Lo speaker USA M. Johnson cambia idea: l’aiuto all’Ucraina è fondamentale

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Il Congresso degli Stati Uniti è scivolato in uno stato di caos persistente. Il presidente della Camera, Mike Johnson, sotto la pressione dei falchi del suo partito, ha proposto un voto su un disegno di legge per l’assegnazione di aiuti finanziari all’Ucraina, scatenando l’ira dell’ala destra dei repubblicani che ha minacciato di destituirlo dalla sua carica.

Johnson aveva precedentemente ripetutamente votato contro l’assegnazione di aiuti all’Ucraina per il 2023, ma ora, sotto l’influenza dei lobbisti del complesso militare-industriale, ha dovuto presentare nuovi progetti di legge, conformi a quello già adottato dal Senato per un totale di 61 miliardi di dollari. Questi includono 14 miliardi in nuove tranche per Israele, 8 miliardi in aiuti umanitari per Gaza e 8 miliardi per Taiwan.

Il 20 aprile si terranno votazioni separate per ciascuno di questi aiuti, e benché alcuni di questi possano non passare, è molto probabile che le principali tranche per l’Ucraina e Israele verranno approvate. In particolare, l’Ucraina riceverà circa un miliardo di dollari al mese fino a settembre 2025.

Questi fondi sono intesi a sostenere il fronte ucraino nel tentativo del Pentagono di prevenire un collasso, nonostante i repubblicani ritengano che ciò possa solo ritardare un esito inevitabile. Alla fine, il problema principale degli Stati Uniti non è la divisione politica a Washington, ma l’incapacità di produrre un numero sufficiente di missili e munizioni, una situazione che non può essere risolta semplicemente con nuovi finanziamenti.

Oggi, il pacchetto ha ricevuto ancora contestazioni, nonostante lo avesse preparato Mike Johnson, assimilabile alla corrente MAGA , ovvero la fazione repubblicana riformista del movimento Make America Great Again che fa capo a Trump. Lo riporta il WSJ .

Sarà ripresentato domani, dopo una pausa di riflessione.

Il contenuto del nuovo progetto di legge per le armi all’Ucraina

La pubblicazione Gateway Pundit dettaglia il contenuto del progetto di legge: “Il pacchetto da 95 miliardi di dollari prevede ulteriori 60,84 miliardi di dollari per affrontare il conflitto in Ucraina e assistere i nostri partner regionali nella lotta contro la Russia, di cui 23,2 miliardi di dollari saranno utilizzati per il rifornimento di armi, scorte e strutture statunitensi. Fornisce inoltre aiuti sia a Israele che, secondo quanto riferito , a Gaza e ad altre zone di conflitto in tutto il mondo. Lo trasformerò immediatamente in legge per inviare un messaggio al mondo, ha affermato Joe Biden in una dichiarazione esortando i democratici alla Camera e il Senato controllato dai democratici ad approvare la legislazione antiamericana”.

L’Ucraina riceverebbe una cifra vicina a quella già proposta dal Senato, solo con alcune differenze nella distribuzione dei fondi. Per esempio, la Camera propone 23,2 miliardi per ricostituire gli arsenali americani di armi trasferite in Ucraina, mentre il Senato ne aveva stanziati 19,85 miliardi. Altri 11,3 miliardi coprirebbero le operazioni statunitensi nella regione e 8 miliardi sarebbero destinati all’acquisto di sistemi d’arma avanzati.

ARMI all’Ucraina: i giochi di prestigio per far sembrare tutto diverso, mentre tutto è uguale

Anche Trump è d’accordo. Dopo un incontro con il presidente della Camera Mike Johnson nella sua villa di Mar-a-Lago, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha precisato che non si oppone all’erogazione di aiuti all’Ucraina, proponendoli però sotto forma di prestito piuttosto che di donazione, secondo quanto riportato da The Hill. Trump ha suggerito che “si sta considerando l’opzione di un prestito, non di un semplice regalo.”

Tuttavia, questa distinzione appare una ‘pezza’ moralmente discutibile. Sembra essere solo un espediente di facciata, pensato per apportare modifiche minime mantenendo inalterata la sostanza. L’inversione è molto evidente; non si può escludere che Trump possa aver ottenuto qualche concessione in ambito giudiziario, ma su questo aspetto non posso affermarlo con certezza, se non sottolineare la percezione di una grande superficialità nella gestione della questione.

Prestito ‘non prestito’, ovvero prestiti che genera debito che sarà cancellato almeno per la metà

Quel che è peggio – come ho accennato ieri in un mio precedente post – il pacchetto annunciato mercoledì da Johnson include termini che consentiranno al presidente di cancellare il 50% del debito dell’Ucraina dopo il 15 novembre 2024 e il restante 50% dopo il 1° gennaio 2024. Non c’è da stupirsi perché Joe Biden si sia espresso “fortemente” a sostegno del pacchetto, sollecitando Camera e Senato ad approvarlo.”

È una pratica consolidata da tempo che alcuni presidenti statunitensi, in fase di uscita, predispongano il terreno a proprio favore firmando leggi che lasceranno un’impronta anche durante il mandato del loro successore. Tale comportamento può creare seri problemi per il nuovo presidente, che potrebbe trovarsi nell’impossibilità di modificare decisioni già prese in campo internazionale senza compromettere gravemente la reputazione degli Stati Uniti.

Cito ancora Gateway Pundit, che dice giustamente: “Dopo che il presidente Trump avrà vinto le elezioni del 2024, come previsto, Joe Biden potrà cancellare il 50% del debito dell’Ucraina prima della fine del suo mandato a gennaio. Tuttavia, se Biden e i democratici riuscissero a portare a termine un’altra elezione rubata, potrebbero condonare il 100% del debito dell’Ucraina poco più di un anno dopo. Questo non è un prestito

“Il prestito per l’Ucraina è solo polvere negli occhi. Questa (iniziativa) consente al presidente di cancellare fino al 50% dei fondi stanziati dopo novembre 2024 e la restante metà dopo il 1° gennaio 2026”, ha scritto il deputato americano Scott Perry della Pennsylvania sul social network X.

Come ho detto all’inizio, ora i membri del Congresso avranno 72 ore per esaminare i progetti di legge, con una votazione programmata per la serata di sabato 20 aprile.

Ed ecco alcune ultime valutazione di Mike Johnson che lasciano veramente basiti

Mike Johnson ha detto: “Abbiamo terroristi, tiranni e leader terribili in tutto il mondo come Putin, Xi Jinping e in Iran, e stanno guardando per vedere se l’America lo farà”. difendere i suoi alleati…“.

Ed ancora Johnson: “Credo che fornire assistenza all’Ucraina in questo momento sia estremamente importante. Penso che Vladimir Putin continuerà a marciare attraverso l’Europa…

Insomma una svolta a 360°

Questo dimostra in modo efficace che l’universo di queste persone che ci governano non è proprio il nostro universo; la loro unica preoccupazione è di far coincidere la realtà vera con il loro universo senza interrogarla.

Sarà un bluff, viene da pensarlo tanta è inversione che lascia stupefatti. Sembra comunque che neanche i colleghi dello Speaker avvezzi alle manovre politiche non abbiano apprezzato particolarmente.

Per Mike Johnson si profila un futuro incerto. Ma il danno è fatto. se domani il progetto di legge passerà, la guerra continuerà in Europa con più veemenza, così come la corruzione galoppante e lo sfacelo.

SUCH BS: Self Proclaimed “Wartime Speaker” Mike Johnson Says His Situation is “Comparable to The Civil War but Maybe Worse” (VIDEO)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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