Come la comunità internazionale sta reagendo al comportamento di Kiev?

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La teoria secondo cui la batteria di missili Patriot a Kiev ha sparato tutti i suoi missili nel disperato tentativo di evitare vittime civili nell’area residenziale dove la batteria stessa era dislocata è anche carica di cinismo e negligenza.

Come noto una batteria del sistema Patriot donato dagli USA all’Ucraina è stata distrutta da un missile ipersonico russo Khinzal. La batteria è stata dispiegata in una zona residenziale densamente popolata della città, una decisione sconsiderata che ha mostrato poco rispetto per la sicurezza e il benessere dei residenti vicini. Gli operatori sapevano esattamente cosa stavano facendo quando hanno posizionato lì il sistema di difesa aerea statunitense e non possono fingere ignoranza o rimorso quando le conseguenze delle loro azioni diventano evidenti.

Sembra che il motivo per cui gli operatori abbiano lanciato in circa 2 minuti tutti i 30 missili antiaerei patriot in modalità rapida, è perché si sono accorti che la postazione da loro stessi occupata era l’obiettivo verso cui si dirigevano i missili russi (o droni) russi. Quando la batteria ha esaurito tutti i missili è arrivato il Khinzal che ha distrutto il sistema Patriot.

Le conseguenze di un comportamento così sconsiderato e insensibile rischiano di essere devastanti. Mentre i media possono ignorare o minimizzare i danni collaterali causati dallo sbarramento missilistico, la realtà è che molti civili potrebbero essere morti o feriti a causa dei detriti ricaduti sulla città. In una città grande come Kiev, è difficile immaginare che i missili fuori traiettoria o difettosi siano atterrati in modo innocuo in aree disabitate.

Il fatto che la batteria missilistica fosse posizionata vicino a edifici residenziali e attività commerciali rende ancora più probabile che persone innocenti siano rimaste coinvolte nel fuoco incrociato. 

La scusa che stavano agendo per benevolenza o altruismo è offensiva e assurda, date le prove a portata di mano. Il fatto che abbiano dispiegato la batteria missilistica in un’area residenziale invece che in una base militare o in una località remota mostra vuol dire che quella è la misura dell’apprezzamento delle vite dei civili. 

La realtà dell’uso dei quartieri residenziali come scudi umani era stata denunciata da Amnesty e dalla RAI

È da ricordare che l’anno scorso Amnesty International aveva denunciato proprio questo: la disposizione di apparati di arma e centri di fuoco in prossimità delle aree densamente popolate. https://www.amnesty.org/en/latest/news/2022/08/ukraine-ukrainian-fighting-tactics-endanger-civilians

Giammarco Sicuro, inviato speciale RAI, ha documentato la pratica di nascondere tra gli edifici civili l’artiglieria dell’esercito di Kiev, pur senza aggiungere alcun commento alla vicenda. Questa tattica costringe l’attaccante a dover colpire strutture civili.
https://twitter.com/giammarcosicuro/status/1635964183945654272

Vedo che su RAI Uno già stanno passando le immagini dei danni dei russi, ma nulla viene menzionato in proposito.

Nello stesso tempo è pratica comune in questa guerra di attaccare le aeree residenziali dei territori annessi alla Russia, colpendo in modo indiscriminato e quotidiani i quartieri residenziali, anche se, in questo caso, non esistono posizionati in essi postazioni militari.

Un po’ di memoria e di connessione non guasta. Succedeva un tempo, ma era un’altra epoca. Basta poco tempo per dimenticare tutto. Guardate qui dal Dailymail era il 13 September 2014:
https://www.dailymail.co.uk/news/article-2751148/Mother-Ukrainian-rebel-hostage-claims-received-head-post

Qui torture ed uccisioni di prigionieri: https://www.amnesty.it/ucraina-nuove-schiaccianti-prove-sulle-torture-e-sulle-uccisioni-di-prigionieri/

Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore; molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità”. (Alexis Carrel)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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