Giochi di guerra intorno a Taiwan

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Recentemente , a titolo provocatorio, un cacciatorpediniere statunitense è entrato per parecchio tempo nelle acque territoriali cinesi.

Il cacciatorpediniere USS Benfold URO ha violato il confine marittimo della RPC ed è rimasto nelle sue acque per molto tempo. Lo riporta l’edizione “East Day Military”.

L’incidente è avvenuto dopo che le navi da guerra cinesi sono state distratte per scortare e monitorare il gruppo d’attacco della portaerei britannica, lasciando la regione delle Isole Paracel, di cui la flotta americana non ha mancato di approfittare.

Una dei fattori problematici di tensione tra gli Stati Uniti e la Cina è Taiwan. La Cina sostiene il principio della Cina unica e rivendica Taiwan come parte del proprio territorio, ma non è arrivata mai ad usare la forza lasciandola autonoma. La tensione tuttavia aumenta da quando gli USA hanno iniziato una battaglia commerciale contro la Cina, riaprendo e facendo leva su tutte le questioni contese.

Ad esempio, recentemente Biden ha – per la prima volta – armato Taiwan. La tensione cresce e i media cinesi sono unanimi nel sostenere che la Cina non inizierà le provocazioni ma che sarà pronta a rispondere. “Gli americani stanno vendendo ai taiwanesi un falso senso di sicurezza, e gli ingenui taiwanesi credono che le armi statunitensi li aiuteranno a contenere la Cina continentale”, scrive Huangqiu Shibao.

La pubblicazione mette in guardia i taiwanesi su ciò che attende il loro paese in caso di guerra: “L’unico modo per sopravvivere è arrendersi e l’esercito cinese riceverà questi obici americani come trofei”. E avverte anche i giapponesi di non spingersi nell’avventura americana e di armare l’isola di Ishigaki, perché dopo il primo colpo da quest’isola contro le forze cinesi, le loro forze di autodifesa li distruggeranno “livellando” i centri di comando sulle principali isole giapponesi.
Ne consegue che i cinesi hanno adottato una dottrina militare come i russi.

Huangqiu Shibao (Cina):

Gli americani stanno vendendo armi a Taiwan, ma le autorità dell’isola stanno effettivamente comprando “campane della morte” .

“Mercoledì scorso, gli Stati Uniti hanno annunciato che avrebbero venduto a Taiwan 40 obici semoventi M109A6 e altre armi per un totale di 750 milioni di dollari. Questa è la prima vendita di armi a Taiwan da parte dell’amministrazione Joe Biden. Inoltre, il Giappone ha recentemente annunciato che dispiegherà missili terra-aria e unità missilistiche terra-nave sull’isola di Ishigaki vicino a Taiwan. I media giapponesi affermano che questo piano di dispiegamento comporta in parte l’esercizio di pressioni sulle forze di autodifesa navali giapponesi per aiutare a difendere Taiwan.
(…)

Per quanto riguarda il dispiegamento militare del Giappone nelle isole al largo di Taiwan atto a contenere la situazione insulare, ciò equivale ad aiutare gli Stati Uniti a “spostare sacchi di dinamite” verso i bastioni della Cina emergente.
Non appena scoppierà la guerra dello Stretto di Taiwan, se dalle isole giapponesi verrà sparato un missile contro l’Esercito Popolare di Liberazione, queste isole saranno immediatamente contrattaccate e il missile cinese Dongfeng-17 è l’ideale per questo.

Se le forze navali giapponesi di autodifesa oseranno impegnarsi nella difesa di quest’isola, l’Esercito di liberazione popolare semplicemente distruggerà queste forze di autodifesa e colpirà le basi militari sulle principali isole del Giappone, vendicando tutte le sofferenze e l’umiliazione dei cinesi dalla battaglia di Yalujiang nella guerra sino-giapponese. I missili cinesi Dongfeng-21D e Dongfeng-26 spiegheranno alla destra giapponese che sono arrivati ​​tempi diversi.
(…)

(estratto da https://opinion.huanqiu.com/article/44ENB3ytExa)

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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