Foreign Affairs propone una guerra europea “ma non della NATO”

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FForeign Affairs ha recentemente pubblicato un inquietante articolo intitolato “”l’Europa, ma non la NATO, dovrebbe inviare truppe in Ucraina”. Questa rivista non è una qualsiasi; è una rinomata pubblicazione accademica bimestrale che tratta di relazioni internazionali, edita dal Council on Foreign Relations (CFR), un’istituzione indipendente e apartitica con sede negli Stati Uniti, focalizzata sulla politica estera e gli affari globali. Gli articoli di Foreign Affairs sono redatti da una gamma di autori di spicco tra cui esperti di politica estera, accademici, politici e analisti, i quali trattano argomenti di portata internazionale.

Le posizioni espresse sulla rivista sono spesso influenti, modellando il dibattito pubblico e la formulazione di politiche a livello globale.

Ecco i punti principali dell’articolo in questione:

– Il Ministro della Difesa finlandese e il Ministro degli Affari Esteri polacco hanno affermato che le truppe dei loro paesi potrebbero finire in Ucraina. Questi commenti esplosivi sono dovuti alle mutevoli dinamiche del conflitto.

–  I leader europei non possono permettersi la disfunzione politica americana e dettare la sicurezza europea. Dovrebbero prendere seriamente in considerazione lo stazionamento di truppe in Ucraina per fornire supporto logistico e addestramento, proteggere i confini dell’Ucraina e le infrastrutture critiche.

– I leader europei hanno dimostrato che è possibile andare oltre il dibattito unilaterale sull’escalation che finora ha giocato a favore della Russia.

– Le truppe europee possono prendere parte sia ad operazioni di non combattimento che di combattimento per allentare la pressione sull’Ucraina.

– Una di queste missioni potrebbe comportare il rafforzamento delle capacità di difesa aerea dell’Ucraina nella regione dispiegando personale, fornendo attrezzature o addirittura assumendo il comando e il controllo del sistema di difesa aerea ucraino.

–  L’invio di truppe europee sarebbe una reazione normale a un conflitto di questo tipo . Un altro ruolo di combattimento – che, come la missione di difesa aerea, probabilmente non coinvolgerà le forze russe – è quello di pattugliare quelle sezioni del confine ucraino dove non sono di stanza truppe russe, come la costa del Mar Nero, i confini con la Bielorussia e la Transnistria.

–  Uno dei potenziali obiettivi della Russia è Odessa, il principale porto dell’Ucraina attraverso il quale avviene la maggior parte delle esportazioni del Paese. Se le truppe russe si avvicinassero alla città, le forze europee stazionate nelle vicinanze avrebbero il diritto di difendersi aprendo il fuoco sui soldati che avanzano.

– Mosca si impegna regolarmente in una retorica aggressiva contro i membri della NATO, ma finora è stata tutto abbaiare e niente mordere, evitando il contatto con le forze NATO e concentrandosi sui paesi vicini al di fuori dell’alleanza , come Georgia e Ucraina, che può tranquillamente prendere a calci.

–  La vera domanda è se la Russia utilizzerà effettivamente le armi nucleari se le truppe europee entreranno in Ucraina. Ad un certo punto, i leader europei devono ignorare le minacce di Putin, che sono solo propaganda.

– I leader europei non hanno bisogno di seguire i dettami degli Stati Uniti sempre più inaffidabili su come gestire la lotta in Ucraina; possono e devono decidere da soli come garantire al meglio la libertà e la sicurezza del continente.

Ma perché Foreign Affairs ha scritto questo articolo?

Una chiave di lettura è che la stessa NATO è a un passo dall’invio di truppe in Ucraina, coinvolgendo quindi anche gli Stati Uniti. Probabilmente è proprio questo che sconsiglia la pubblicazione. Quindi sì, l’Europa con il supporto degli USA, ma gli Stati Uniti devono continuare a restare fuori, se così si può considerare l’approccio che gli USA hanno avuto finora.

Questa interpretazione trova conferma anche dalle recenti dichiarazioni del presidente ungherese Orban, che su Facebook ha affermato che il conflitto in corso tra Mosca e Kiev “non è la nostra guerra”. Il leader ungherese ha anche espresso preoccupazione per l’atmosfera bellicosa a Bruxelles, affermando che “l’Unione è vicina all’essere trascinata nel baratro, perché Bruxelles sta giocando con il fuoco e facendo arrabbiare Dio”.

E così ha proseguito: “La logica della guerra domina la politica. Vedo preparativi per la guerra da parte di tutti e ovunque. Il segretario generale della NATO ha detto che vuole istituire una missione dell’Alleanza in Ucraina. I leader europei sono già coinvolti in una guerra, vedono questa guerra come la loro guerra e la stanno conducendo come tale”, ha affermato Orban in un’intervista al sito di notizie ungherese Index. “All’inizio si trattava solo di inviare elmetti, poi si è trattato di sanzioni, ma non di energia, ovviamente. Dopo ancora si è trattato dell’invio di armi: prima armi da fuoco, poi carri armati, aerei, aiuti finanziari per oltre decine di miliardi di euro, e ora circa 100 miliardi di euro. Queste armi non migliorano la situazione, che, anzi, sta peggiorando”.

Da qui ‘la soluzione’. Per quando incredibile, Foreign Affairs propone di allargare il tritacarne ucraino alla UE, valutando che l’Ucraina da sola, nonostante le armi USA e UE, non può vincere. Quindi ora servono anche le vite dei nostri figli, per una guerra non nostra scatenata dall’inettitudine dei nostri politici.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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