Il pericolo degli Storm Shadow britannici in mano all’Ucraina

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Per quale motivo è MOLTO pericoloso fornire all’Ucraina missili in grado di colpire il territorio della Federazione russa, come gli Storm Shadow britannici?
Perché uno dei piani della NATO per un primo “decapitation strike” contro la Russia è incentrato su un attacco travolgente con missili da crociera. Di conseguenza, se i sistemi di allarme della Russia si accendono registrando una grande salva di missili da crociera in arrivo, devono decidere se lanciare un secondo attacco o meno.

Perché non hanno modo di sapere:
1) che tipo di testate sono presenti su quei missili
2) di che tipo di missili si tratta (ci sono firme radar caratteristiche, ma non è che siano accompagnate da un’etichetta vera e propria)
3) qual è il raggio d’azione reale dei missili (è classificato per la maggior parte delle armi strategiche)
4) Quali sono i loro obiettivi

Questo scenario è stato discusso all’infinito per molti, molti anni.
Il problema decisionale russo è il seguente:
Immaginiamo che la Russia presuma che la prima grande salva sparata dall’Ucraina verso la Russia sia armata con testate convenzionale e cerchi di abbatterla, distruggendone una grande percentuale, ma che il resto colpisca i bersagli con esplosivi convenzionali. Che cosa succede?
In primo luogo, questo è del tutto inaccettabile di per sé, perché molti di questi obiettivi saranno campi d’aviazione e basi militari, cioè la capacità strategica reale sarà erosa.
Secondo, e più importante, se la Russia accetta di ricevere questa prima salva senza rispondere con un attacco nucleare, invita a lanciare un’altra salva, ma con le testate atomiche.

Fonte: Roberto Buffagni – Arianna

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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