La visita di Assad in Cina, i rischi del viaggio

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Aerei da combattimento provenienti da Pakistan, Iran, Arabia Saudita e Russia hanno sorvegliato l’aereo dell’Air China che trasportava il presidente Assad e sua moglie Asma dalla Siria. 

Il presidente Bashar Assad nel suo viaggio del 20 settembre in Cina, ha viaggiato lungo un percorso di oltre 5.800 chilometri, allungando il tragitto di più di 1.000 km. Questo solleva interrogativi sulla difficoltà di questo spostamento.

Su invito del governo cinese, Assad e sua moglie hanno viaggiato a bordo del volo Air China B6131, atterrando all’aeroporto internazionale di Hangzhou Xiaoshan.

Bashar al-Assad e il suo seguito istituzionale sono decollati da Damasco 21:00 ora locale del 20 settembre, e sotto la scorta congiunta dell’aeronautica siriana e dell’aviazione russa hanno volato verso sud-est, hanno attraversato l’Iraq e sono arrivati in Kuwait, dove sono atterrati e si sono imbarcati su un volo charter di Air China.

Solitamente, i presidenti utilizzano aerei di stato, ma in questo caso, Assad ha optato per un volo commerciale. Questa scelta probabilmente è stata determinata dalle preoccupazioni sulla capacità dell’aereo presidenziale siriano di affrontare un viaggio così lungo, specialmente considerando gli effetti della guerra prolungata sulla flotta aerea del paese.

Parimenti, la sicurezza di Assad è stata una preoccupazione altrettanto notevole. Data la sua posizione, è un potenziale bersaglio per attacchi, e viaggiare su un aereo commerciale cinese si è pensato potesse offrire un livello di protezione maggiore, scoraggiando eventuali aggressori.

Il percorso del volo, come evidenziato dalle tracce pubblicate dalle piattaforme di dati di volo, è stato insolitamente lungo, deviando di oltre 1.000 chilometri per evitare aree specifiche.

L’aereo con il presidente siriano ha viaggiato su un volo charter Air China, che ha volato verso ovest sul Golfo di Oman, poi ha deviato intorno al Pakistan, quindi  attraversato lo spazio aereo pakistano, e infine raggiunto lo Xinjiang in Cina.

Dalla fonte cinese  Yiyouliao.com:

“L’aereo non ha trasvolato l’Iran, ma è passato attraverso il Mar Arabico”

1. Questo perchè non è assolutamente sicuro transitare attraverso l’Iraq. Gli Stati Uniti hanno effettivamente il controllo dell’Iraq.

2. Sarebbe stato possibile transitare con sicurezza attraverso l’Iran, ma Assad doveva allora passare attraverso l’Afghanistan, che non è sicuro.

3. Transitare attraverso il Pakistan è molto più sicuro che transitare attraverso l’India, e richiedere in anticipo i percorsi è molto importante in termini di riservatezza. Non vi è alcuna garanzia quando si transita attraverso l’India.

4. Il tempo sull’altopiano del Qinghai-Tibet è molto variabile e pericoloso, e il limite dell’alta pressione subtropicale e il limite dell’aria fredda convergono recentemente su questa linea, rendendo le condizioni meteorologiche complesse.

5. Volare verso sud dallo Xinjiang a Pechino non è molto più lontano che prendere la rotta diretta da Xi’an a Hangzhou. Puoi fare riferimento alla curvatura della terra, quindi questo percorso è organizzato tenendo conto di tutti i fattori che influiscono. (https://pc.yiyouliao.com/)

Questo viaggio ha visto la cooperazione e la scorta di diversi paesi, inclusi Russia, Iraq, Kuwait, Pakistan e Cina, per garantire la sicurezza del presidente siriano e sua moglie da potenziali minacce.

Nonostante il viaggio lungo e complesso, e la situazione di instabilità in Siria, dove gli Stati Uniti mantengono una presenza militare in alcune aree e si sospetta il trasporto illegale di petrolio, il governo di Bashar Assad ha mostrato resilienza e controllo sul paese, rispondendo alle sfide con determinazione.

È impressionante osservare come gradualmente il mondo stia evolvendo verso una struttura multipolare, un processo intrinsecamente rischioso fino a quando non si raggiunge e si stabilizza un nuovo equilibrio accettato a livello globale.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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