Missile ucraino su Kramatorsk (Donbas) fa strage di civili, si incolpano i russi

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Due missili sono caduti vicino alla stazione ferroviaria di Kramatorsk nella regione di Donetsk mentre migliaia stavano cercando di evacuare l’area, hanno detto venerdì funzionari ucraini. Le schegge avrebbero ucciso 52 persone e ferito almeno 100.

Kramatorsk si trova nella regione del Donbass, all’interno della giurisdizione delle repubbliche indipendenti. È in corso una lotta serrata tra circa 60.000 delle più addestrate truppe ucraine e le forze russe e DNR. L’esercito ucraino da tempo si è trincerato in posizioni fortemente fortificate a ridosso della Repubblica popolare di Donetsk per prepararsi ad un assalto finale che secondo prove documentali doveva avvenire nel mese di marzo.

Dal 24 febbraio, giorno dell’irruzione delle forze russe all’interno dell’Ucraina, I tiri di artiglieria e mortai pesanti delle forze ucraine hanno cominciato a mirare obiettivi casuali civili all’interno del Donbass autonomo provocando uno stillicidio di vittime.

Ora che le forze russe si sono ritirate da Kiev, l’esercito russo sta aumentando le forze per circondare l’esercito ucraino. L’obiettivo è formare una sacca per poi successivamente, sferrare un assalto finale sulle posizioni ucraine per liberare dalla minaccia le aree insidiate e bombardate delle Repubbliche autonome.

Sorge però il problema che è il solito, in questa guerra: le forze ucraine sono insediate anche nelle città, nei villaggi. Esiste poi un altro punto da tener presente: le forze ucraine evitano di far uscire i civili dalle loro abitazioni ed evacuare i luoghi più sicuri. Questo lo abbiamo visto a Mariupol ed in altre circostanze.

Quindi a Kramatorsk i missili lanciati vicino alla stazione hanno come effetto il disincentivare l’esodo, cosa che non fa comodo ai russi. Mosca infatti oltre che evitare di coinvolgere i civili , specialmente in aree in buona parte leali, sa benissimo che facendo vittime civili fa scattare la riprovazione internazionale interessata ad orologeria per le vittime usata come arma di guerra, come abbiamo visto in Siria nel caso di Aleppo e Idlib.

In altri termini, la Russia auspica che dalle città escano i civili, perché mai in questo caso avrebbe dovuto ucciderli?

In altri termini, la Russia auspica che dalle città escano i civili, perché mai in questo caso avrebbe dovuto ucciderli? Non è razionale fare una carneficina, specialmente quando si tratta di zona che tornerà nella giurisdizione del Donbass. L’obiettivo dei russi è invece proprio l’evacuazione civili. Questo consentirebbe di  facilitare la liberazione e l’annientamento e di economizzare le proprie forze che in caso contrario dovrebbero andare incontro a serie perdite.

Quindi la domanda è come sempre, Cui Prodest? Questa è la prima domanda non fatta, mentre i media di oggi sono usciti con editoriali che fanno mille e mille considerazioni mentre evitano questo ragionamento semplice.

Accantonando queste facili considerazioni, i media occidentali hanno proposto unicamente la versione della strage fatta consapevolmente dai russi (o filo-russi).

Dunque, come al solito, le accuse sono sbilanciate e molto aspre, pur in assenza della rappresentazione del contesto e di rilievi investigativi. Tanto per dare più enfasi alla vicenda, – se mai ce ne fosse bisogno – il missile porta la scritta “per i bambini”, come si vede in foto del Guardian qui sotto:

La crudeltà impersonificata insomma, non si può fuggire, ed ogni dissenziente sarebbe tacciato come un inumano.

Ma per il canale Telegram del quartier generale della difesa territoriale della DPR non ci sono dubbi: sono le truppe ucraine ad aver lanciato un attacco missilistico con Tochka-U contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk.

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Ho letto decine di fonti occidentali e tutte sono concordi nell’incolpare la Russia o i filorussi. Ma c’è un particolare che non è citato da nessuna parte: Kramatorsk è nel Donbass, quindi la popolazione è in parte russofona. La domanda è allora: non si dovrebbe indagare approfonditamente prima di dire che la parte russa vuole uccidere quella che in tutta l’ucraina è la più propensa ad non essere ostile contro i russi e i filo-russi?

Ma uscendo fuori dal tunnel: se queste atrocità fanno orrore, non sarebbe allora auspicabile non esasperare ancora la guerra con nuove armi e con atteggiamenti sempre più rigidi, e che si addivenisse ad un compromesso onorevole tra le parti, tenendo principalmente conto della volontà di autodeterminazione dei popoli, principio sancita e difesa dall’ONU?

Inoltre, c’è un’altra considerazione da fare: i morti civili ad oggi in tutta l’Ucraina in guerra, sono più di mille. La domanda allora è: queste persone non sono forse morte tutte allo stesso modo, ovvero ingiustamente? I leader politici hanno avuto occasioni di evitare la guerra, e successivamente di mettere in atto un accordo onorevole? Perchè questo non è accaduto?

