Affossare per decenni la prospettiva di integrare la Russia all’occidente non poteva che avere un unico esito

Io sono contro la guerra in tutti i casi, anzi sono contro le armi, ce ne sono troppo in giro, troppe. Ma non sono un pacifista ‘in ogni caso’ e non posso non vedere i passi fatti dalla comunità internazionale contro la Russia, ora con una motivazione ma ieri e l’altro ieri no.

Atti ostili producono altri atti ostili in una spirale di violenza. Quindi, è un errore della Nato e dell’EU appiattirsi completamente sulla retorica di Zelensky, che se ora condanna la violenza dell’invasione, ha inanellato nel tempo tutti gli step per arrivare a questo.

Perciò, la UE dovrebbe sì condannare ma non mentire sulle ragioni russe, assumendo una posizione di menzognera. Perciò come parte in causa, la funzione di mediatrice l’ha bruciata abbondantemente. Evidentemente, Probabilmente, proporre una posizione equa e farsi da mediatrice è percepita come svantaggiosa rispetto all’occasione ghiotta di cercare di far implodere Putin dall’interno.

E’ vero ciò che scrive Belpiero sulla Verità:

“Considerare l’Ucraina come parte del confronto Est- Ovest, spingerla a  far parte della Nato, equivarrebbe ad affossare la prospettiva di integrare la Russia nell’Occidente – ed in particolare la Russia e l’Europa in un sistema di cooperazione internazionale.
Una saggia politica statunitense verso l’Ucraina avrebbe dovuto cercare il modo di favorire l’intesa tra le due parti del Paese. L’America avrebbe dovuto favorire la riconciliazione e non, come ha fatto, il dominio e la sopraffazione di una fazione sull’altra”.
Chi lo ha scritto? Il capo del Cremlino o un suo Ghostwriter? No. Henry Kissinger sul Washington Post nel 2014, quando ancora si poteva lavorare per la pace. (La Verità)

Sulla scia degli errori fatti descritti da  Henry Kissinger , in queste ore si sta ingenerando un meccanismo inerziale, in cui tutti i paesi in seno alla UE e all’Alleanza Atlantica agiscono in maniera solidale con lo stesso atteggiamento pre-invasione. La sola differenza è che, in maniera direi insperata, ora hanno materiale per poter proseguire sulla stessa ed identica linea e trovare finalmente un elemento di coesione a pandemia ‘scaduta’.

Questa leadership politica sembra avere costantemente la caratteristica di ritrovarsi unita solo quando si tratta di opporsi a qualcosa o qualcuno. Infatti usa le crisi per completare l’unità europea e ne ha disperato bisogno. Questo non riesce a farlo in tempo di pace, probabilmente perché non vede in tempo di pace niente in comune con gli altri partner.

Partendo da una simile visione, è sempre fastidioso e non desiderato sentire pareri contrari che non pescano solo sugli eventi di ieri o dell’altro ieri.

Non è un caso che l’Europa ha trovato il suo elemento coagulante nella mancanza di memoria. Si direbbe che nell’antagonismo con un nemico concreto la UE abbia trovato un collante formidabile. Ma questo veramente può assicurare un futuro in cui la libertà venga difesa e le brutture del passato non si ripropongano e vengano magari amplificate?

Ciò che è più doloroso in queste ore, è vedere l’occidente da una parte denunciare una pace ingiuriata ed un equilibrio mondiale – fondato sullo stato di diritto – oltraggiato, mentre da un’altra parte legittima risposte -più dure, anche proponendo e mettendo in atto metodologie di guerra asimmetrica e non convenzionale (in stile guerra siriana per capirci).

I governi occidentali dovrebbero ricordare che le guerre quelle asimmetriche a cui sono avvezzi da tempo che si mettono in atto minando dal di dentro le società civili di paesi sovrani, non sono meno condannabili delle vecchie guerre dichiarate con militari che combattono con una uniforme ed un distintivo.

È evidente che si desiderasse realmente la pace, l’unica via sarebbe quella di dare dignità alle ragioni di ciascuna delle parti e porre condizioni garanzia per entrambe.

Vp News

 

 

 

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