• Esteri
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Politica
  • Chiesa
  • Sanità
  • cookie policy
domenica, Gennaio 29, 2023
  • Login
VP News - 'vietato parlare' - Blog di Patrizio Ricci
  • Esteri
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Politica
  • Chiesa
  • Sanità
  • cookie policy
No Result
View All Result
  • Esteri
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Politica
  • Chiesa
  • Sanità
  • cookie policy
No Result
View All Result
VP News - 'vietato parlare' - Blog di Patrizio Ricci
No Result
View All Result

Il business del petrolio sulle ceneri della Somalia

by Patrizio Ricci
4 Febbraio 2012
in Esteri
0
FacebookTwitterTelegramVk
Puntland-Oil

Si dice che se l’Occidente ha smesso di interessarsi della Somalia è perché nel suo sottosuolo non ci sono risorse da trafugare. Invece le risorse ci sono eccome e il saccheggio è già iniziato.
Il 17 gennaio la Horn Petroleum, società controllata dalla canadese Africa Oil Corp., ha ufficialmente iniziato le trivellazioni nel Puntland, Stato semiautonomo situato a Nordest, sulla punta del Corno d’Africa. La compagnia sta perforando il pozzo di Shabeel-1, nella Valle Dharoor, ad una profondità di 3.800 metri. Ci vorranno 90 giorni per raggiungere il petrolio, stimato in 300 milioni di barili. Si stima che i giacimenti del Puntland ne contengano in totale 6 miliardi.
Se l’operazione avrà successo, si procederà alla perforazione di altri due pozzi della regione di Nugaal.

Per vent’anni le attività estrattive in Somalia sono state impedite dall’incapacità delle fazioni di concordare e rispettare i termini di perforazione, oltre alla cronica instabilità del Paese.
L’esplorazione petrolifera nel Puntland ha avuto inizio nel 2005 (qui la cronologia degli eventi) e vede coinvolta, oltre alla Africa Corp. Oil, anche l’australiana Range Resources, proprietaria al 50,1% dei diritti di concessione nei blocchi di Dharoor e Nugaal (qui i progetti previsti). Gli accordi tra il governo locale e le compagnie furono contestati dal Governo Federale di Transizione perché firmati senza la sua preventiva consultazione.

Il presidente del Puntland, Abdirahman Mahmoud Farole, ha detto che grazie al petrolio la Somalia sarà testimone di una fase di rinascita dopo tanta miseria patita. Egli ha esortato i clan locali, che in precedenza avevano attaccato un convoglio della Africa Oil, a rinunciare alla violenza per cooperare alle operazioni e alla costruzione della pace nella regione. Ha aggiunto inoltre che la gente del posto beneficerà di nuovi posti di lavoro e che i ritorni sugli investimenti saranno utilizzati per migliorare i servizi resi alla comunità. Ma tra i somali, stremati da vent’anni di guerra e abituati alle promesse disattese, serpeggia un misto di paura e disillusione.

somalia-map

In Africa, ogni scoperta di risorse nel sottosuolo si è rivelata una maledizione per gli abitanti del posto. E nella migliore delle ipotesi tali ricchezze hanno alimentato cricche e consorterie locali.
Il caso della Nigeria è emblematico: la gente non ha beneficiato in alcun modo dei ricchi introiti petroliferi, incamerati per la maggior parte dall’1% della popolazione, se è vero che gli indicatori socio-economici del Paese sono peggiori oggi di quanto non lo fossero 30 anni fa. Si stima che, dal 1960, tra i 300 e 400 miliardi di dollari siano stati sottratti da funzionari governativi corrotti, mentre il 70% delle oltre sei milioni di persone che abitano nel delta del Niger vivono con meno meno di un dollaro al giorno. In compenso esse pagano sulla propria pelle i danni ambientali prodotti dalle oltre 7000 fuoriuscite di petrolio (quelle ufficiali…) censite dal 1970 – di cui anche l’Eni ha una fetta di responsabilità.

