Epoch Times, un media globale di sinofobia che usa fatti reali ma anche inventati

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Imperversa sul web un attivismo anti cinese organizzato per orientare il pubblico italiano. In particolare vorrei mettere qui a tema l’attività anti-cinese sui social. Parlare di questo è un campo minato perché il sistema politico cinese,  come sappiamo, è organizzato secondo un unico partito comunista e la libertà di informazione non è assicurata.

Ovviamente, su questo e sulle libertà non concesse ai cittadini cittadini cinesi ognuno può criticare a secondo del proprio posizionamento culturale e politico.

[su_spacer]Tuttavia – come abbiamo visto anche a noi qui in Italia – ci sono circostanze come il coronavirus in cui le libertà per forza di cose non possono essere assicurate.

Allora la domanda – se si è liberi da preconcetti – sarebbe: che tipo di pressione e che tipo di nemico il governo cinese sente di respingere?

E che tipo di reazione potrebbe avere il governo cinese di fronte ad esternazioni di questo tipo?

Come avreste capito questa è la dichiarazione di Trump di qualche giorno fa riguardo la Siria. Questa affermazione traduce bene la politica degli USA nel mondo e il disprezzo del diritto internazionale, supportato da gran parte del mondo occidentale.

Ora senza avvallare la limitazioni delle libertà religiose o pratiche che deprimono la persona umana, credo che di questo elemento bisognerebbe tenere in debito conto quando parliamo di muraglie cinesi.

Ovviamente un conto è richiedere una emancipazione su questi temi ed un conto è l’attività anti-cinese in rete che prende spesso in pretesto ogni cosa che di negativo esiste nella società cinese per poi parlare male di quel sistema in modo che ogni cosa – anche positiva – sia sempre inquinata dal sospetto, dalla critica totale  e senza riserve.

In altri termini, la domanda che voglio mettere a tema, è : le fonti che diffondono sino-fobia, sono sempre attendibili?

La risposta è  no, non sono sempre attendibili.

Il noto sito scova bufale “Butac” ha preso recentemente in esame l’articolo di Epoc Times “Pechino mente sui morti? Quei 21 milioni di cellulari spenti…“.

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L’ANALISI DEL BUTAC

Il Butac prende in esame un articolo di Epoch Times in cui “si insinua il dubbio che i morti in Cina per il coronavirus possano essere molti più di quelli comunicati. Il tutto partendo dal dato che tra gennaio e febbraio circa 21 milioni di abbonamenti di telefonia mobile non sarebbero stati rinnovati o sarebbero cessati. Il dubbio che viene diffuso è che parte di quei 21 milioni siano abbonati morti per la CoVid-19. Nell’articolo ipotizzano un 10% del totale degli abbonamenti cessati”.

In proposito,  il BUTAC considera quanto segue:

Non metto affatto in dubbio i numeri degli abbonamenti cessati riportati da The Epoch Times; li citano con una precisione tale che mi viene difficile credere che se li siano inventati. Anzi, facendo una veloce verifica online trovo altri che li riportano suppergiù simili. Altri che però non sono siti a base complottista, ma economica.

Come ad esempio Bloomberg, che però ci spiega che il calo di China’s Mobile, seppur inusuale (e probabilmente spiegato proprio col fatto che il lockdown ha colpito pesantemente certe fasce di lavoratori, e altri hanno disdetto contratti locali perché lavoratori esteri che in Cina per due mesi non hanno messo piede), non sia un dato così preoccupante. Come spiegano:

While the drop in users is unusual, the total is small relative to total wireless subscriptions which have risen to a combined 1.6 billion for the three carriers.

Ovvero, sì è vero che China Mobile una visto il calo di un grosso numero di abbonamenti, ma in totale le tre compagnie cinesi di telefonia mobile hanno visto un incremento negli abbonati che li ha portati ad arrivare a 1,6 miliardi di abbonamenti attivi complessivi. Se si spulcia la rete vediamo che ci sono stati altri momenti di ferma o di lieve calo nel numero di abbonati digitali cinesi.

