I mostri dell’Ucraina, made in USA

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fonte: Zerohedge autore: Justin Raimondo – Lo scontro in Ucraina tra Settore Destro (Pravyi Sektor) e il governo. Le milizie di estrema destra apertamente neonaziste si scagliano contro il governo . Le connssioni e le connivenze americane..

di Justin Raimondo, domenica 2 agosto 2015.

Siamo in stasi estiva del ciclo di notizie, un momento perfetto per il nostro governo e i media – o mi ripeto? – per far cadere certe storie scomode nel dimenticatoio. Il mio compito, naturalmente, è quello di recuperarle….

Ricordate l’Ucraina? Mi sembra di ricordare titoli strombazzati su una presunta “imminente” e “massiccia” invasione russa di quel paese: i media anglosassoni erano infervorati, con un vero e proprio conto alla rovescia per il D-Day, e ci hanno offerto avvistamenti minacciosi di truppe e carri armati russi in raccolta alla frontiera, presumibilmente in attesa solo dell’ordine di Putin per prendere Kiev. E si scopre che c’è stata un’invasione, una specie – anche se non è stata fatta dai russi. E’ quella dei fanti del regime di Kiev di ritorno dal fronte che si rivoltano ai loro padroni.

La guerra va male per il governo dell’oligarca Petro Poroshenko. Gli ucraini dell’est, che si sono ribellati dopo che il colpo di stato sponsorizzato dagli USA ha buttato fuori il presidente democraticamente eletto Viktor Yanukovich, non mostrano segni di arrendersi: hanno respinto la campagna “anti-terrorismo” lanciata da Kiev, resistendo ai al bombardamento incessante delle loro città e sopportando molte migliaia di vittime, per non parlare della distruzione diffusa. In effetti, la brutale guerra di lunga durata condotta da Kiev contro i suoi “cittadini” ha probabilmente temprato la determinazione dei ribelli e reso ogni pensiero di riconciliazione impensabile.

Come avviene di solito con i fanatici violenti, l’obiettivo della guerra per i golpisti di Kiev – portare le province orientali di nuovo all’ovile – è stati reso impossibili dai loro metodi e dalla loro condotta. Il blocco de facto imposto all’est ha legato i separatisti ancor più strettamente alla Russia, e così l’economia e il bruciante odio verso un governo che i ribelli dell’est considerano come “fascista” ha scritto il destino del paese.

Incapace di rompere la determinazione dei ribelli, i “rivoluzionari” che una volta erano riuniti a Maidan hanno cominciato a rivoltarsi gli uni agli altri. Poroshenko, temendo il crescente potere delle milizie di estrema destra che costituiscono la spina dorsale del suo esercito improvvisato, ha ordinato il loro scioglimento – e i miliziani stanno resistendo.

Una situazione di stallo tra la milizia di Settore Destro e la polizia ucraina, l’altro giorno è culminata in una battaglia campale quando i miliziani di destra hanno attaccato le posizioni della polizia a Mukachevo, in Ucraina occidentale, e hanno preso un ragazzo di sei anni in ostaggio. Una disputa per il controllo delle operazioni del contrabbando di sigarette locale si è conclusa con due teppisti di Settore Destro uccisi e altri sette – non è chiaro a quale parte appartenessero – feriti. I miliziani hanno usato lanciagranate per polverizzare due macchine della polizia. Oh be’, nessuna preoccupazione, Washington invierà i ricambi…. sia per le auto che per i lanciagranate.

Il grosso problema per il regime di Kiev è che Settore Destro e le milizie di estrema destra alleate sono il nucleo della loro operazione militare contro l’est. Settore Destro ha fornito i muscoli della rivoluzione di Maidan, stando in prima linea contro le ampiamente temute forze speciali Berkut, fedeli a Yanukovich. Se questi delinquenti devono essere tenuti sotto controllo, allora il successo della campagna “anti-terrorista” è dubbia: tuttavia Kiev è sempre meno disposta a pagare il prezzo elevato per placare i propri pretoriani sempre più fastidiosi.

La conseguenza dello stallo di Mukachevo è stata una netta vittoria per i miliziani, che hanno visto il loro capo, Dmytro Yarosh, un membro del parlamento, negoziare con il Ministero dell’Interno – e le milizie di Settore Destro bloccare la strada da Kiev alla scena dei combattimenti. Il risultato è stato un annuncio del Ministero dell’Interno che sospendeva il capo della polizia di Mukachevo, in attesa di una “indagine” sulle accuse di favoreggiamento del contrabbando.

In breve, Settore Destro è emerso vittorioso. In seguito alla loro vittoria, il gruppo ha dichiarato che si terrà un referendum nazionale – senza raccogliere le firme richieste, e sotto il loro patrocinio – su più questioni, in sostanza, chiedendo l’adozione di tutto il loro programma per la nazione. Essi chiedono una formale dichiarazione di guerra contro la Russia, un blocco completo delle province orientali, la legge marziale, e la legalizzazione delle loro milizie. Oh sì, e vogliono anche che l’attuale governo, su fino a Poroshenko, sia messo sotto accusa.

