La situazione in Afghanistan , in due video dell’analista Stefano Orsi

Di recente, lo scontro tra le forze governative ei talebani si è intensificato in Afghanistan. I talebani hanno conquistato importanti territori nelle aree rurali e di confine e hanno lanciato un’offensiva contro le grandi città. Ciò avviene sullo sfondo del ritiro delle truppe americane.

Ecco la situazione nell’ottima e particolareggiata descrizione dell’analista Stefano Orsi.

Inutile dire che la in questi giorni la copertura data dalle TV nazionali è davvero pessima e, come sempre, non chiarisce i punti cruciali di quanto è successo. Anche per questo, per avere un quadro chiaro della situazione,  consiglio la visione dei video realizzati da S. Orsi.

Questa è la prima parte del video:

Questo è ultimo aggiornamento (2 parte):

La scorsa settimana, i talebani hanno affermato di aver preso il controllo dei centri amministrativi di sei delle 35 province dell’Afghanistan , comprese le città di Zaranj e Kunduz, e il 10 agosto di aver preso il controllo di Puli-Khumri, la principale città della provincia di Baghlan, situato sulla strada strategicamente importante da Kabul a Mazar.-Sharif. Il tunnel Salang, costruito da specialisti sovietici, si trova a circa cento chilometri a sud di Puli-Khumri.

Il tunnel Salang collega il nord dell’Afghanistan con la capitale, Kabul, e le parti meridionali del paese. Il Tunnel Salang è l’unico passaggio in direzione nord-sud a rimanere in uso durante tutto l’anno.

Secondo i media occidentali, la cattura di Kunduz potrebbe significare una svolta nello sviluppo della situazione, anche se il funzionario di Kabul ha smentito le notizie sulla perdita di controllo sulla città. Il ministero degli Esteri russo ha notato che l’offensiva dei talebani continua, ma non hanno informazioni sul sequestro di Kunduz.

Il conflitto in Afghanistan vede migliaia di famiglie lasciare le loro case per fuggire dai combattimenti

Circa 57mila famiglie sono state costrette a lasciare le proprie case. Molte famiglie sono fuggite dalle province di Helmand, Kandahar, Kunduz e Nangarhar.

Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e un certo numero di altri paesi hanno promesso di fornire assistenza all’Afghanistan per sostenere gli sfollati e fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere.

La maggior parte delle famiglie è arrivata a Kabul per sfuggire alla guerra che ha travolto le loro province. Molti di loro vivono in condizioni precarie in tende e devono far fronte alla mancanza di cibo e acqua.

L’ONU ha espresso preoccupazione per l’aumento del numero di sfollati e ha affermato che l’ Afghanistan si sta avvicinando a una catastrofe umanitaria.

E’ evidente che alla fine di tutto – che sembra abbastanza scontata (la resistenza serve solo per avere un certo potere contrattuale) – il bisogno del paese sarà grande e necessariamente avrà bisogno di supporto internazionale.

Questa volta , si spera nel supporto per la ricostruzione , dimenticando il disastroso passato. Speriamo anche in una maggiore apertura dei talebani verso concetti umanitari, universalmente riconosciuti. In questo  20 anni di occupazione  occidentale non si può dire certo che abbia lasciato traccia,  un segno stabile.

@vietatoparlare

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