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Medioriente/Libano – la distruzione totale di un paese è sempre più vista come la soluzione ideale per risolvere le dispute

by Patrizio Ricci
14 Giugno 2020
in Post vari
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Medioriente/Libano – la distruzione totale di un paese è sempre più vista come la soluzione ideale per risolvere le dispute

Carnegie – una fondazione per la promozione della pace nel mondo – avverte che le attuali difficoltà che il Libano sta attraversando sarebbero ben maggiori, se fosse messo in atto un documento del partito repubblicano USA. In esso si sollecita il Congresso degli Stati Uniti sulla necessità dello strangolamento economico del Libano per eliminare Hetzbollah . Questa organizzazione è considerata dagli Stati Uniti e da altri paesi come un pericolo per Israele e USA, in quando fortemente legata all’Iran. Ma – considera giustamente Carnegie – il tracollo finanziario del Libano o una nuova guerra civile che coinvolgerebbe indifferentemente tutta la popolazione già martoriata, non può essere considerata come una soluzione  giusta e vincente.
Al di là delle opinioni e dei giudizi in merito alle questioni di fondo, la sofferenza di un intera nazione per motivi di politica internazionale è un modo iniquo per risolvere le cose. Carnegie spera in un ripensamento degli USA ed auspica una iniziativa diplomatica del premier libanese. Tuttavia, l’agenda in atto in Siria ed in Libano non lasciano ben sperare.

@vietatoparlare

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Distruggere il Libano per salvarlo

di MICHAEL YOUNG 11 giugno 2020

Il Libano dovrà prestare molta attenzione a un rapporto pubblicato il 10 giugno dal Congressional Republican Study Committee (RSC), che contiene raccomandazioni su una varietà di questioni di politica estera. L’RSC è un gruppo conservatore di membri della Camera dei rappresentanti [statunitense], e ciò che ha scritto sul Medio Oriente in generale e sul Libano in particolare, dovrebbe causare grande ansia a Beirut.

Le raccomandazioni si concentrano sul contenimento del potere iraniano nella regione attraverso un rafforzamento della campagna di massima pressione contro Teheran. Ma la novità è l’inclusione del Libano in tale sforzo. Il rapporto chiede due cose per quanto riguarda il paese.

Chiede innanzitutto che l’assistenza di sicurezza all’esercito libanese venga interrotta. Nello stesso passaggio chiede anche che, a causa di quello che chiama il controllo di Hezbollah sul Libano, il Congresso dovrebbe approvare una legge che “proibisce a tutti i fondi dei contribuenti al [Fondo monetario internazionale] di intervenire in un salvataggio del Libano”, perchè questo “ricompenserebbe solo Hezbollah in un momento [in cui] i manifestanti in Libano chiedono la fine della corruzione e si oppongono al dominio di Hezbollah “.

Una seconda raccomandazione è che gli Stati Uniti dovrebbero sanzionare gli alleati di Hezbollah in Libano. Il rapporto nomina il genero del presidente Michel Aoun Gebran Bassil e il presidente del parlamento Nabih Berri come due persone che dovrebbero essere prese di mira.

Il destino delle raccomandazioni non è chiaro. C’è una maggioranza democratica nella Camera dei rappresentanti e questo è un anno elettorale, quindi ci sono seri ostacoli a trasformare queste idee in effettive misure legislative. Inoltre, anche all’interno dell’amministrazione il segretario di Stato Mike Pompeo si è opposto alla sospensione degli aiuti in Libano. Eppure c’è un problema più profondo qui che non può essere ignorato. Le raccomandazioni sono fermamente in linea con l’interpretazione israeliana della situazione libanese, che può contribuire al loro appello bipartisan.

I funzionari israeliani e i loro alleati statunitensi, molti dei quali citati nel rapporto, credono da tempo, forse ragionevolmente, che l’arsenale di missili di Hezbollah rappresenti una minaccia strategica per Israele. Sottoscrivono l’ opinione dell’ex ministro della difesa israeliano, Avigdor Lieberman, secondo cui “Libano = Hezbollah”, pertanto, ritengono che solo indebolendo il Libano gli Stati Uniti possano indebolire Hezbollah.

