La radiazione della dott.ssa De Mari apre interrogativi sulla libertà medica rispetto alla politica

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Silvana De Mari, sospesa dall’ordine dei medici di Torino nel 2021 per essersi rifiutata di vaccinarsi contro il Covid, è stata radiata il 6 gennaio per aver prescritto ritenute antiscientifiche che comunque hanno salvato decine di pazienti. Questo è veramente singolare, visto che abbiamo visto come lo stato alacremente in tandem con gran parte della classe medica ha operato come se il compito fosse quello di spezzare la resistenza delle persone e costringerle a sottoporsi a una procedura medica sconosciuta in termini di rischio. Nello stesso tempo oggi, i medici stessi, supportati da studi scientifici, non negano che le conseguenze e le complicazioni siano di natura sconosciuta. Come si può allora arrivare alla radiazione di chi si è opposto a tutto questo?

A seguito della comunicazione la dott.ssa De Mari ha fatto la seguente dichiarazione:

Con infinita fierezza comunico che in data 6 giugno mi è arrivata la comunicazione della decisione della commissione per gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi della provincia di Torino sulla trattazione del mio procedimento disciplinare: radiazione dall’Ordine dei Medici.
Per tutto il tempo della cosiddetta pandemia ho fatto affermazioni, anzi esternazioni come scrivono i colleghi, che hanno salvato migliaia o forse decine di migliaia di persone.
Ho consigliato l’olio di fegato di merluzzo: pochi mesi fa è stata confermata dall’università di Oslo la sua azione prodigiosa nel prevenire l’infezione Covid 19 o almeno nel diminuire la gravità.
Ho affermato che è sbagliato iniettare farmaci sul cui foglietto illustrativo è scritto: non si conoscono gli effetti a distanza e non si conoscono gli effetti della cancerogenicità.
In questo momento in cui il popolo italiano è flagellato da strane nuove epidemie di malore improvviso, e mortale, di miocarditi e pericarditi, di cancri e di cancri talmente violenti che è stato coniato il termine turbo cancro, è un onore essere radiata dagli Ordini che hanno imposto questi farmaci. Grazie alle mie parole migliaia di persone hanno rifiutato l’inoculazione dei farmaci in questione. Ne sono infinitamente fiera. Nei prossimi giorni discuteremo tutti i punti delle 14 pagine di motivazione.
Dott Silvana De Mari

La notizia ha suscitato una serie di reazioni su diverse piattaforme, tra cui il canale Telegram di Patrizia Rametta e un post del Prof. Paolo Bellavite, che hanno espresso disagio e disappunto per una decisione che appare loro come un inaccettabile attacco alla libertà di scelta dei medici, nonché alla loro legittima curiosità scientifica e alla loro attitudine all’innovazione e alla sperimentazione terapeutica.

Il caso della dott.ssa De Mari esemplifica molto bene il dibattito che sta attualmente animando la comunità scientifica e medica italiana e internazionale, in merito alla campagna vaccinale anti-Covid e alla necessità di trovare il giusto equilibrio tra sicurezza, efficacia e rispetto della libertà individuale. Il tema della libertà di scelta del medico, in particolare, è uno dei principali motivi di scontro tra le due posizioni.

Clima di crescente intolleranza

La vicenda della dott.ssa De Mari, purtroppo, sembra confermare l’esistenza di un clima di crescente intolleranza e di chiusura mentale nei confronti delle posizioni critiche o divergenti, che rischiano di mettere a rischio il pluralismo e il libero confronto scientifico. Come scrive il Prof. Bellavite nel suo post, la radiatio della dott.ssa De Mari rappresenta un “atrocità morale” e una vergogna per l’Ordine dei medici, che dovrebbe invece essere al servizio della comunità e della verità scientifica, senza cadere preda di pregiudizi o di pressioni esterne.

In conclusione, la vicenda della dott.ssa De Mari solleva una serie di interrogativi sul rapporto tra medicina, scienza, società e la politica verso la quale si moltiplicano le evidenze che abbia predominato sulla professionalità ed il rigore scientifico.

Lo stato di diritto, la costituzione, i diritti dei cittadini: tutto è andato nell’oblio. Se le autorità avessero seguito il percorso indicato dalla normale documentazione normativa medica e avessero reagito reagissero esattamente come hanno reagito decenni prima, allora i soggetti veramente gravi, lievi e moderati, sarebbero stati curati a casa, come ha fatto la De Mari ed altri. Avere avuto un establishment politico che non è stato capace di nulla di creativo in una grave emergenza, se non aspettare ordini dall’altro, ovviamente è un problema ed oggi vediamo proiettato come atteggiamento ovunque. Persino il garante della Costituzione è svanito in solitaria attesa di istruzioni superiori. Come potevamo attenderci un comportamento diverso da parte di altri, che sono strettamente legati a doppio filo con la struttura istituzionale? La corruzione è dal lato morale ed è dilagante, se osserviamo che tutto lo stato dovrebbe essere al servizio esclusivo dei cittadini.

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Link correlati:

https://www.laverita.info/demari-fiera-essere-stata-radiata-2661090948.html

https://www.byoblu.com/2023/06/08/silvana-de-mari-radiata-dallordine-dei-medici-ne-sono-fiera/

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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