Impantanata nei debiti, e in sprofondamento  in un abisso economico, l’Ucraina sta letteralmente andando in pezzi – e lo sporco lato nascosto della “rivoluzione” di Maidan viene esposto alla luce del giorno. La più recente atrocità è la scoperta di una camera di tortura usata dai membri del Battaglione “Tornado”, un altro raggruppamento di estrema destra, in cui i membri della milizia rapivano, torturavano, violentavano, e derubavano i cittadini nella regione orientale di Luhansk, dove il governo sta combattendo per mantenere un minimo di controllo. Otto membri della milizia Tornado sono stati recentemente arrestati e sono detenuti dai pubblici ministeri militari a Kiev: i “volontari” Tornado, per lo più costituiti da ex detenuti, difendono le loro azioni sostenendo che questa è solo una rappresaglia perché hanno scoperto una operazione di contrabbando condotta da funzionari locali – che, si dice, stanno collaborando con i ribelli. Inizialmente hanno rifiutato di deporre le armi e si sono barricati nel loro accampamento.

Il battaglione Aidar, anch’esso attivo in Ucraina orientale, è stato accusato da Amnesty International di aver commesso crimini di guerra: era il 2014, ma le accuse sono state in gran parte ignorate fino a quando il governatore locale ha cominciato a lamentarsi. Al leader di Aidar e membro del parlamento Serhiy Melnychuk, dell’ultra-nazionalista Partito Radicale, è stata tolta l’immunità per il procedimento e accusato di sequestro di persona, minacce e conduzione di una banda criminale. Melnychuk, pur ammettendo che c’è stato “qualche saccheggio”, ha attribuito lo scioglimento del battaglione Aidar da parte delle autorità alla “propaganda russa” e ha rivelato che alcuni membri sono ancora in funzione in modo indipendente a Luhansk.

Poi c’è l’apertamente neonazista brigata Azov, i cui membri indossano simboli fascisti della Seconda guerra mondiale, e il cui leader, Andriy Biletsky, dichiara che l’obiettivo del suo gruppo è quello di “guidare le razze bianche del mondo in una lotta per la loro sopravvivenza”. C’era così tanta cattiva pubblicità che circonda il Battaglione Azov che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una legge che vieta qualsiasi aiuto al gruppo – una disposizione che è essenzialmente inapplicabile, come sottolinea questo pezzo di Joseph Epstein nel Daily Beast:

“In un’intervista con The Daily Beast, il sergente Ivan Kharkiv del battaglione Azov parla dell’esperienza del suo battaglione con addestratori e volontari degli Stati Uniti piuttosto affettuosamente, anche menzionando ingegneri e medici statunitensi volontari che ancora li stanno attualmente assistendo. Parla anche del supporto significativo e attivo della diaspora ucraina negli Stati Uniti per quanto riguarda la formazione che hanno avuto e continuano a ricevere da numerose forze armate straniere. Kharkiv dice ‘Dobbiamo apprendere da tutti gli eserciti… Paghiamo i nostri errori con la nostra vita.’
 
“Quei funzionari statunitensi coinvolti nel processo di valutazione, ovviamente, hanno istruzioni per dire che le forze degli Stati Uniti non stanno formando il battaglione Azov in quanto tale. Dicono anche che i membri dell’Azov vengono esclusi, ma nessuno sembra sapere esattamente come lo si faccia. In effetti, dato il modo in cui il governo ucraino opera, è quasi impossibile. “

Sì, i dollari delle vostre tasse stanno andando ad armare, addestrare, e nutrire neonazisti in Ucraina. Questo è quello in cui abbiamo investito quando Washington ha deciso di lanciare un’operazione di cambiamento di regime in quell’angolo infangato dell’Europa sudorientale. Il vostro denaro sta anche sostenendo l’economia del paese colpita dalla guerra – anche se non prima che i funzionari governativi corrotti ne rastrellino una parte.

Dmytro Korchynsky, che dirige un gruppo di diversi “volontari” di estrema destra riuniti nel “Battaglione di Santa Maria” dichiara il suo obiettivo di organizzare un “Talebanesimo Cristiano” che metterà l’Ucraina in primo piano nell’impegno di “condurre le crociate “, aggiungendo: “La nostra missione e non è solo cacciare gli occupanti, ma anche la vendetta. Mosca deve bruciare. ”

Questo è un obiettivo che i neocons americani e i loro sostenitori liberali possono appoggiare, ma l’invocazione del Talebanesimo da parte di Korchynsky dovrebbe far fare al resto di noi un passo indietro da quel precipizio. Perché sono stati gli Stati Uniti, alle prese con l’ultima guerra fredda, che hanno saldato, finanziato, addestrato e armato ciò che più tardi divennero i talebani afgani – e noi tutti sappiamo dove ha portato quella strada.

Ancora una volta, nella nostra ricerca senza fine di mostri stranieri da distruggere, stiamo creando ancora più mostri stranieri che forniranno la prossima scusa per le crociate future. E’ la macchina del moto perpetuo della follia della politica estera – e al Partito della Guerra piace così.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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