Ironia della sorte, un think tank libanese-americano associato alla campagna, e citato nel rapporto RSC, ha riassunto ordinatamente la logica prevalente in un articolo che ha scritto nel 2017: “In realtà, la stabilità del Libano – nella misura in cui la stabilità e ordine significhi anche un futuro iraniano con basi missilistiche all’interno del paese – , non è  interesse degli Stati Uniti,   ”

Certamente, i funzionari libanesi hanno una quota significativa della responsabilità di ciò che sta accadendo. Perchè consentendo a Hezbollah di trasformare il Libano in un un avamposto iraniano, la leadership politica del paese ha mostrato indifferenza colpevole su ciò che ciò questo significherà per il paese. Potrebbe non aver avuto un margine di manovra per fare molto al riguardo, ma non ha nemmeno suonato i campanelli d’allarme su come questo  avrebbe potuto collocare il Libano nel mirino americano e israeliano. Bassil, precedentemente ministro degli Esteri, era così ansioso di ottenere il sostegno di Hezbollah alla sua campagna presidenziale, che non è riuscito a fare nulla ed ha avvertito il governo del pericoloso spostamento a Washington. Se sarà sanzionato, lo avrà chiesto, anche se tenere un coltello americano sopra la sua testa senza usarlo sarebbe sicuramente più utile per costringerlo a concessioni.

Ammettendo tutto ciò, tuttavia, le raccomandazioni dell’RSC andrebbero ben oltre il contenere Hezbollah. Se l’agenda per il Libano fosse veramente equiparabile a quella di Lieberman contro Hezbollah, allora la RSC non avrebbe considerato affatto i molti libanesi che si oppongono all’agenda del partito. [Quindi] Giudicare e punire tutti i libanesi perché una parte ha imposto loro la propria volontà attraverso le braccia del governo, è qualcosa [di ingiusto] che vale la pena ripensare.

Inoltre, la prevenzione di un salvataggio del FMI comporterebbe nient’altro che la distruzione sociale ed economica del Libano, poiché il paese potrebbe presto esaurire la moneta forte per importare necessità vitali come cibo, medicine e carburante. Le cose andranno a peggiorare con l’attuazione del Caesar Act di Washington, la legislazione per sanzionare il regime di Assad a Damasco e coloro che hanno rapporti con esso, il che chiuderà una valvola di sicurezza che consente al Libano di condurre transazioni attraverso la Siria. Il Libano potrebbe presto scoprire che è diventato uno stato [con una crisi e un isolamento] pari al Venezuela.

Se l’RSC è veramente preoccupato per quei libanesi che hanno chiesto la fine della corruzione e si sono opposti al dominio di Hezbollah, impoverendoli, negando ai loro figli un futuro e creando una situazione che potrebbe portare a conflitti civili, forse anche conflitti settari, è difficilmente concepibile come un modo di aiutare. Questo a meno che, in fondo, il calcolo di una nuova guerra civile potrebbe essere un modo ideale per neutralizzare Hezbollah, così come la guerra civile del 1975-1990 ha danneggiato l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Se questo fosse il ragionamento, i politici statunitensi e i loro facilitatori ideologici amorali dovrebbero essere pronti a far fronte alle potenziali ripercussioni di un altro stato fallito nella regione, che avrebbe sicuramente conseguenze negative per l’Occidente.

Se il Libano avesse un governo con una competenza minima, porrebbe questi punti direttamente ai membri del Congresso degli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri Nassif Hitti ha una notevole esperienza diplomatica e sicuramente afferra ciò che è in gioco. Ma è Bassil che ha posto la sua gente al Ministero degli Esteri. Lui e i suoi incaricati non sono credibili nel persuadere i membri della Camera che la punizione collettiva dei libanesi minerebbe così tanto coloro che si oppongono a Hezbollah, mentre il partito probabilmente uscirebbe  dal trauma che ne conseguirebbe relativamente rafforzato.

È una caratteristica nazionale che in Libano si veda un problema solo quando è già alle porte. Le raccomandazioni di RSC non sono ancora politiche, ma si sono fatte strada nel mainstream dell’attuale partito dell’amministrazione. Il governo libanese deve agire rapidamente, presentando a Washington la prospettiva della devastazione del Libano e raggiungendo rapidamente un accordo con l’FMI prima che un salvataggio venga bloccato. Tuttavia, è anche necessario per coloro che si trovano a Washington o in altre capitali, soprattutto Parigi e Berlino, che possono percepire i veri rischi, avvertire che distruggere deliberatamente il Libano per salvarlo dall’influenza dell’Iran è davvero il percorso più folle di tutti.

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fonte:https://carnegie-mec.org/diwan/82051?fbclid=IwAR2r_gW_kVfamP2oIA2ULoEo447z3aSmpFL83DCousQlaU1R5QSmv1__RM4
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Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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