ore su 24 del porto di Latakia con veicoli blindati di pattuglia e Tiger”.

Così, Mosca, dal Golan a sud-est e ad est fino al porto di Latakia a ovest, ha creato una linea difensiva per contrastare gli attacchi aerei israeliani. Il porto di Latakia è adiacente alla base aerea russa di Khmeimim.

È plausibile che il contesto sia ora radicalmente cambiato e così pure la politica russa, quindi questa probabilmente è la risposta di Mosca alle lamentele di lunga data di Assad sul fatto che i sistemi di difesa aerea S-300 e S-400 russi non sono stati finora utilizzati contro gli aerei militari israeliani.

Ovviamente, un atteggiamento aggressivo israeliano contro la presenza russa sarebbe considerato un atto proditoriamente ostile e la Russia avrebbe le mani libere di rispondere contro le minacce dirette.

PATTUGLIAMENTI AEREI RUSSO-SIRIANI
PATTUGLIAMENTI AEREI RUSSO-SIRIANI su Golan e zona dell’Eufrate – (yandex.ru)

Rappresentante russo all’Onu: “Le truppe americane devono uscire dalla Siria”

La decisione di presidiare il porto di Latakia è stata presa dalle autorità russe una settimana dopo i colloqui tra i presidenti di Russia e Iran a Mosca e le consultazioni con i rappresentanti del ministero della Difesa iraniano giunti a Mosca come parte di una delegazione iraniana molto rappresentativa. In proposito è interessante che ministro della difesa iraniano è stato coinvolto direttamente nella preparazione di questi colloqui.

Da questo dispiegamento si può presumere che d’ora in poi, qualsiasi aereo / aereo militare israeliano che volerà verso il porto di Latakia per effettuare un attacco missilistico, non sarà solo “illuminato” come avvertimento dalle forze dalla difesa aerea / missilistica russa situate sul territorio di la base militare di Khmeimim, ma la suddetta difesa aerea potrà eliminare la minaccia perché diretta anche alle forze russe.

È da segnalare inoltre, che unità dell’esercito russo sono state dispiegate di recente anche presso la base militare siriana Tiyas, anch’essa precedentemente attaccata dall’aviazione israeliana.

Se leggiamo insieme gli avvenimenti e li mettiamo in connessione, notiamo anche che oggi il rappresentante della Russia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha ribadito che se la Russia è considerata in procinto di invadere l’Ucraina, gli Stati Uniti hanno già invaso da gran tempo la Siria e pertanto, “Le truppe americane devono uscire dalla Siria”.

Vp News

Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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