Consigliere di Zelensky: l’Ucraina non insisterà più per l’adesione alla NATO

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Sabato in una intervista al al Financial Times Igor Zhovkva (un consigliere del presidente Volodymyr Zelensky) ha detto che l’Ucraina ha accettato di rinunciare alla propria adesione alla NATO e non farà ulteriori passi verso l’adesione all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti. Tuttavia, egli ha insistito che Kiev vuole avere voce in capitolo nelle politiche della NATO: “I membri della NATO hanno rifiutato le nostre aspirazioni. Non faremo nient’altro in questo senso”, ha detto.

La prossima settimana leader della NATO si incontreranno a Madrid e, durante due giorni di incontri e consultazioni, l’alleanza presenterà il suo Concetto strategico, un documento che delinea la missione e la posizione dell’alleanza nei confronti dei non membri, tra cui Cina e Russia .

Zhovkva ha dichiarato al Financial Times che il governo di Zelensky vuole che l’alleanza riconosca che l’Ucraina come “una pietra angolare della sicurezza europea” e riaffermi la sua partnership con Kiev.

Tuttavia, il consigliere si Zelensky ha affermato che l’Ucraina non insisterà ulteriormente per diventare un membro della NATO.

L’Ucraina aveva messo in Costituzione la propria adesione alla NATO

La potenziale adesione dell’Ucraina all’alleanza è stata un fattore chiave per l’innesco dell’esplosione dell’attuale conflitto con la Russia. Kiev nel 2019 ha sancito in Costituzione il proprio obiettivo di diventare un membro della NATO, questo nonostante gli avvertimenti di Mosca secondo cui avere le forze e le armi dell’alleanza vicino al proprio confine, avrebbe costituito una inaccettabile minaccia alla sicurezza.

Da parte sua, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in passato ha insistito sul fatto che le porte dell’adesione alla NATO rimangono aperte all’alleanza per tutte le nazioni interessate, ma non ha promesso o escluso l’adesione dell’Ucraina a breve termine. Secondo la Dichiarazione di Bucarest del 2008, la posizione ufficiale della NATO è che Georgia e Ucraina “diventeranno membri della NATO” in una data futura non specificata.

Il Concetto strategico della NATO non è stato aggiornato dal 2010, quando in quella versione del documento affermava che l’alleanza cercava “una vera partnership strategica” con la Russia.

Ora Kiev ha chiesto espressamente che la NATO elimini qualsiasi menzione della Russia come “partner” dal prossimo aggiornamento.

“Riguardo al concetto strategico della Nato, ci aspettiamo che ci saranno avvertimenti più severi e severi per l’aggressore russo, ha detto Zhovkva , esortando l’alleanza a “non essere timida” nell’inserire un testo anti-russo.

Inoltre, Zhovkva ha affermato di volere che il conflitto ucraino sia menzionato e descritto nel documento strategico, sostenendo che “non è sufficiente cancellare la parola ‘partner'”.

Insomma, ciò a cui stiamo assistendo è una Ucraina che detta le linee guida della NATO, una ucrainizzazione della UE  e della NATO.

A Madrid è certo che la NATO adotterà un nuovo concetto strategico che non avvicinerà la pace

Il vice di Zelensky non deve preoccuparsi:  il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, ha già detto che il vertice della NATO a Madrid adotterà un nuovo concetto strategico che chiamerà la Russia “la più significativa e diretta minaccia alla sicurezza” per l’alleanza.

Inoltre, la TASS il 22 giugno ha riferito che “Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che il prezzo di una vittoria russa in Ucraina per l’alleanza sarebbe stato più alto che fornire assistenza a Kiev per molto tempo”.

È da notare che – riguardo la rinuncia all’adesione alla NATO – le parole di Shovkya sono altamente ambigue. Solo il 14 giugno il ministro della Difesa dell’Ucraina Oleksiy Reznikov diceva (vedi qui https://www.atlanticcouncil.org/blogs/ukrainealert/the-future-of-global-security-will-be-decided-in-ukraine/):

“(…)Se non c’è un posto chiaro per l’Ucraina nel nuovo Concetto strategico della NATO, il documento sarà separato dalle realtà della sicurezza odierne e si rivelerà nato morto. Questa sarebbe una vittoria per inerzia e un via libera per dittatori come Putin a perseguire una politica estera aggressiva. Il mondo intero sarebbe un posto molto più pericoloso”.

L’aspetto più sconcertante di queste dichiarazioni è che una guerra che ha radici in un conflitto locale sia iniziata con molti sponsor. Mentre la via di possibili soluzioni diplomatiche è stata costantemente osteggiata e rifiutata.

VP News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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