Sarà un caso, ma da alcune settimane l’attenzione dell’Occidente sembra tornata a concentrarsi sul Corno d’Africa, e non certo per la disastrosa carestia che la sta affliggendo. Si parla già di nuove possibili operazioni militari se la situazione in Somalia non dovesse migliorare.
Storicamente, in Africa l’accaparramento delle materie prime, soprattutto il petrolio, è sempre passato attraverso la destabilizzazione sistematica del continente. A volte si è provveduto ad inviare contingenti militari, in teoria impegnati nelle operazioni di nation building (di cui la missione Restore hope, proprio in Somalia, è stata l’archetipo); altre si è pensato bene di rinfocolare conflitti locali già in atto.
Benché il versante Nord del Paese sia relativamente meno problematico del Sud, non va dimenticato che nel 2007 le armate del Somaliland (altro Stato indipendente de facto) ha invaso la regione del Sool, sulla quale sorge un tratto del blocco di Nugaal. Resta da vedere se il business del petrolio contribuirà a soffiare nuovamente sul fuoco della guerra: il piatto è troppo ricco perché una delle parti scelga di restarne fuori.

mappe risorse su link originale :

http://geopoliticamente.wordpress.com/2012/01/31/il-business-del-petrolio-sulle-ceneri-della-somalia/#more-3923

Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

Next Post
Chi c’è dietro le campagne presidenziali negli Stati Uniti

Chi c’è dietro le campagne presidenziali negli Stati Uniti

Please login to join discussion
No Result
View All Result
Esplosioni in molte regioni dell’Iran: attaccate strutture militari

Esplosioni in molte regioni dell’Iran: attaccate strutture militari

29 Gennaio 2023
Gli Stati Uniti aumenteranno del 500% la produzione di munizioni di artiglieria per l’Ucraina

Gli Stati Uniti aumenteranno del 500% la produzione di munizioni di artiglieria per l’Ucraina

29 Gennaio 2023
Annalena Baerbock - foto Wikipedia

Baerbock, un’allieva di Schwab, che svolge bene il suo compito

29 Gennaio 2023
Ministro degli esteri tedesco: l’Europa è in guerra contro la Russia

Ministro degli esteri tedesco: l’Europa è in guerra contro la Russia

29 Gennaio 2023
Ucraina – Ormai in gioco non c’è solo il Donbass e la Crimea

Ucraina – Ormai in gioco non c’è solo il Donbass e la Crimea

26 Gennaio 2023
L’Estonia ha deciso di chiudere il Golfo di Finlandia alle navi russe

L’Estonia ha deciso di chiudere il Golfo di Finlandia alle navi russe

26 Gennaio 2023
Italia – Gen Bertolini “l’Italia dritta verso la guerra”

Italia – Gen Bertolini “l’Italia dritta verso la guerra”

25 Gennaio 2023
La Germania ha accettato di inviare carri armati Leopard in Ucraina

La Germania ha accettato di inviare carri armati Leopard in Ucraina

25 Gennaio 2023
Sito polacco Neon24.pl: “I carri armati Leopard sono una escalation della guerra e non garantiscono la vittoria dell’Ucraina”

Sito polacco Neon24.pl: “I carri armati Leopard sono una escalation della guerra e non garantiscono la vittoria dell’Ucraina”

25 Gennaio 2023

Sostieni il Blog

Paypal: link per donazione paypal

Category

  • Chiesa
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Esteri
  • Politica
  • Post vari
  • Sanità

Sostieni il Blog



Site Links

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

canale Telegram: https://t.me/vietatoparlare/

  • Esteri
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Politica
  • Chiesa
  • Sanità
  • cookie policy

© 2021 VP News - blog di attualità e geopolitica Vp News.

No Result
View All Result
  • Esteri
  • Cultura e Società
  • Economia
  • Politica
  • Chiesa
  • Sanità
  • cookie policy

© 2021 VP News - blog di attualità e geopolitica Vp News.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Go to mobile version