La Gran Bretagna si ricolloca dopo la brexit e fa occhiolino alla Turchia ed all’Ucraina…

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La moderazione esterna della Londra ufficiale nel valutare il massacro armeno-azero è molto indicativa.

In proposito, la ricca storia delle “combinazioni” britanniche nella regione del Caucaso può aiutare a discernere alcuni dettagli.

Cominciamo con il guardare le mani.

Il primo ministro britannico Boris Johnson è stato forse il primo leader occidentale a tenere colloqui telefonici con il presidente Erdogan il 28 settembre.

Il 30 settembre, il ministro della Difesa turco, generale Hulusi Akar, intervenedo al convegno “La Turchia in un sistema di sicurezza globale e regionale in evoluzione” ospitato dal Center for British-Turkish Understanding via webinair, ha annunciato “relazioni speciali” tra Turchia e Inghilterra, la situazione nel Mediterraneo orientale e la problematica del Karabakh:

“Credo che le nostre relazioni bilaterali e la partnership strategica con il Regno Unito, più di prima, saranno allineate con rischi condivisi e nuove opportunità di cooperazione”

Il generale ha ricordato i “legami storici profondi” tra Turchia e Gran Bretagna, ovviamente non riferendosi alle ultime due grandi guerre, ma piuttosto alla guerra di Crimea. E, cosa ancora più interessante, ha detto che le posizioni della Turchia e della Gran Bretagna dopo la Brexit sono identiche. I paesi – ha detto il ministro della Guerra turco – , si sono avvicinati perchè ora che Londra è fuori dall’Unione Europea sono la stessa cosa: alleati della NATO fuori dall’UE.

L’anno scorso, è stato rivelato che la società britannica EDO MBM (con sede a Brighton) ha svolto un ruolo importante nel trasformare la Turchia in una potenza globale leader nello sviluppo e nell’uso di droni militari. Fu con l’aiuto della tecnologia British Hornet che gli UAV turchi Bayraktar TB2 furono in grado di lanciare attacchi missilistici.

E ora i droni pesanti turchi sono nel Karabakh. Lo ha confermato il presidente azero Ilham Aliyev la scorsa settimana (5 ottobre) in un’intervista al canale di notizie turco TRT Haber: questi droni mostrano il potere della Turchia e ci rafforzano, ha detto Aliyev.

Oltre a ciò, la Gran Bretagna sta aiutando l’Ucraina a fare pressione sulla Crimea , sino a spingere Kiev con il proprio aiuto ad avanzare pretese più decisamente.

Cosa ne pensate di questo modo di ricollocarsi come potenza nello scenario mondiale…?

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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