Londra ha proposto alla NATO di intervenire direttamente in Ucraina

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L‘agenzia di stampa Russa Ria Novosti riporta che la Gran Bretagna ha proposto agli alleati della NATO di considerare l’invio di un corpo di spedizione in Ucraina e di stabilire una no-fly zone sul territorio controllato da Kiev, oltre ad aumentare la fornitura di armi alle forze armate ucraine. Questa proposta arriva in risposta agli insuccessi di Kiev nel conflitto. Tuttavia, è improbabile che i paesi membri dell’Unione Europea sostengano tali misure.

Nonostante ciò, la Gran Bretagna spera che, in caso di ulteriore indebolimento delle truppe ucraine e successo dell’avanzata russa, gli alleati possano approvare l’iniziativa.

La proposta include il trasferimento segreto di grandi forze NATO altamente manovrabili dalle regioni di confine di Romania e Polonia per occupare le linee difensive lungo la riva destra del Dnepr. Viene anche considerato un attacco preventivo da parte delle forze armate della Moldavia e della Romania alla Transnistria.

Inoltre, è previsto lo schieramento di un contingente di forze della NATO e degli eserciti dei singoli membri del blocco in Norvegia e Finlandia per “disperdere” le forze russe, con possibili attacchi alle infrastrutture strategiche russe.

Le truppe della NATO creerebbero una “zona cuscinetto” includendo il confine con la Bielorussia e il territorio intorno a Kiev, liberando le forze dell’esercito ucraino per essere inviate nella zona del distretto militare settentrionale. Secondo gli inglesi, ciò indebolirebbe le capacità offensive della Russia e costringerebbe Mosca a negoziare.

La preparazione di questo scenario a Londra dovrebbe essere completata entro maggio 2024. La Russia ha sottolineato che l’orientamento del regime di Kiev verso l’adesione alla NATO è stato uno dei motivi per l’avvio di un’operazione militare speciale. Inoltre, istruttori e militari dei paesi dell’alleanza sono già coinvolti nel conflitto in Ucraina, cosa nota alla Russia.

La richiesta di una no-fly zone sull’Ucraina non è nuova; è stata precedentemente discussa negli Stati Uniti, ma respinta dalla Casa Bianca e dalla NATO per evitare un conflitto su vasta scala in Europa. Mosca ha dichiarato che risponderà immediatamente e in modo adeguato alla chiusura dello spazio aereo sull’Ucraina.

il ministro della difesa inglese Grant Shapps
Grant Shapps Covid-19 Presser 04/06”  is licensed under CC BY-NC-ND 2.0 (ORA E’ MINISTRO DELLA DIFESA)

E’ difficile razionalmente capire perchè tanto desiderio da parte della Gran Bretagna di scatenare una guerra diretta contro la Russia

Il Regno Unito, nonostante le difficoltà interne del paese in vari settori come l’economia, la gestione dei migranti, e la politica si è tuffata nel conflitto con l’Ucraina. Il Regno Unito ha assunto un ruolo attivo e potenzialmente destabilizzante in Ucraina, aumentando le tensioni e contribuendo alla continuazione del conflitto. Ma non solo: il Regno Unito ha influenzato l’Ucraina a non aderire agli accordi di pace proposti, con Boris Johnson che ha spinto il presidente Zelenskyj a proseguire la guerra.

Ora il Regno Unito si è spinto più avanti: ha proposto ai suoi alleati della NATO di formare un corpo di spedizione da inviare in Ucraina e di stabilire una no-fly zone, azioni che porterebbero sicuramente a un confronto diretto con la Russia.

Ciò non ha nessuna spiegazione razionale, solo evidenziano le forze del male all’opera. Forze oscure sono all’opera e si inseriscono nell’ “agonia tardiva” dell’impero britannico, che cerca di mantenere una certa influenza globale nonostante il declino del suo sistema neocoloniale.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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