I sauditi prendono in giro Biden con un paio di scenette comiche (ma dietro c’è qualcosa di molto serio)

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Sotto Biden, il rapporto tra Stati Uniti ed Arabia Saudita si è deteriorato rapidamente dopo che ha cercato di trattarla come paria per l’uccisione di Jamal Khashoggi. Quindi ha chiesto che pompassero più petrolio sul mercato, salvo poi tornare con il cappello in mano a Ryad e protestare con il principe bin Salman perché i sauditi non avevano aumentato la produzione, anzi l’avevano diminuita. Così anche quell’incontro non è andato bene, con Biden che non ha ottenuto nulla e, in seguito, ha riferito di essere rimasto sconvolto per il modo con cui è andato quel viaggio.

Ma non è tutto: l’Arabia Saudita si avvia ad usare lo Yuan nelle transazioni per il commercio con la Cina (eliminando il petroldollaro) e con l Russia non ha applicato alcuna sanzione, nonostante sia stato più volte richiesto dagli USA. Inoltre, l’Iran e l’Arabia Saudita hanno entrambi chiesto di aderire ai BRICS, l’alleanza economica comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Ed infine c’è la straordinaria riconciliazione con Theeran ed il graduale disgelo con la Siria, la prima ottenuta tramite l’azione diplomatica della Cina e il secondo ottenuto grazie alla Russia.

Ma c’è qualcosa di molto eloquente che esprime molto bene come i sauditi vedono Biden ed in genere l’establishment statunitense. Diamo un’occhiata alla loro televisione di stato per vedere una clip dal loro programma “Studio 22” che venerdì scorso è diventato virale. Si tratta di una scenetta comica su Biden e Harris, che mostra Joe che si perde sul palco, saluta le bandiere e cerca di stringere la mano a persone immaginarie e si vede Kamala Harris che cerca di aiutarlo. Infine la Harris deve reindirizzarlo sulla strada giusta fuori dal palco. Poi c’è la scenetta in cui cade più volte salendo su per le scale dell’Air Force One.

Non si tratta di un caso isolato. Questa è la seconda volta che i sauditi prendono in giro Biden. Ne hanno avuto per lui anche lo scorso aprile, quando lo hanno raffigurato come un vecchio che si addormenta sul podio e continua ad aver bisogno di essere spinto e svegliato dalla Harris.

Beh, non si tratta di una innocente vignetta. C’è un moto da parte di diversi paesi al mondo che sono stufi dell’egemonia USA, che si basa sulla destabilizzazione di interi paesi e sui conflitti infiniti. Paesi come l’Arabia Saudita stanno dando segnali, vogliono essere liberi di allacciare alleanze di reciproco interesse, emancipandosi dalla potenza egemone. Ma affinché questo sì realizzi deve cessare il mondo fondato sulle ‘regole’ che un solo paese decide per tutti sotto la minaccia delle armi, dei ricatti e delle sanzioni. L’establishment USA è cosciente che la guerra in Ucraina potrebbe portare grandi cambiamenti nel mondo ed è per questo che da parte americana si persegue l’escalation piuttosto che il negoziato.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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