Quando la vita ricomincia

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Dunque.

Quando ho cambiato computer l’ultima volta ho voluto XP. Era già uscito un windows nuovo, ma a me piaceva XP e mi ci trovavo bene, quindi ho fatto rimettere XP.

Poi il tempo è passato, XP ha smesso di essere supportato da windows, ha incominciato ad avere dei problemi con i programmi nuovi ed il  mio tecnico ha detto che bisognava cambiare. Bene, ma tutto quello che c’è nel computer? Più di dieci anni della mia vita in materiale per la scuola, foto, documenti, ecc ecc?

TRANQUILLA, NON SI PERDE NULLA!

Secondo voi com’è finita?

Esatto, ho perso tutto. Tranne che i documenti della cartella “scuola” che per scrupolo avevo salvato su un CD. Le mie foto, le foto della mia nipotina (che non avevo ancora passato a mia sorella)… il file dei libri letti aggiornato… il materiale di religione… tutto il materiale storico sulla mia Congregazione… dodici anni di archivio della commissione pastorale… foto e documenti del catechismo… e ovviamente tutti gli indirizzi e-mail della posta, visto che li tenevo sul computer e non in remoto, sul server.

E mi dico: perchè non hai salvato, per scrupolo, anche le foto personali oltre che quelle della scuola? Da quanti anni dovevi mettere su CD l’archivio della commissione e non l’hai mai fatto?

Bene, tabula rasa. Si ricomincia da capo.

Il cellulare nuovo dava dei problemi. Sparivano le icone e rimaneva solo lo sfondo, ed in un cellulare che funziona con il “touch” cosa fai, se non hai nulla da pigiare se non lo sfondo dello schermo? Così, essendo in garanzia, lo porto al negozio, dove una commessa assai sbrigativa mi comunica che lo rivedrò il 9 di aprile, e senza più nulla dentro. Mi restituisce la batteria e la SIM e arrivederci. Bene, penso io, non è che ci sia dentro un granchè… solo i progressi fatti a Hungry Shark Evolution dove per incarico di mia nipote avevo conquistato già lo squalo più enorme.

Il giorno dopo chiedo ad un collega di avvisare che sono fuori wozzap, visto che tutti si erano abituati ad usarlo per darmi notizie fondamentali tipo “Ho la febbre a 38, non riesco a venire a scuola stamattina”. Spiego al collega gli accadimenti relativi al cellulare e lui molto gentilmente mi offre il suo cellulare vecchio ma funzionante come “muletto” in attesa del ritorno del mio.

Unico problema, il suo cellulare usa la SIM piccola e io ho quella grande. Mi suggerisce di tagliarla con le forbici, ma a scanso di danni io vado nel negozio, anche perchè al ritorno del mio telefono la SIM mi serve di nuovo grande. Il commesso mi informa che non c’è problema: mi può attivare una SIM nuova, di quelle che hanno tutte e tre le dimensioni. Ovviamente dà per scontati i dettagli tecnici, tipo che la nuova SIM avrà sì lo stesso numero di quella vecchia,  ma ovviamente NON LA STESSA MEMORIA. Quindi si attiva la nuova SIM e io perdo tutta la rubrica telefonica.  Venti anni di numeri in memoria. Non ho più il numero di mia sorella, nè quello della vecchia zia (che non chiamavo mai, però era lì se volevo farlo). Sparito il numero del confessore, del direttore spirituale, dell’amica del cuore, degli amici perduti, della catechista con cui ero in coppia nel 1996. Di tutte le mie consorelle. Dei colleghi, presenti e passati. Di quelle stesse persone di cui ho perso le mail.

Insomma, tra computer e cellulare, una bella tabula rasa.

Secondo voi, mio marito sta cercando di dirmi qualcosa?



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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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