Dopo gli USA, anche la UE minaccia la Russia di disconnessione dal sistema di pagamento SWIFT

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Bruxelles mette in atto atti ostili e inequivocabili contro la Russia. Si rammarica sempre di questo perchè afferma che la colpa è di Mosca. Si nota che però raramente prende una decisione autonoma in politica estera.

In tema, è rilevante che il Parlamento Europeo abbia presentato ieri un progetto di risoluzione (che segue a ‘ruota’ una analoga minaccia statunitense), in cui propone di disconnettere la Russia dal sistema internazionale di pagamento SWIFT.

Nel documento (oltre alla estromissione dallo Swift), si propone anche  di interrompere la costruzione il North Stream 2 ormai quasi finito; comminare sanzioni agli oligarchi russi e interrompere l’acquisto di gas russo.

Sorvolando sugli altri punti che non mi sembrano al momento realizzabili, vorrei porre attenzione sulla questione Swift, che mi sembra la questione più delicata, visto che Biden l’ha citata sin dalla campagna elettorale.

Allora, innanzitutto ricordo che lo SWIFT (Global Interbank Clearing System) è attualmente il monopolista del mercato bancario globale e nel 1989 ha aderito allo scambio standardizzato di dati bancari in Unione Sovietica attraverso la Russian State Development Bank .

Senza SWIFT, è impossibile trasferire fondi in un altro paese entro un termine ragionevole breve ed è impossibile ottenere il pagamento per beni e servizi senza fornire la documentazione per ciascuna transazione. Se una banca viene disconnessa dallo SWIFT, i titolari di carta di credito non potranno effettuare acquisti nei negozi online esteri o pagare durante le vacanze all’estero.

Dall’inizio di questo secolo, le banche sanzionate in alcuni paesi sono state tagliate fuori dal sistema due volte. Ad esempio, nel 2012, 14 entità iraniane sono state sanzionate. In entrambi i casi, ciò aggiunge difficoltà al commercio estero.

Negli ultimi sette anni, di tanto in tanto si è verificata la minaccia di disconnessione da SWIFT, questa minaccia è stata rivolta soprattutto alla Russia. Nel 2014 , il Parlamento europeo ha approvato per la prima volta una risoluzione simile a causa del fulmineo recupero della penisola di Crimea da parte della Russia e successivamente ha presentato appelli simili a causa della situazione nel Donbass. Nel 2018, a causa dell’incidente dello Stretto di Kerch, la banca centrale russa è stata quasi scollegata dal sistema SWIFT dalle autorità statunitensi.

Ora le relazioni tra Washington e Mosca si sono ulteriormente deteriorate. All’ episodio di Biden che ha chiamato Putin un “assassino”  e il successivo richiamo dell’ambasciatore russo a Washington e questo non era mai avvenuto cosa che non è mai avvenuta da quando l’esercito sovietico è entrato in Afghanistan nel secolo scorso. Quindi, per aggravare ulteriormente la situazione gli Stati Uniti hanno comminato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Infine, la minaccia di interrompere il ritiro della Russia dal sistema SWIFT , ripresa subitaneamente da Bruxelles. .

Tuttavia, gli analisti hanno assicurato che la Russia è da tempo preparata a questa situazione e infatti – sempre ieri – lo ha ribadito il ministero degli esteri russo Lavrov :

“Esiste la base per un’alternativa a SWIFT. E sono convinto che sia il governo che la Banca Centrale dovrebbero fare di tutto per rendere questa base affidabile e garantire la completa indipendenza e salvaguardia contro i danni che qualcuno potrebbe tentare di infliggerci”

In realtà, la Russia si aspetta da tempo questa misura ed è in procinto di adottare un sistema alternativo, che è entrato in studio nel 2014 ed è già pronto dal 2017.

Si tratta del sistema di pagamento ‘MIR’, che è indipendente dal sistema SWIFT. La Russia sta attivamente lanciando carte bancarie e tutti i pagamenti nazionali con carte bancarie (comprese Visa e Mastercard) vengono effettuati tramite il sistema di carte di pagamento nazionale russo.

Ovviamente ci ancora alcune problematicità per i rapporti con l’estero, ma ci sono delle possibilità: il Mir sebbene ha lo svantaggio di non essere utilizzabile all’estero, né su un sito Web collegato a una banca situata al di fuori della Russia, per superare questo limite, la National Payment Card System Joint Stock Company (NSPK JSC) ha iniziato a produrre carte denominate “co-branding” o “co-badge” con operatori stranieri come Japan Credit Bureau in seguito all’accordo firmato a luglio 2015 o con “Union Pay” cinese firmato a settembre 2016.

In questo modo la Russia non sarebbe  collegata con tutto  il mondo ma con questi mercati sì. Ovviamente se UE e USA prendessero questa decisione la Russia si avvicinerebbe sempre più alla Cina e non sarebbe un favore né per la UE, né per gli USA.

Inoltre, l’esempio indurrebbe sempre più paesi a collegarsi ad un sistema alternativo per  prepararsi ad uno scenario simile.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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