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Home Breaking News

L’Onu riprende di sana pianta i comunicati dei jihadisti e Co. e costruiscono le ‘prove ‘ per sanzioni e risoluzioni

29 Dicembre 2016
in Breaking News, sanzioni
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L’Onu riprende di sana pianta i comunicati dei jihadisti e Co. e costruiscono le ‘prove ‘ per sanzioni e risoluzioni
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L’Onu riprende di sana pianta i comunicati dei jihadisti e Co. e costruiscono le ‘prove ‘ per sanzioni e risoluzioni

Come con un ‘loop’ la propaganda torna indietro, allora lo faccio anch’io: ripropongo, qui di seguito un mio articolo di agosto in quando è tornata alla ribalta la vecchia accusa di uso del gas cloro da parte delle truppe governative.

Dopo l’uccisione di ambasciatori e civili innocenti, i difensori della democrazia, invece di preoccuparsi e girarsi nella direzione del nemico, essi tornano alla carica. Washington, se solo potesse, sarebbe ben contento di eliminare con un velivolo ‘predator’ – alla stregua di un capo di ISIS –  Assad, perchè contrario ai propri interessi: il nemico, per l’attuale amministrazione degli Stati Uniti, è nemico per convenzione. Quindi all’uopo vanno cercate le prove, e se occorre, non si fanno scherno di usare quelle fabbricate. Non c’è niente di nuovo in tutto questo sotto il sole…

 Perchè? …la notizia è questa:

sputnik

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L’accusa è un falso.

Ma all’Onu non importa. Come nel caso delle foto di Caesar, basta fare un pò di propaganda e riprendere i comunicati dei ribelli e delle ONG (messe su ad hoc per supportare la propaganda di guerra) che siamo a posto… naturalmente la notizia di 100 prigionieri trucidati poco prima che Aleppo fosse liberata non conta, come non contano le fosse comuni trovate in questi giorni ad Aleppo est di cittadini torturati e poi finiti con un colpo alla testa…

Allo stesso modo, nessuno indaga su questo tipo filmato (ce ne sono altri in giro)  che i ribelli stessi hanno messo online in varie epoche. Quello di oggi mostra un missile ATGM buttato dai ribelli su alcuni civili che percorrono una strada ad Aleppo sud. Il video è stato messo online oggi. Probabilmente si riferisce alle fasi di evacuazione o forse no, forse è più recente. L’account twitter è dei ribelli come si vede dall’emblema in alto a six.

Gas proibiti su Aleppo: i media hanno ripreso di sana pianta un comunicato dei jihadisti

mercoledì, agosto 17, 2016

 La bufala dell’attacco chimico dell’Esercito di Assad ad Aleppo. Quando un comunicato dei jihadisti diventa “notizia” internazionale da prime time, grazie al rilancio della tv Al Jazeera di proprietà della famiglia regnante qatariota, sponsor del terrorismo internazionale. E nessun giornale o TV che verifichi le fonti. Si grida subito al crimine di guerra, ma si è omesso di dire che la fonte della notizia era un comunicato dei terroristi, ripreso da al Jazeera.

Questi i fatti: la settimana scorsa, precisamente mercoledì 10 agosto, un velivolo dell’aviazione siriana avrebbe compiuto un attacco sul quartiere Zubdiya di Aleppo. Il bombardamento sarebbe avvenuto con ordigni al cloro che avrebbero ucciso una madre con due bambini e provocato i sintomi di asfissia su altre 25 persone. Il quartiere colpito è sotto il controllo delle forze islamiste radicali di Jaish al-Islam.

E’ evidente che si tratta di una notizia grave che si sarebbe dovuta opportunamente verificare. Ma così non è stato, anzi è accaduta una cosa davvero sconcertante: TV ed i giornali hanno preso come affidabile il comunicato del coordinamento jihadista Jaish al-Islam, rilanciato di sana pianta dal canale televisivo al Jazeera. Come noto, al Jazeera è di proprietà della famiglia regnante qatariota accusata dagli USA di alimentare il terrorismo internazionale. Non è stata l’unica leggerezza: i media hanno omesso di avvisare il loro pubblico dei pregressi attacchi chimici: ad Aleppo quest’anno si erano verificati già due attacchi chimici, entrambi compiuti però dalle forze ‘rivoluzionarie’ supportate e finanziate dall’occidente e dagli alleati arabi (tra cui il Qatar) e non imputabili all’esercito siriano.
Il primo attacco è avvenuto il 7 aprile, durante il bombardamento del quartiere curdo Sheikh Maqsud.  In quell’occasione sono stati utilizzati ordigni al cloro: quattro le persone avvelenate.  La differenza è che quella volta il gruppo Jaish al-Islam (gruppo islamista facente parte della coalizione di forze radicali islamicheJaish al Fatah) in un video ha riconosciuto di aver usato armi proibite.
Ma non è stato il solo attacco chimico compiuto dalle milizie anti-Assad. Esiste un altro attacco effettuato con il cloro denunciato dai russi: è del  4 agosto ed è  avvenuto in una  zona governativa.  In questo caso, il bilancio dell’attacco sferrato dai miliziani è stato di 7 morti e 23 feriti.

Riassumendo, i media si sono affidati esclusivamente ad un comunicato del gruppo jihadista Jaish al Fatah ed hanno omesso completamente di citare che esistono altri due altri attacchi compiuti  con armi chimiche.
Su questa notizia è intervenuto l’Onu che ha praticamente bollato l’episodio come ‘probabile crimine di guerra’, annunciando l’invio di ispettori (iniziativa mai presa in occasione degli attacchi compiuti dalla parte avversa).

Tanto per condire la notizia con altre bugie, alcuni media hanno attribuito ad Assad l’attacco di Ghouta (Damasco) con gas nervini del 2013. E’ stato del tutto ignorato che su tale episodio, Assad è stato scagionato da numerose inchieste (vedi  rapporto Onu, rapporto del Mit,  conclusioni Hesh , Huffington Post e inchiesta Insteams) ed addiritura che esistono prove rilevanti che identificano i ribelli come autori del massacro.

vedi anche : caos Siria: perchè i giornali e TV bevono quello che viene dal Qatar?  

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Tags: #Siria #Newsarmi ai ribelliAssadgasgas cloroRibelli
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), socio dell’ass. Blogger Samizdatonline, Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

Vietato Parlare blog site

Si può essere ingannati dal nome, ma “Vietato Parlare” non è un blog ‘complottista’ o affine. Il mio blog nasce provocatoriamente: l’idea di mettere su un blog è nato dall’aggressione dei paesi occidentali alla Libia a cui è seguita a ruota il tentativo di rovesciamento di Assad in Siria.
Tuttavia, oggi – tra task force in cerca di fake news, restrizioni alla libertà di educazione ed affini –  il nome del mio blog non suscita più alcuna sorpresa, essendo più comprensibilmente a tema.

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