L’ONU fornisce tacito supporto all’ “opposizione” siriana anche con l’aiuto umanitario, che raggiunge le sue destinazioni in maniera selettiva.

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Un embargo demenziale è ancora in atto (vietato dalle leggi internazionali ma scientemente attuato per piegare la volontà della popolazione siriana): cos’altro è se non uno strumento di sofferenza e coercizione per indirizzare il consenso?  E quello che vi racontiamo di seguito dimostra che l’uso del bisogno per fini politici, è attuato deliberatamente anche dalle organizzazioni umanitarie legate all’Onu.

La giornalista Vanessa Beeley rilancia su  21Century Wire la protesta del direttore dell’ospedale di Foua  e della popolazione delle cittadine siriane di Kafarya e al Foua.

Nella  lettera indirizzata a De Mistura negoziatore di pace Onu  per la crisi siriana, si descrive in maniera circostanziata come nelle località sotto il controllo della cosidetta ‘opposizione’, l’Onu fornisce derrate alimentari  di buona qualità e un buon assortimento di medicine mentre la stessa cosa non si può dire nelle località pro-governo (dove si fornisce merce scadente, deteriorata e insufficiente).[su_spacer]

[su_heading style=”line-blue” size=”24″]KAFARYA & FOUA: SOLIDARITY APPEAL [/su_heading]

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Il documento si chiama”Dichiarazione dell’Ospedale specializzato di Al Fua e della cittadinanza della Città di AlFua e di Kefraya sulla recente consegna aiuti umanitari delle Nazioni Unite’’

Delle località in questione,  i media hanno parlato affatto o molto poco: la loro attenzione si è concentrata sulla cittadina di Madaya anche se  tutte sono isolate per un assedio. La sola differenza è che Madaya è assediata dai governativi mentre Kafarya e al Foua dal gruppo qaedista al Nusra che è appoggiato dall’occidente per effettuare ‘il cambio regime’:

[su_quote]I residenti delle due città assediate da al-Qaeda  e da altre bande terroristiche hanno ricevuto, con grande speranza, la notizia di un accordo internazionale a Monaco di Baviera, per quanto riguarda la facilitazione delle consegne di aiuti umanitari alle zone assediate. La speranza è arrivata dopo una lunga serie di delusioni dovute a comportamenti irresponsabili, agli errori e alle cattive pratiche delle organizzazioni internazionali interessate.

I casi di negligenza sono così continui e ci hanno portato a concludere che queste organizzazioni hanno deliberatamente penalizzato i residenti di Kafarya e Foua.[/su_quote]

I responsabili dell’Ospedale di al Fua e la popolazione di al Fua e Kafarya denunciano l’arrivo dopo tanti mesi di forniture molto scadenti, spesso inservibili e inutili:

[su_quote]Molte delle forniture dovevano essere buttate perché erano danneggiate o distrutte e quindi inutili. Allo stesso modo molti dei farmaci e delle attrezzature essenziali per garantire la prosecuzione del lavoro ospedaliero e per soddisfare le esigenze di base di civili non sono stati consegnati.[/su_quote]

A nome del popolo che soffre  si chiamano in causa le Nazioni Unite e direttamente  il suo rappresentante in Siria, ”Staffan de Mistura”, perché ascolti quanto segue:

[su_quote]Le Nazioni Unite e le sue organizzazioni affiliate non affrontano in modo realistico le esigenze della popolazione. Esse sembrano agire in conformità con programmi progettati per altre regioni del mondo che soffrono di problemi del tutto diversi.

Non siamo in Somalia in cui soffrono di carestia provocata dalla siccità e dalla desertificazione. Sottolineiamo che la continuazione di questa politica e l’ignorare le nostre ripetute richieste [che vengono trasmesse attraverso i canali ufficialmente adottati per la comunicazione] ci costringe a concludere che queste politiche sono premeditate e sono derivanti da cattive intenzioni, piuttosto che solo la negligenza e irresponsabilità.[/su_quote]

Nella dichiarazione si denuncia che le organizzazioni internazionali hanno sempre ignorato le specifiche e precise richieste dettate dalla situazione contingente,  che chiaramente e continuamente i medici ed i responsabili delle comunità hanno fatto.

Non si tratta di polemiche vaghe ma di una protesta circostanziata:

[su_quote]Abbiamo chiesto specialmente alcune forniture mediche e farmaci essenziali, come i farmaci anestetici, di sterilizzazione e prodotti per l’igiene.

