Il tracciamento del K19 è di nuovo sulla linea di produzione di una narrativa anticinese

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La sola menzione che il virus C19 potesse essere sfuggito da un laboratorio e non derivato dal pangolino/pipistrello era passibile di censura, derisione, discredito. Lo ha sperimentato bene lo scienziato premio Nobel Montagnier, sostenitore della provenienza cinese. Ora invece è bastato che la leadership statunitense abbisognasse di un ulteriore punto di attrito con la Cina, affinché la situazione fosse completamente ribaltata, sdoganando ciò che prima era severamente proibito. Quando si dice utilizzo della giustizia e delle notizie in modo utilitaristico.

Un accenno a quando dice il Global Times, il maggior giornale cinese:

Il 26 febbraio, il Wall Street Journal ha riferito in esclusiva che il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti aveva concluso che “la pandemia di COVID molto probabilmente è nata da una fuga di notizie di laboratorio”. Il rapporto era di meno di cinque pagine e persino lo stesso Dipartimento dell’Energia lo ha etichettato come fatto con “scarsa fiducia”. Tuttavia, ancora una volta ha acceso il mucchio di ceneri morte della manipolazione politica degli Stati Uniti sulla tracciabilità delle origini dei virus. Finché “Cina” è etichettato sulla confezione, anche se è spazzatura, può essere immediatamente “trasformata in tesoro”. Questa e l’attuale situazione politica negli Stati Uniti.

Subito dopo che il clamore intorno all'”incidente con oggetti volanti non identificati” si è un po’ placato, Washington ha iniziato a calunniare la Cina, sostenendo che Pechino potrebbe eventualmente fornire “armi letali” alla Russia. Ora, ha nuovamente sollevato il problema della tracciabilità delle origini del virus. Gli Stati Uniti hanno collegato quasi senza soluzione di continuità la loro produzione e fornitura di argomenti anti-cinesi. I politici americani sono diventati molto bravi a fare questi scherzi. Dalle “armi di distruzione di massa” in Iraq ai “caschi bianchi” in Siria, sono tutti prodotti sulla stessa catena di montaggio. L’esperienza storica dice al mondo che non importa quante bugie Washington diffusa e quanti disastri umanitari causi, le sue élite politiche ei suoi media potrebbero non arrossire. Altrimenti come si potrebbe mettere in scena questa vergognosa farsa politica?

fonte: Globaltimes

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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