Quindi: o dobbiamo pensare che ogni tot mesi il governo scelga qualche milione di cittadini e li stermini, o l’ipotesi più probabile è che ci siano alti e bassi ed è abbastanza comprensibile che su una popolazione di circa un miliardo e quattrocentomila persone ci siano tot soggetti che decidono di annullare una spesa extra in un momento di crisi mondiale.

Detto ciò vorrei comunque fare una riflessione. Sicuramente in Cina vige un tipo di governo differente dal nostro, che limita molte delle libertà individuali che noi diamo per scontate, ma nascondere un milione di morti non è facile per nessuno. Internet funziona ancora, è pieno di expat che sono rimasti bloccati nel Paese, e ci sono anche tanti cinesi che usano la rete per comunicare. Ma ancor di più lo capite che mentire sui numeri della pandemia è una di quelle classiche bugie con le gambe corte? Non è qualcosa che ha colpito solo la Cina, è una pandemia su scala globale. Se la percentuale di morti fosse così tanto più alta di quanto riportato dagli enti governativi cinesi ce ne saremmo accorti da un pezzo. I dati italiani non vanno presi in considerazione, specie quelli del Nord Italia, perché sono dati che riflettono una situazione in cui il contagio non lo si è fermato in tempo, ed è probabile che il numero dei contagiati sia molto più grande di quanto siamo in grado di analizzare al momento. Ma prendendo in analisi le altre regioni italiane, come anche all’estero, vediamo che i dati confermano in buona parte quelli cinesi.

The Epoch Times ama i complotti, continuare a usarlo come fonte attendibile è sbagliato. Impariamo a diffidare ed evitare di diffondere ulteriore disinformazione.

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Inoltre, mi sembra doverosa una nota, tratta da BUTAC: “Epoch Times fa capo al movimento religioso Falun Gong. Gli autori di Epoch Times credono a tutto, dalle scie chimiche ai Protocolli di Sion. Sono anni che spargono disinformazione in rete. Si tratta di una testata legata a un movimento religioso cinese, Falun Gong. La testata, vicinissima anche a Trump, viene criticata non solo da fact-checker e debunker, ma anche da altri giornalisti. Sono tra le testate che hanno diffuso teorie antivacciniste, bufale sul 9/11, teorie cospirazioniste stile Qanon e così via”. (Da BUTAC) https://www.butac.it/il-coronavirus-e-i-cellulari-spenti…/

Un utile corollario:

Epoch Times è in rapida espansione in tutto il mondo e spesso arriva a casa anche a persone che non lo hanno richiesto come in Canada ( https://www.cbc.ca/…/canada-post-federal-government… ). Inoltre, è stato è ritenuto dagli esperti del settore di spendere di più in pubblicità su YouTube rispetto a editori come il New York Times, il Wall Street Journal e Fox NewS. ( https://www.nytimes.com/…/tech…/epoch-times-youtube.html ) .
Detto questo, The ‘Epoch Times’ è stato fondato da dissidenti cinesi che combattono gli eccessi del regime comunista e ha un gran numero di corrispondenti cinesi che attualmente riportano da località internazionali.
Tanto di rispetto dunque per tutte le battaglie coerenti al bene ma spesso il fine delle loro pubblicazioni spazia tra notizie vere e non, per seminare odio . Peccato perché in questo modo ci si discredita.

Epoch Times non è l’unica pubblicazione che palesemente diffonde propaganda anticinese, ve ne sono anche altre, tra cui Bitter Winter, Lagoai e molti attivisti e gruppi facebook. Queste fonti sono riprese in buona fede da molti siti e pubblicazioni (anche cattoliche) senza alcuna verifica dei fatti e delle fonti.

In queste circostanze, bisogna essere ragionevolmente cauti nel prendere qualsiasi pretesa al valore nominale.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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