Il nostro personale medico si chiede se ci si aspetta che condurre operazioni chirurgiche in ospedale senza anestesia. O forse l’ospedale è destinato, da voi consapevolmente, a diventare l’incubatore per la diffusione di infezioni, piuttosto che come un centro per loro la guarigione?[/su_quote]

Inoltre si sottolinea che sembra che consapevolmente si neghino nelle forniture di soccorso umanitario i farmaci necessari ai malati cronici e i medicinali salvavita:

[su_quote]Per la mancanza di forniture, l’ospedale è anche sprovvisto di farmaci per il diabete, in particolare di l’insulina, così come di farmaci anti-ipertensivi, diuretici e molti altri farmaci necessari per curare malattie croniche.

Le condizioni di salute dei nostri pazienti diabetici gradualmente peggiorano e gradatamente vanno verso una morte lenta. E’ una tragedia che ha già colpito molte persone nelle nostre città assediate.[/su_quote]

Del tutto assenti nelle forniture dei convogli umanitari, i vaccini,

[su_quote](…) il nostro staff medico qui chiede di sapere il motivo per cui, per 10 mesi, non è stato fornito alcun tipo di vaccino. Sappiamo che le organizzazioni internazionali forniscono questi semplici vaccini a livello mondiale, anche in tempo di pace.

Sappiamo che li distribuiscono in maniera regolare per i residenti nelle zone circostanti che vivono sotto il dominio terrorista. Sembra che il signor de Mistura non sia consapevole del fatto che migliaia di bambini intrappolati nelle nostre città sono a rischio di ammalarsi di malattie che potrebbero essere prevenute con questi vaccini (…).[/su_quote]

e l’elenco continua, sono assenti:

[su_quote](…)specifiche categorie di medicine, come gli antibiotici, farmaci per la tosse, contro il raffreddore, la diarrea, farmaci anti-allergia anti-spasmodici, pomate dermiche e – addirittura – pannolini. [/su_quote]

A rendere più grave questa carenza è la privazione di gasolio che la popolazione è costretta a subire dagli assedianti ed il  mancato rifornimento di carburante da parte dei periodici convogli umanitari:

[su_quote](…)Questa privazione di carburante rende impossibile l’accesso all’acqua pulita, si cura e, conseguentemente porta all’ inevitabile diffusione delle malattie.[/su_quote]

Nella dichiarazione si aggiunge che il trasporto di malati e feriti in ospedale, è molto complesso e specialmente per quelle lesioni derivanti dalla escalation quotidiana violazioni del cessate il fuoco da parte di Al Qaeda  che richiedono interventi ospedalieri complessi.

[su_quote](…)A questi problemi si aggiunge le malattia e la privazioni causate dal freddo, dalla mancanza di carburante per il riscaldamento, e certo non aiuta l’enorme calo della produzione agricola e le persistenti condizioni di assedio.[/su_quote]

La popolazione vuole restistere e se l’Onu rifornisse di carburante la popolazione, questo sarebbe sufficiente per soddisfare molti dei propri bisogni.

Tanto è l’evidenza che intenzionalmente ci si dimentica di certe forniture che provocatoriamente si sottolinea l’insensatezza ed il sopruso compiuto su chi è già ingiustamente oppresso:

[su_quote]Possiamo anche nutrire i nostri vicini con i depositi di grano e la bontà della nostra terra. Attualmente le nostre scorte di grano che vengono consumate dalla muffa in quanto non vi è alcun modo per noi per macinare e cuocere. L’ONU ha anche ignorato le nostre richieste di conservanti per aiutarci a conservare gli alimenti in modo più efficiente.[/su_quote]

Sembra che sia fatto tutto in modo ‘scientifico’; far vedere al mondo le autocolonne di aiuti ma non il contenuto che viene elargito ‘selettivamente’ ed in questo caso in maniera negligente:

[su_quote]La mancanza di forniture per la nostra unità e la radiografia diagnostica di laboratorio ha comportato la chiusura completa di questi reparti.[/su_quote]

Ma constatare ciò che arriva è angosciante:

[su_quote]La qualità dei prodotti alimentari forniti è spaventosa. Gran parte di essa è in decomposizione o stantio. Non vi è alcuna diversità. Non abbiamo alcun tipo di verdura, frutta, carne, zucchero, tè e caffè. Questi beni essenziali non sono nemmeno inclusi nelle consegne di aiuti o lo sono in quantità molto basse.[/su_quote]

Questo trattamento non è lo stesso riservato alla popolazione della cittadina di Madaya sotto assedio da parte dell’esercito siriano; in questo caso la popolazione di Madaya lamentava sì che il latte scarseggiava ma non era introvabile, invece a Kafarya e Foua il latte non esiste più da molti mesi, eccetto la fornitura di piccole quantità di latte in polvere.

La dichiarazione si conclude con molta amarezza:

[su_quote]Quanto abbiamo descritto dimostra chiaramente la determinazione del personale delle Nazioni Unite di non rispettarci come esseri umani che hanno richiesto secondo le esigenze che noi abbiamo (per la propria sopravvivenza ndr) e devono essere rispettate. Loro invece vogliono solo inviare la merce in surplus che trabocca dai magazzini consistente in materiali di scarsa qualità che discrimina le nostre esigenze.

