Le forze iraniane in Siria decisive per cambiare le sorti di una brutale aggressione

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La guerra siriana è stata portata avanti con mezzi spregevoli. Tuttavia, la sua vera identità è stata nascosta da una gigantesca fabbrica del consenso messa su a suon di quattrini (ormai sempre più indisponibili per la società e per il progresso umano). In sostanza, i media fingono di non sapere che il cosiddetto ‘mondo civilizzato’ costruisce oggi le sue alleanze non secondo la scala della liberalità ma del profitto.

Il sistema scelto nell’aggressione alla Siria è stato quello della guerriglia urbana, gli attentati, la distruzione delle attività commerciali e delle infrastrutture, l’annidamento di gruppi terroristi nelle città che inevitabilmente producono il massimo danno per i civili.

In questo contesto illegale sul piano del diritto internazionale e sul piano dei basilari principi della dignità umana, dietro specifica richiesta dello stato siriano, è intervenuto l’Iran.

Senza l’Iran sciita mobilitato a favore dello stato siriano, oggi avremmo la Siria trasformata in una colonia saudita e turca e le minoranze sarebbero state sopraffatte sotto i principi dell’islam radicale.

L’apporto militare di Teheran in Siria, è sostanziale. Secondo i rapporti del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran (IRGC), l’esercito siriano ha in SIRIA meno di 50.000 uomini, l’Iran invece schiera più di 70.000 uomini (il numero comprende le forze iraniane e non iraniane in Siria che fanno capo all’Iran).

I dati precisi sull’aiuto iraniano in Siria sono pubblicati sul libro “How Iran Fuels Syria War: Details of the Irgc Command HQ and Key Officers in Syria” redatto dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI).

Il rapporto riferisce che i mercenari non-iraniani venuti in aiuto a Damasco contro l’aggressione straniera in atto, sono circa 55.000 uomini; le milizie irachene sono circa 20.000 uomini (suddivise in  10 gruppi), le milizie afgane contano tra i 15.000 e i  20.000 uomini, gli  Hezbollah libanesi sono circa tra 7.000 e 10.000 uomini, e il numero miliziani pakistani, palestinesi e altri circa 5.000 a 7.000.

Le forze prettamente iraniane sono invece tra 8.000 a 10.000 uomini  provenienti dalle Guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran (IRGC) e tra i 5.000 a 6.000 provenienti dal regolare dell’esercito iraniano.  

Sostanziale l’aiuto fornito dalle forze iraniane nella liberazione di Aleppo: nel mese di marzo 2016, Khamenei ha ordinato alla 65 ^ Divisione regolare dell’esercito (operazioni speciali) di distribuirsi intorno ad Aleppo. Il timore di Khamenei era che se le forze iraniane fossero state ritirate, Assad sarebbe caduto e con esso si sarebbe spenta la speranza per milioni di siriani di non cadere sotto la brutale dittatura di al Qaeda.

Secondo alcune fonti, l’Iran ha speso circa 100 miliardi di dollari nel conflitto siriano. Dato la nota asfissia delle casse siriane, l’Iran paga gli stipendi alle milizie iranioane e non iraniane, spendendo complessivamente 1 miliardo di dollari ogni anno.  L’Iran,  paga alle milizie sciite irachene circa 1550 dollari al mese. Gli uomini di queste milizie sono spediti in Siria e vengono sostituite ogni mese e mezzo. Theran paga invece circa 100 – 200 dollari al mese ai miliziani siriani del sistema nazionale di difesa NDF.

Per quando riguarda la disposizione sul terreno di queste forze, esse sono dislocate in Aleppo, Hama e Latakia.

Vietato Parlare

 

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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