Poi c’è l’altra evidenza, quella della conduzione di una modalità della guerra che predilige i centri abitati. Questa è una scelta dell’esercito ucraino. Una scelta fatta consapevolmente, utile strategicamente ma iniqua riguardo ai civili, perché decuplica il numero dele vittime.

Questo sistema è stato messo in atto soprattutto a Mariupol. In questa città – secondo numerosi riscontri testimoniali presi dal giornalista Giorgio Bianchi ed altri giornalisti – le forze ucraine si sono fatte scudo dei civili. Ora alla luce di questa realtà dei fatti, non è forse vergognoso usare Kramatorsk strumentalmente per dare nuovi motivi alla continuazione della guerra?

l’infografica del Corriere della Sera

La situazione questa mattina: i media hanno fatto barriera ed hanno già capito la paternità dell’attacco; la Casa Bianca ha annunciato venerdì che l’amministrazione del presidente Joe Biden sosterrà un’indagine sull’attacco alla stazione ferroviaria. Nello stesso tempo il presidente USA Joe Biden ha accusato la Russia di aver commesso una “orribile atrocità” a Kramatorsk. Così tanto per alimentare il bias cognitivo….

Ed ora alcune rilievi tecnici. Per la parte russa e secondo esperti USA, i missili che hanno colpito erano Kramatorsk chiaramente del tipo Tochka-U. Questo è rilevante perchè il missile Tochka-U risulta ritirato dalle forze armate della Federazione Russa, è stato ufficialmente ritirato dal servizio (nel 2020) con le brigate missilistiche in connessione con il passaggio a Iskanders.

Questa informazione sarebbe anche corroborata dal fatto che non esiste un solo video che mostri l’uso di Tochka-U in combattimento da parte delle forze armate russe o degli eserciti della DPR e LPR nel Donbass (anche se supponiamo che saranno presi da basi di stoccaggio a lungo termine) Nello stesso modo tempo, ci sono molti video sull’uso in combattimento dell’Iskander e di altri tipi di missili. E queste sono sempre armi precise. Nello stesso tempo, l’Ucraina usa Tochka-U ovunque, incluso per colpire a Donetsk, dove precedentemente ha compiuto una strage simile.

E’ da considerare che precedentemente le forze russe hanno effettivamente colpito le forze ucraine a Kramatorsk  (vedi qui)… Questo è avvenuto e continuerà inevitabilmente ad avvenire finché la guerra è in corso. E la guerra non avviene per uccidere i civili, ma ha obiettivi giusti o sbagliati che siano. 

Il commento del ministero della Difesa russo:

“Il ministero della Difesa russo confuta le dichiarazioni del regime di Kiev sul presunto attacco missilistico alla stazione ferroviaria di Kramatorsk l’8 aprile nella regione di Donetsk. L’8 aprile, le forze armate russe non avevano missioni di fuoco nella città di Kramatorsk e non erano pianificate. 
Sottolineiamo in particolare che i missili tattici Tochka-U, i cui frammenti sono stati trovati nei pressi della stazione ferroviaria di Kramatorsk e pubblicati da testimoni oculari, sono utilizzati solo dalle forze armate ucraine.

Nelle ultime 24 ore, le truppe ucraine hanno sparato più di 250 proiettili di artiglieria e bombe da mortaio sul solo territorio della Repubblica popolare di Donetsk.

La carneficina di Kramatorsk è ciò che quasi ogni giorno succede nel Donbass nel silenzio più totale

“Le aree di 10 insediamenti della Repubblica sono state bombardate. A seguito dell’aggressione ucraina, 23 civili, tra cui un bambino, sono rimasti feriti, ha affermato in una nota la Milizia popolare della DPR.

In particolare, l’amministrazione e l’asilo della città di Yasinovataya furono bombardati, 10 razzi del Grad furono lanciati contro Aleksandrovka. Una scuola a Rubizhne, nella Repubblica popolare di Lugansk, dove venivano distribuiti aiuti umanitari, è stata bombardata. Secondo testimoni oculari, sette persone  sono state uccise.

Il 14 marzo 2022, una divisione della 19a brigata missilistica separata delle forze armate ucraine ha attaccato il centro di Donetsk con un missile Tochka-U, uccidendo 17 persone sul posto e ferendo altri 36 civili.

Vige il sistema dei due pesi e dele due misure

È inutile dire che queste evidenze sono nebbia al vento perché sottratte dai quotidiani bollettini dei media occidentali. Dovrebbe valere qualcosa che il missile “Tochka U” sulla città di Kramatorsk continua ad essere nel normale equipaggiamento delle forze armate ucraine. E nell’ipotesi non confermata che si tratti di un altro tipo di missile (ma anche gli USA parlano di Tochka U) , perché mai Mosca dovrebbe deliberatamente voler mietere vittime nei territori considerati più amici, mentre le città più ostili sono state risparmiate?

Mentre giustamente oggi la riprovazione internazionale è pressoché totale, continua ad essere applicato il metodo dei due pesi e due misure. Come ha detto stasera un’amica su suo account FB “Pagheremo pesantemente la nostra doppia morale. Non esiste nulla più dell’ipocrisia che faccia adirare il Signore Dio. La Scrittura è chiarissima”.

VP News

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AGGIORNATO 9 APRILE 2022 ALLE ORE 10.11

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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