Il Canada sopprime 10.000 cittadini all’anno: eutanasia come salute pubblica

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Nel Canada, un paese considerato comunemente altamente civilizzato, l’eutanasia è di moda, soprattutto per i poveri, incapaci di pagare cure mediche e mantenimento costosi.

Cinicamente in Canada vengono calcolati i benefici economici delle morti volontarie. Secondo un documento governativo, il programma statale di eutanasia ha già fatto risparmiare ai contribuenti circa 87 milioni di dollari. La sua espansione dovrebbe far risparmiare altri 62 milioni. L’omicidio legale costa al tesoro canadese $ 2.327, che è una miseria rispetto al costo del trattamento delle malattie croniche.

Le autorità canadesi insistono sul fatto che non esiste alcuna connessione tra la povertà e il numero di persone che presumibilmente hanno dichiarato in modo indipendente il loro desiderio di morire. Inoltre, già dal prossimo anno, il governo canadese intende allargare la categoria di coloro che possono far ricorso all’eutanasia, includendo anche le persone affette da malattie mentali. Questo non succede ancora in nessun altro paese al mondo dove l’eutanasia è legale.

La notizia viene riportata anche dal The New York Times:

Negli ultimi anni, il Canada ha stabilito alcune delle leggi sull’eutanasia più permissive al mondo, consentendo agli adulti di cercare il suicidio assistito dal medico o l’eutanasia diretta nel caso di molte forme diverse di sofferenza grave, non solo per malattie terminali. Nel 2021, oltre 10.000 persone hanno concluso la loro vita in questo modo, poco più del 3% di tutti i decessi in Canada. Un’ulteriore espansione, che consentirà l’eutanasia per condizioni di salute mentale, entrerà in vigore nel marzo 2023; si sta anche valutando la possibilità di consentire l’eutanasia per i minori “maturi”. The New York Times

Quindi il “diritto all’eutanasia” potrà essere realizzato sulla base di una diagnosi effettuata dallo psichiatra per le persone la cui unica malattia sottostante è depressione, oppure disturbo bipolare, disturbo della personalità, schizofrenia, disturbo da stress post-traumatico o qualsiasi altra malattia mentale.

Eutanasia al posto dell’assistenza sociale: se non possiedi, la tua vita non vale.

Questa non è più la “Finestra di Overton”, ma sono cancelli spalancati verso la perdita di una concezione trascendentale della vita.

Se un’iniziativa simile viene implementata in Canada e poi si propaga in tutto il mondo, non è difficile immaginare come andrà a finire. Lo abbiamo visto in occasione della pandemia: non sarà difficile attraverso la TV convincere la gente comune, almeno quella parte non particolarmente incline a giudicare criticamente, che tutti coloro i quali non sono d’accordo con la “scienza”,  ovvero con un comune sentire condiviso e promosso attivamente dallo stato, sono psicopatici, fascisti o senza cuore.

Una tale “diagnosi” potrebbe essere inclusa nell’elenco delle corrispondenti “malattie mentali”. Per chi è insoddisfatto del nuovo mondo potrebbe bastare una conversazione con uno psichiatra, per poi ricevere una iniezione di felicità gratuitamente forzata.

Naturalmente spero che non si arrivi a questo punto, ma il percorso è iniziato ed è già grave.

Campagna pro eutanasia

The National Post il 2 novembre ha riferito che i medici in Canada sono tenuti a informare il paziente che tra le opzioni di trattamento esiste l’assistenza medica alla scelta della morte (MAID) quando essa è considerata “appropriata dal punto di vista medico”,

La pubblicazione riporta che la maggior parte delle giurisdizioni del mondo con MAID legalizzato non consente ai medici di sollevare la questione dell’eutanasia quando comunicano con i pazienti. Tuttavia, in Canada non ci sono restrizioni legali.

La cerchia di persone che possono richiedere l’eutanasia si sta allargando e i pazienti, in virtù della loro fiducia nel medico, possono richiedere informazioni sull’eutanasia e riceverla sotto forma di ‘raccomandazione’.

 Il caso del veterano al quale, in risposta alla richiesta di un montacarichi per scale, è stato proposto l’eutanasia

Il governo canadese è stato criticato per aver offerto l’eutanasia in risposta a una richiesta di installazione di un ascensore per sedie a rotelle da sistemare nell casa della disabile Christine Gauthier, secondo quanto riportato dal Daily Mail il 3 dicembre.

Il caporale dell’esercito in pensione Christine Gauthier, ex paralimpica, ha testimoniato al parlamento canadese il 1° dicembre che Veterans Affairs Canada (VAC) aveva fatto un’offerta per aiutarla con il suo suicidio, anche se stava solo chiedendo aiuto per l’installazione di un ausilio per la mobilità.

Gauthier ha affermato che dopo anni di ritardi nell’installazione dell’ascensore, un assistente sociale le ha detto: “Signora, se è davvero così disperata, possiamo fornirle assistenza medica per procurarle subito la morte” .

Il suicidio legalizzato è una china scivolosa verso il degrado catastrofico della vita umana. Il Canada, un paese che si vanta di essere aperto e tollerante, ha alcune delle normative sull’eutanasia più indulgenti al mondo e i risultati sono stati francamente orribili.

Credete che da noi non accadrà? Io non ne sono convinto. Per quello che vedo ogni giorno, ogni cosa si può introdurre abbastanza facilmente, per una buona parte della popolazione almeno. Credo che questa mentalità sia già presente e forse cominceremo presto a vedere mortalità in eccesso per varie cause. Il primo passo sarà la compassione per le persone in disperazione, ma la disperazione compare quando si è abbandonati.

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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