Per quanto riguarda la nostra risposta; sarà sicuramente quella di continuare a resistere per amore alla nostra terra e alle nostre case. Siamo determinati anche a rimanere fedeli alla nostra identità culturale, religiosa e umanitaria, e di stare fedeli alle nostre scelte politiche. Per quanto riguarda i rappresentanti della comunità internazionale, sia per gli individui e le organizzazioni, continuano ad essere responsabili per l’aggravamento cinico della nostra sofferenza e, così facendo, essi si alleano con le forze delle tenebre e il terrorismo che è contro i nostri civili oppressi.

Dal ospedale specializzato di AlFua, AlFua, Idlib, 19 febbraio 2016 [/su_quote]

Il commento della’giornalista Vanessa Beeley che ha scritto l’articolo è logico e consequenziale:

[su_panel]Quando leggiamo di evidente negligenza deliberata delle Nazioni Unite verso i villaggi assediati e emarginati della Kafarya e Foua, le loro azioni e inazioni aggravando la situazione umanitaria al contrario di migliorarla, dobbiamo mettere in discussione ancora una volta la neutralità delle Nazioni Unite in Siria.

Le loro affermazioni che è il governo siriano impedisce le consegne di aiuti umanitari devono essere messe in dubbio alla luce di questo rapporto. Soprattutto quando tali affermazioni sono negate dal dottor Al Jaafari, rappresentante siriano permanente presso le Nazioni Unite, che è fermamente convinto che, nel caso di Madaya, è stato l’Onu che ha avuto problemi logistici che hanno ritardato l’ingresso degli aiuti a Madaya.

Se non altro, dobbiamo mettere in discussione l’ umanità di ogni organizzazione umanitaria che può volontariamente distruggere la speranza e rafforzare la disperazione.

Vanessa Beeley[/su_panel]

Versione PDF: Dichiarazione dell’ ospedale specializzato di Al Fua e del popolo assediato del comune di Al Fua.

 

[su_heading style=”line-blue” size=”24″]nota a margine:[/su_heading]

[su_quote style=”flat-light”]Questo che vedete nel video, è il dottor Ali Al Moustafa. Egli è l’unico chirurgo generale in Kafarya e Foua, lavora fianco a fianco insieme ad un chirurgo ortopedico dal 24/7 in condizioni di assedio complete, cura 20.000 persone che muoiono di fame e, talvolta, molte di esse che sono orrendamente ferite, e terrorizzate.

Dal 2011 Kafarya e Foua sono sotto assedio parziale dalle terroristiche che comprende Ahrar al Sham [gli occupanti di Madaya] e Al Nusra [Al Qaeda].

Nel marzo 2015 questo assedio stretto ed è diventato un girone infernale per i civili. Il fuoco delle granate e le , minacce quotidiane di invasione da parte dei terroristi che minacciano di non lasciare nessuno in vita, la fame terribile. Gli assedianti nessun alimento è stato permesso di entrare a differenza di Madaya. L’unico cibo che entra è quello portato dal Syrian Arab Air Force quando sono in grado di arrivare abbastanza vicino senza essere colpiti dallle dotazioni di missili TOW forniti dagli Stati Uniti, che i terroristi utilizzano per garantire la miseria implacabile di questi civili in gran parte ignorata.

Il dottor Ali Al Moustafa è un eroe, non c’è altra parola per descrivere quello che sta facendo. Oggi vorremmo chiedervi di lasciare un commento di solidarietà per questo lavoratore coraggioso e disinteressato per la pace in Siria.
O si prega di inviare il messaggio al mio indirizzo e-mail: Vanessab [email protected]
Si prega di mostrare il vostro sostegno per un uomo che guarisce senza sosta non solo siriani ma la Siria stessa, in quanto è gente come lui che rappresenta il vero cuore e l’unità della Siria.
Questi messaggi saranno raccolti e trasmessi al dottor Ali Almoustafa dalla sua famiglia e saranno un inestimabile  gesto di compassione e sostegno.
Grazie

(Vanessa Beeley)[/su_quote]

Ecco un altro breve clip del dottor Ali Almoustafa seguita da Eva Bartlett che ha fatto eccellenti articoli su Kafarya e Foua. Lei è stata uno dei pochissimi a riferire sulla  situazione terribile di queste città.

Alla carenza di viveri  e medicinali (che da sola miete vittime) , le cittadine di Kafarya e Foua vengono bombardate continuamente dagli assedianti anche con le bombole di gas riempite di gas e schegge metalliche per uccidere la popolazione. Proponiamo un video realizzato da Vanessa Beeley.

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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