La Siria che dice basta allo sterminio della ‘comunità internazionale’

AgnesDiscorso di Madre M. Agnes de la Croix per l’ “Iniziativa Moussalaha”  in risposta alle dichiarazioni dell’Alto Commissario per i rifugiati [Unhcr].

Signore e Signori,

Vorrei iniziare ringraziando la “Società russo- ortodossa di Palestina” per averci invitato a partecipare a questo importante incontro.
Siamo appena arrivati ​​dalla Siria. Questa Siria che soffre la morte, la distruzione, e l’assassinio puro e semplice in tutte le sue città, i suoi villaggi, e tutte le sue regioni.
Nessuno vuole questa guerra assurda finisca.
Tutti piangono e si lamentano davanti alla sofferenza quotidiana del popolo siriano. Ma cosa fanno? Niente!
Dirò molto francamente che sulla crisi siriana l’approccio delle Nazioni Unite, e in particolare la Commissione sui Diritti Umani a Ginevra, contribuisce ad aggravare la catastrofe in cui viviamo.
Le guerre in Siria sono descritte come un conflitto tra le forze dello Stato e le forze di opposizione.
Questo non è vero!
La guerra che oggi colpisce il mio paese è una guerra tra la società civile siriana e gruppi terroristici islamisti. Questi terroristi sono supportati e finanziati da vari paesi stranieri, in particolare l’Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita ha riconosciuto che questi gruppi appartengono a organizzazioni terroristiche. Ma allo stesso tempo, continua ad  addestrarli e finanziarli al fine di distruggere la Siria.

L’ESL [Esercito Siriano Libero] non è più operativo e non è più adeguato. Ciò con cui abbiamo a che fare deriva dal ruolo svolto dai gruppi terroristici islamisti.
Ieri noi abbiamo teso la mano a Yabroud. Un’altra città siriana distrutta! Quasi quattrocento giovani vogliono cambiare lato e passare da combattenti “contro” il governo, a combattenti “con” il governo [vale a dire: uniti alle forze governative].
DAECH [un’organizzazione terroristica = EIIL] governa la città di Raqqa con la spada e il fuoco. Una giovane ragazza è stata ammazzata lì solo perché aveva un account Facebook. Le sue chiese sono diventate i quartier generali di DAECH. La sua popolazione è obbligata a pregare cinque volte al giorno, e  squadre femminili sono incaricate di frustare le donne non velate nelle strade.
Deir el-Zor è governata dal gruppo terroristico di Jabhat al-Nosra. I civili attaccati ai valori laici vengono messi a morte solamente perché essi pensano che si debba mantenere una struttura sociale laica. La chiesa è stata distrutta, come a Raqqa.
Chi sono i capi di DAECH e Al Nosra? Qatarioti, sauditi, ceceni, afgani, e anche cinesi!
Questi terroristi son venuti per la diffusione della democrazia e dei diritti umani in Siria? No!
Il problema è con la cosiddetta “comunità internazionale”. Non vogliono vedere la verità. Essi credono ancora nel concetto chiamato “Esercito Siriano Libero”.
La nostra posizione è la seguente:
Qual è il rapporto tra la democrazia e la ragazza che è stata uccisa perché aveva un account su Facebook?
Qual è il rapporto tra diritti umani e la distruzione di chiese, sinagoghe, e moschee?
Qual è il rapporto tra la libertà e la distruzione di Ma’loula, ultima città aramaica ancora  abitata nel mondo?
Queste domande attendono risposte. Domandiamo alla signora Navi Pillay di darcele.

In sintesi, non ci sono piani dell’ opposizione  per installare la democrazia in Siria. C’è solo una narrazione: la creazione di un califfato islamico nell’unico paese laico del Medio Oriente, per riportare le persone nel medioevo e all’epoca delle tenebre.
Il terrorismo islamista ha ucciso uno dei miei amici laici a Girod, città controllata dalle forze delle tenebre. Si chiamava Yamen Bjbj. Era dentista. Mi hanno mandato una foto del suo corpo decapitato, la testa appoggiata sulla sabbia accanto a lui. Perché? Perchè distribuiva i miei libri in questa città.

Il Dentista Ramez Uraby, un altro mio amico, è stato rapito per lo stesso motivo. Essi hanno preso l’abitudine di chiamarmi perchè io possa sentire la sua voce mentre lo torturano.
Nessuno vuole vedere o sentire la verità.
Avete sentito parlare del massacro di “Adra”? Non  penso.
Adra è una città situata a nord di Damasco. E’ una città simbolo per la  Siria. Una nuova città costruita per i lavoratori. È rappresentativa della diversità dei gruppi costitutivi della società siriana.
Questa tranquilla cittadina è stata invasa dalle forze del terrorismo islamista il 1 ° dicembre dello scorso anno. Nel XXI ° secolo, ha vissuto massacri senza precedenti.
Centinaia di Siriani sono stati uccisi solo perché erano sciiti, alawiti, ismailiti, drusi e cristiani.
Centinaia di Siriani sunniti sono stati uccisi perché erano funzionari dello Stato siriano.
Molte donne sono state trascinate, nude, sul terreno innevato.
Molte teste mozzate sono state appese agli alberi.
Molte persone sono state gettate vive nel forno della panetteria della città, ricordando l’Olocausto e il nazismo.

Cosa ha fatto, signora Navi Pillay, per rilasciare migliaia di detenuti nella prigione di al-Tawbah a Douma?
Cosa ha fatto, signora Navi Pillay, per porre fine a questa tragedia del XXI °  secolo di cui il mondo intero è testimone?
Cosa ha fatto per il popolo di Adra diventato di ‘senzatetto’ che ora vagano per le strade di Damasco?
E cosa ha fatto per liberare le donne e i bambini rapiti dai loro villaggi nel nord di Latakia da parte di terroristi islamisti? Donne e bambini portati via dopo che i terroristi avevano ucciso gli uomini del villaggio.
Che cosa ha fatto la signora Navi Pillay per permettere a questi semplici contadini di ritrovare i loro villaggi?
Sì! Perché sono alawiti, e gli alawiti non hanno nulla a che fare con gli interessi degli stati del petrolio e del gas  [Stati del Golfo] e, inoltre, la comunità internazionale non vuole ascoltare nulla della loro angoscia!
Anche gli ismailiti che furono capi dell’opposizione in Siria, sono ora esposti a una forma di genocidio, semplicemente perché sono ismailiti. Hanno sofferto il peggior caso di genocidio in Adra. Hanno sofferto un attacco terroristico che ha provocato la morte di persone innocenti a Alcavat. E questo è stato anche il caso di Tal Aldoura e Salamieh.
Gli Ismailiti sono una piccola minoranza in Siria e nel mondo islamico. