A Linz (Austria) promozione in parrocchia del punto di vista LGBTQ+

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La pubblicazione cattolica Kath.net riferisce che il 22 ottobre, la parrocchia di San Francesco a Wels, appartenente alla diocesi di Linz in Austria, ospiterà un evento che avrà come tema l’omosessualità e la questione della sua integrazione nella società e all’interno dell’ambiente ecclesiale. Questo servizio avrà come scopo affrontare l’importante tematica dell’orientamento sessuale, con particolare attenzione ai giovani che spesso si trovano ad affrontare difficoltà nel rivelare la propria omosessualità in famiglia e tra gli amici.

Per questo evento la parrocchia ha invitato l‘Homosexuelle Initiative Linz, un’organizzazione di Linz che opera da molti anni per promuovere i diritti e le questioni LGBTQ+. Quest’organizzazione si considera una “rappresentanza degli interessi delle lesbiche e dei gay nell’Alta Austria” e svolge un ruolo chiave nel fornire consigli e supporto alle persone LGBTQ+ che possono sentirsi isolate o affrontare sfide nel coming out.

La parrocchia di San Francesco afferma che trattare con persone omosessuali nella società e, in particolare, all’interno della comunità ecclesiale è spesso caratterizzato da pregiudizi, paura ed esclusione. Quindi l’evento si prefigge di promuovere la comprensione, l’accettazione e l’uguaglianza.

Durante l’incontro, l’HOSI Linz presenterà il proprio lavoro e sarà disponibile per discussioni personali con i partecipanti. Questo evento viene presentato dalla diocesi come una dimostrazione di come la Chiesa stia cercando di affrontare e superare le sfide legate all’accettazione delle persone LGBTQ+.

In tutto questo è evidente che sfugge una cosa di fondamentale importanza, ovvero qual è il compito fondamentale della Chiesa.

Il compito prioritario della Chiesa è la conoscenza di Cristo, ovvero della salvezza per gli uomini.

Ciò che appare sempre più frequente è invece una assoluta subordinazione alle agende globali che alcuni organismi e stati hanno lanciato o fatte proprie. Ciò si riflette nella nomina di discussi personaggi in varie commissioni pontificie che si occupano della famiglia e nella nomina di prelati sempre più propensi a sposare le suddette agende globali.

Ha bisogno la Chiesa di essere aiutata da HOSI o da altre organizzazioni LGBTQ+ simili nella promozione della comprensione e dell’uguaglianza? Non ha in sé le risorse affinché sviluppi una morale sessuale autonoma nei confronti dell’omosessualità che sia rispettosa dei bisogni umani ma che nello stesso tempo, non rinneghi l’uomo stesso per quello che è originariamente e ciò a cui tende?

Inoltre, non si può ignorare una problematica, che è quella della diffusione e del tentativo di sviluppare la famiglia omosessuale. Se da una parte in uno stato laico vige la libertà individuale e collettiva, è anche vero che non si può ignorare la progressiva snaturalizzazione del matrimonio, come cellula fondamentale della società. In questo senso, i tentativi per sostituire ed allargare il concetto di genitorialità e il concetto della sessualità non si dovrebbero sottovalutare in nome di un generico amore al prossimo.

E’ plausibile che gli sforzi siano compiuti in senso opposto, quando la famiglia tradizionale è sotto attacco,  proprio in una epoca di progressivo sgretolamento della morale cristiana?

Infine , può essere utile ricordare i punti in disaccordo tra le due concezioni:

I punti di conflitto tra l’agenda LGBTQ+ e la Chiesa cattolica possono variare in base alla prospettiva e all’interpretazione specifica, ma alcuni dei principali punti di disaccordo includono:

– Matrimonio omosessuale: La Chiesa cattolica sostiene il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna, mentre molti attivisti LGBTQ+ e sostenitori cercano il riconoscimento legale e sociale del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questo è uno dei punti di conflitto più evidenti.

– Adozione da parte di coppie omosessuali: La Chiesa cattolica si oppone all’adozione da parte di coppie omosessuali, sostenendo che i bambini dovrebbero crescere in famiglie composte da un padre e una madre. Tuttavia, l’agenda LGBTQ+ lotta per il diritto delle coppie dello stesso sesso di adottare bambini.

– Diritti transgender: La Chiesa cattolica promuove una visione tradizionale e binaria del genere, mentre l’agenda LGBTQ+ sostiene il riconoscimento e il rispetto dei diritti delle persone transgender, compresi il diritto all’identità di genere autodichiarata e l’accesso a cure mediche adeguate.

– Diritti civili e antidiscriminazione: Ci possono essere divergenze riguardo alle leggi antidiscriminazione che proteggono le persone LGBTQ+ da discriminazioni legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere. La Chiesa cattolica può affermare la sua libertà religiosa e la capacità di agire in accordo con le sue convinzioni, mentre i sostenitori dell’agenda LGBTQ+ cercano di garantire l’uguaglianza di trattamento in tutti i settori.

– Educazione sessuale: La Chiesa cattolica promuove una visione tradizionale della sessualità umana e dell’educazione sessuale, mentre alcuni attivisti LGBTQ+ sostengono una visione più inclusiva che rifletta la diversità delle identità di genere e orientamenti sessuali.

– Ruolo delle donne e delle persone LGBTQ+ nella Chiesa: La Chiesa cattolica ha regole che limitano il ruolo delle donne e delle persone LGBTQ+ all’interno della gerarchia ecclesiastica. I sostenitori  LGBTQ+ sostengono il sollevamento di tali vincoli..

In definitiva, la chiesa deve avere profonda comprensione ed apertura per il singolo ed anche per le coppie ma senza rinunciare al giudizio di fondo ed alla verità della dottrina della Chiesa e del magistero.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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