Come la Russia si rifornisce di microchip per la Guerra in Ucraina

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The Guardian riporta come la Russia stia conducendo operazioni di guerra elettronica impiegando tecnologie prodotte nel Regno Unito. In particolare, The Guardian riporta un rapporto ucraino sollecita il governo britannico a limitare immediatamente la fornitura di tali tecnologie, utilizzate nella guerra elettronica.

Il dossier, diffuso tra i paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia, elenca le principali aziende russe coinvolte nella produzione di apparecchiature militari elettroniche, sottolineando che il Regno Unito e altri paesi non hanno ancora sanzionato alcune di queste imprese. Il documento evidenzia la dipendenza russa da componenti importati per la produzione di sistemi elettronici militari, suggerendo la necessità di azioni immediate per ridurre le capacità del complesso militare-industriale russo.

L’Ucraina esprime preoccupazione per i progressi della Russia nella guerra elettronica, notando che la Russia ha modernizzato le sue forze in questo campo negli ultimi dieci anni, superando le capacità ucraine. I sistemi russi includono capacità di disturbo e ricognizione elettronica, utili per rilevare droni e prevedere azioni militari.

Il rapporto identifica otto importanti aziende russe coinvolte nella produzione di apparecchiature per la guerra elettronica, tra cui Strela, NPP Protek e il gruppo Radioelectronic Technologies, sottolineando che il Regno Unito non ha imposto sanzioni a queste aziende. Inoltre, vengono citati componenti di aziende britanniche trovati nell’equipaggiamento di guerra elettronica russo.

Le aziende britanniche coinvolte affermano di aver interrotto i rapporti commerciali con la Russia. Il rapporto menziona componenti specifici, come i transistor della Semelab LTD e le apparecchiature di alimentazione della XP Power, trovati in apparecchiature russe. Le aziende britanniche coinvolte sottolineano la loro conformità alle leggi sul controllo delle esportazioni e affermano che i componenti menzionati non erano destinati all’uso militare.

Stranamente non viene menzionato un fatto abbastanza banale: la Russia ha fatto un rifornimento preventivo di ciò che le occorreva.

Nonostante ciò sia più che intuibile, il rapporto conclude sottolineando la necessità di sanzionare le imprese russe coinvolte e propone la creazione di un database unificato di componenti per identificare le tecnologie usate dall’esercito russo nei sistemi di guerra elettronica.

L’EW è fondamentale nella guerra moderna

L’EW permette alle forze militari di controllare lo spettro elettromagnetico, proteggendo le proprie comunicazioni e sensori e negando l’accesso al nemico. Include attacchi elettronici (EA), protezione elettronica e supporto elettronico.

Nonostante le aspettative, l’EW russa non è stata inizialmente decisiva. Le truppe russe hanno affrontato sfide nel distinguere le comunicazioni militari ucraine da quelle civili e nel gestire le proprie comunicazioni in un ambiente di guerra elettronica attiva.

Con il passare del tempo, la Russia ha iniziato ad adattare le sue tattiche EW, sfruttando meglio i suoi sistemi per supportare le operazioni di artiglieria e rafforzare il controllo sulle comunicazioni.

L’interruzione di fornitura di componentistica sarebbe irrilevante

Se la richiesta ucraina fosse resa operativa dalla Gran Bretagna, è assai plausibile che la Russia non troverà difficoltà ad approvvigionarsi tra i paesi non allineati, che hanno conservato un atteggiamento neutrale nei confronti del conflitto in corso.

La capacità delle reti commerciali globali di adattarsi alle sanzioni e alle tariffe non è una novità

Secondo il Wall Street Journal il volume delle importazioni di chip in Russia è tornato al livello precedente. La pubblicazione riferisce che nel 2022 la Russia è riuscita ancora ad aumentare il volume delle importazioni di chip e componenti elettronici dalla Cina. Le esportazioni verso la Federazione Russa sono aumentate di oltre 100 milioni di dollari nel 2022, da 74 milioni di dollari a 179 milioni di dollari.

In particolare, la fonte sottolinea che la Turchia svolge un ruolo importante nella questione del commercio di alcuni tipi di semiconduttori tra Cina e Russia; funge da mediatore. Inoltre, Ankara è diventata il principale fornitore russo di elettronica.

Implicazioni e Sfide Future

Questi sviluppi sollevano questioni importanti sulla efficacia delle sanzioni e sul controllo del commercio di tecnologie critiche. La Russia, nonostante le restrizioni, continua a ricevere componenti vitali per le sue operazioni militari e industriali, dimostrando la complessità e la resilienza delle reti commerciali globali.

La situazione mette in luce la necessità per i paesi occidentali di abbandonare l’arma delle sanzioni e controllo del commercio, specialmente in un contesto di crescente tensione geopolitica e dipendenza tecnologica globale, che crea sempre di più un effetto boomerang e produce un impoverimento sempre più crescente.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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