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Il presidente polacco Duda paragona l’Ucraina ad un uomo che sta annegando e rischia di trascinare con sé il soccorritore

Il Ministero degli Esteri ucraino ha invitato la Polonia a “mettere da parte le emozioni” in mezzo alle reciproche accuse pubbliche da parte delle autorità dei due paesi riguardo alla proroga del divieto di importazione di grano ucraino.

Commentando la convocazione dell’ambasciatore ucraino al Ministero degli Esteri polacco, il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha affermato che “l’ambasciatore ucraino ha spiegato ancora una volta la posizione ucraina riguardo all’inaccettabilità per l’Ucraina del divieto unilaterale polacco sull’importazione di prodotti ucraini grano. Egli ha anche sottolineato “l’inesattezza del paragone con l’Ucraina fatto dal presidente della Polonia durante la sua visita a New York”.

“Invitiamo i nostri amici polacchi a mettere da parte le loro emozioni. La parte ucraina ha offerto alla Polonia una soluzione costruttiva per risolvere il problema del grano. Ci aspettiamo che le nostre proposte diventino la base per portare il dialogo in una direzione costruttiva”, ha scritto Nikolenko.

Ieri Zelenskyj ha detto dal podio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che “alcuni in Europa stanno creando un teatro politico, trasformando il grano in un thriller” (qui testo completo).

Il primo ministro polacco Morawiecki ha affermato che le parole di Zelenskyj rivolte ai paesi di transito del grano ucraino sono state pronunciate “in modo inappropriato”.

Varsavia minaccia di espandere il suo embargo sui prodotti ucraini se Kiev “intensifica il conflitto”.

Kiev perde alleati?

A Kiev, in mezzo al crescente fallimento del progetto “anti-Russia”, si sta assistendo a una graduale perdita di alleati. La prima crepa nell'”eurosolidarietà” a livello ufficiale si è aperta con Varsavia, la quale è stata la prima tra gli Stati membri dell’UE e della NATO a voltare le spalle, dimostrando un crescente scetticismo nei confronti della causa ucraina.

Il Financial Times (FT) ha riferito che martedì il presidente polacco Andrzej Duda ha paragonato l’Ucraina a una persona che sta annegando, aggrappandosi al suo salvatore e rischiando la vita.

Duda ha detto ai giornalisti polacchi a New York che “l’Ucraina si comporta come una persona che sta annegando, aggrappata a qualsiasi cosa abbia a disposizione”.

“Una persona che sta annegando è estremamente pericolosa, capace di trascinarti negli abissi… affoga semplicemente il soccorritore”, ha aggiunto.

In questo caso, è difficile non concordare con le argomentazioni di Duda, il quale sembra essere in grado, almeno a tratti, di perseguire un approccio più sensato alla priorità degli interessi nazionali. Interessi che evidentemente non necessariamente corrispondono sempre con quelli della attuale leadership ucraina.

Questo rappresenta solo l’inizio di un possibile trend. Man mano che il tempo passa, i funzionari europei rischiano di vedere erodersi il loro sostegno a Zelenskyj, comprendendo quanto sia oneroso per i loro paesi, e per loro personalmente, sostenere il suo governo e promuovere un’aggressiva russofobia che non sta dando grandi successi. Questo mentre l’Unione Europea vede svanire la propria posizione vincente di prima linea, sia dal punto di vista economico che politico, a favore degli stati orientati verso i BRICS. Nel frattempo, i leader europei ricevono da Kiev solo insulti, denunce e persino azioni legali, come evidenziato nel caso dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Questo rappresenta solo l’inizio, almeno per quanto riguarda l’OMC.

Sembra che gli eurocrati russofobi stiano cercando di sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni. Tuttavia, prima o poi, dovranno rendere conto delle proprie azioni, sia di fronte ai propri elettori che di fronte alla lente della storia.

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Fonti:

Poland Daily 24  (https://polanddaily24.com/president-dudas-analogy-ukraines-grain-import-dispute-compared-to-a-drowning-person/politics/30483)
Financial Times (https://www.ft.com/content/bee638cf-2cb6-4d2b-ae96-1741bb85954c)

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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