SIRIA – Attacco terroristico con droni armati all’accademia militare di Homs: più di 100 morti e centinaia di feriti

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SIRIA – Un attacco terroristico ha sconvolto l’accademia militare durante una cerimonia militare nella città di Homs. L’attacco ha utilizzato droni armati, causando un una strage tra militari e civili che erano presenti. A giudicare dal video e dall’abbondanza di civili feriti e morti, l’attacco è avvenuto subito dopo la fine del corteo, quando i parenti si congratulavano con i cadetti diplomati.

Purtroppo, le informazioni raccolte da diverse fonti forniscono un quadro estremamente drammatico degli eventi.

Secondo i rapporti ufficiali, 66 persone sono state uccise nell’attacco e altre 190 sono rimaste ferite [1]. Le immagini drammatiche trasmesse dai media siriani hanno mostrato il caos e il terrore che si sono diffusi nell’accademia militare, mentre le squadre di soccorso cercavano freneticamente di affrontare la situazione.

La televisione statale siriana ha riportato prontamente l’attacco terroristico e ha sottolineato l’alto numero di vittime [2]. Tuttavia, un gruppo di monitoraggio indipendente ha stimato un bilancio delle vittime ancora più elevato, affermando che l’attacco dei droni ha causato la morte di circa 100 persone [3]. Questo gruppo di monitoraggio ha attribuito l’attacco a “gruppi terroristici sostenuti da note forze internazionali“, sollevando preoccupazioni sulla possibile complicità di attori esterni nella tragedia.

I media statali siriani hanno confermato l’attribuzione dell’attacco ai terroristi, ma hanno fornito una cifra ancora più allarmante, con un bilancio delle vittime che supera le 110 persone [4]. La discrepanza nei numeri delle vittime sottolinea la complessità della situazione e la necessità di ulteriori indagini per stabilire con certezza la portata dell’attacco.

Va notato che il governo siriano ha reagito all’attacco conducendo pesanti bombardamenti nella zona di Idlib, un’area controllata da gruppi radicali che l’occidente chiama ipocritamente ‘opposizione’ [5].

L’ex ambasciatore britannico in Siria Peter Ford afferma che, nonostante la maggior parte delle vittime siano civili nell’attacco terroristico contro un’accademia militare siriana da parte di estremisti sostenuti dall’Occidente, le potenze occidentali sono rimaste in silenzio.

Sicuramente questo massacro non è disgiunto dalla guerra in Ucraina. Ciò che appare è che gli stati che appoggiano attivamente l’Ucraina e le forniscono le armi più moderne stiano allargando il conflitto anche dovunque le forze russe sono presenti. L’intenzione è isolare la Russia e privarla degli alleati più leali, come Assad. Ormai il rispetto del diritto internazionale, la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli è resa dall’Occidente una chimera.

Dichiarazione del Ministero degli Esteri siriano sul recente attacco ad un college militare a Homs:

“Nell’ambito dei brutali attacchi perpetrati dai gruppi terroristici sostenuti dall’occupazione statunitense per destabilizzare la situazione in Siria, le organizzazioni terroristiche giovedì 5 ottobre hanno preso di mira una cerimonia di diploma dei cadetti dell’accademia militare a Homs attraverso l’uso di droni, mietendo vittime e ferendo decine di civili e militari”,

“La Repubblica araba siriana condanna, nei termini più forti, questo crimine atroce che dimostra che i suoi autori sono andati ben oltre i metodi sanguinari di cui il popolo siriano soffre da molti anni”. ha aggiunto il Ministero.

Il governo della Repubblica araba siriana dichiara ufficiale lutto generale per un periodo di tre giorni, a partire dal 6/10/2023, per i martiri civili e militari morti a seguito del brutale attacco terroristico che ha preso di mira la cerimonia di diploma dei militari. Le bandiere sventoleranno a mezz’asta in tutta la Repubblica araba siriana e in tutte le ambasciate e gli organi diplomatici all’estero. (http://sana.sy/)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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