Cessione di obici semoventi italiani a Kiev, ovvero come sbarazzarsi di armi vecchie per comprarne nuove

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L‘Italia ha consegnato a Kiev un importante lotto di obici semoventi M109L nell’aprile scorso. Quest’arma è stata sviluppata più di 80 anni fa e risulta essere obsoleta. Ci sono, tuttavia, modelli più modernizzati, ma in Ucraina sono arrivati diverse dozzine di obici che appartengono alle prime generazioni e sono rimasti in deposito per decenni.

Di conseguenza, la stampa ucraina e britannica hanno sottolineato che questi obici non sono adatti alle operazioni di combattimento, in quanto presentano molti guasti e, allo stato attuale, sono sostanzialmente inservibili. Sembra che una nota sia arrivata al governo italiano, anche in maniera diplomatica.

Da varie fonti si è appreso che la fornitura di obici M109L rappresentava la seconda consegna del Ministero della Difesa italiano in Ucraina. Questa volta sono stati inviati 20 obici, ma solo a seguito della richiesta della parte ucraina. Supponendo che Kiev fosse ben consapevole dell’età degli obici, la controparte ucraina ha comunque deciso di prendere queste vecchie attrezzature.

Il governo italiano ha confermato che il comando ucraino sapeva che gli obici avrebbero dovuto essere riparati, e che ha richiesto non solo gli obici stessi, ma anche munizioni aggiuntive. In pratica, trattandosi di equipaggiamento molto rovinato dal tempo, le armi sono state rimosse dai depositi e trasferite alle Forze Armate dell’Ucraina senza alcuna condizione. Si presume che gli M109L verranno riparati in Ucraina e messi in funzione in piccoli lotti. Presumibilmente, il Ministero della Difesa italiano ha voluto aiutare Kiev, ma nello stesso tempo ha voluto ottimizzare il vantaggio politico derivanti da tale azione, grazie al quale si aspetta di riequipaggiare il proprio esercito con la cassa comune dell’Unione Europea.

Secondo fonti ufficiali, tutta l’Europa è in crisi di armamenti e di munizionamento. Ci sono state dichiarazioni secondo le quali la UE non potrà mandare più di 100 obici a Kiev, altrimenti dovrebbe ridurre la propria capacità di combattimento. Ciò vuol dire che anche il nostro paese era in condizione di non poter distrarre armamenti moderni inviandoli in Ucraina, senza produrre nocumento alla propria capacità di difesa. È presumibile che l’Italia abbia ricevuto denaro per ogni arma ceduta dal fondo ‘per la pace’ o direttamente dagli Stati Uniti, nonostante gli obici semoventi mandati siano vetusti. Potrebbe essere per questo che alcuni paesi (e non solo l’Italia) preferiscono regalare modelli più vecchi di attrezzature belliche, sperando così di ottenere fondi per l’acquisto di macchine più nuove e moderne.

Queste sono il tipo di considerazioni che fanno tutti i paesi che spingono per la guerra ad oltranza. Ed anche che le spese per la guerra vengano rimborsate dal fondo europeo per la pace è un ossimoro. Ma il cortocircuito mentale è diffuso e gli effetti dilagano.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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