Le Melodie del mercato: è il Marketing che plasma le nostre preferenze musicali?

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Il testo che segue evidenzia l’uso di tecniche psicologiche e di marketing nella musica commerciale per influenzare le preferenze musicali e promuovere determinati comportamenti o stili di vita.  Inoltre, viene descritto come la creazione di gusti musicali possa essere manipolata artificialmente attraverso l’esposizione e l’influenza sociale, portando alla popolarità di brani mediocri.

Questa omogeneizzazione della musica commerciale è collegata alla promozione di tematiche ricorrenti che spesso includono messaggi legati alla sessualità, al narcisismo e a stili di vita edonisti, contribuendo a normalizzare comportamenti devianti e promiscui.

L’analisi proposta invita a riflettere sull’importanza della consapevolezza critica nei confronti dei media e del consumo di musica, evidenziando come dietro la produzione musicale commerciale vi possano essere strategie mirate a influenzare il pubblico su vasta scala:

La fonte è Der Einzige:

LA MUSICA COMMERCIALE E LA MANIPOLAZIONE DI MASSA

La musica commerciale fa uso di diversi stratagemmi per far gradire brani mediocri e far passare attraverso di essi messaggi che spingono alla degenerazione.

1) L’EFFETTO MERA ESPOSIZIONE

Il grado con cui una canzone diventa famosa e viene apprezzata dalle masse correla positivamente con il numero di volte che si è stati esposti alla canzone. Questo effetto si chiama “effetto della mera esposizione“. Qualsiasi stimolo, se sottoposto un numero sufficiente di volte, risulta gradevole per chi lo esperisce, e funziona anche se lo stimolo è un’altra persona (1, 2). In ogni caso, esistono numerosi studi che nel corso degli anni hanno confermato l’esistenza dell’effetto per ogni stimolo possibile precisando che l’effetto è tanto più forte quanto più la presentazione dello stimolo è subliminale (1, 2, 3, 4, 5, 6). La è sia cognitiva che affettiva: da un lato essendo esposti più volte allo stesso stimolo il cervello impara ad elaborarlo e la facilità di elaborazione viene scambiata con una preferenza verso lo stimolo stesso, dall’altro lato la familiarità produce una risposta emotiva positiva, perché è segnale che lo stimolo non è minaccioso (1, 2, 3).

2) LA CREAZIONE ARTIFICIALE DEI GUSTI MUSICALI

In questo studio esperti di musica hanno ascoltato per 4 settimane brani che variavano in complessità, e i ricercatori ipotizzarono che la complessità del brano influenzasse l’effetto della familiarità, così che facendo ascoltare dei brani più complessi la preferenza verso quest’ultimi avrebbe dovuto sovrascrivere quella verso brani più semplici. Non è stato così, perché le canzoni semplici venivano apprezzate di più, e non vi era alcun guadagno netto di quelle più complesse.
Degli studi condotti sull’Eurovision hanno mostrato che i finalisti diretti ricevono in media meno voti rispetto ai finalisti che devono qualificarsi perché le canzoni di questi ultimi vengono ascoltate più volte. Un’analisi per la national association of broadcasters ha mostrato che più una canzone veniva messa alla radio, più aumentava la vendita di album. Se gli effetti della mera esposizione vengono combinati con dell’influenza sociale si ottiene la possibilità di creare dei gusti musicali artificiali, come mostrato da questi studi (1, 2) dove è stato creato un mercato artificiale di canzoni del tutto nuove dove un gruppo sceglieva in modo autonomo le canzoni, mentre l’altro aveva a disposizione il numero di download effettuato dalle altre persone in un esperimento, e in un altro anche l’ordine di popolarità. L’influenza sociale faceva piazzare tra le prime in classifica canzoni mediocri. In uno studio successivo era lo sperimentatore stesso a creare le classifiche di popolarità che influenzavano il numero di download.

3) IL CONFORMISMO MUSICALE

I media non solo espongono sempre alle stesse canzoni e spingono tramite l’influenza sociale a gradire determinati brani, ma sono le case di produzione stesse che, sapendo che le persone sono condizionate a gradire determinate melodie, creano canzoni tra loro simili. Questo studio ha analizzato i beat delle diverse canzoni commerciali e ha trovato che negli ultimi 50 anni le frequenze usate sono rimaste stabili e il timbro delle canzoni ha perso molta varietà, con pochi timbri che vengono riprodotti e ripresentati nel corso degli anni, infine il volume delle canzoni diventa sempre più alto per catturare l’attenzione degli ascoltatori. Un esempio a livello ritmico può essere l’onnipresenza del tresillo che si può trovare in diverse canzoni che apparentemente sono diverse tra loro, anche se è un ritmo tipico del reggaeton (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7).

CONCLUSIONI

Questo repertorio di melodie, ritmi e timbri molto apprezzati dalle persone è associato a temi ricorrenti come la sessualità nel reggaeton, nel pop e nel rock o la criminalità nella trap, o a messaggi politici. Il fine è promuovere uno stile di vita edonista basato sul narcisismo e il piacere per istupidire le masse e normalizzare condotte devianti e promiscue.

fonte: Der Einzige

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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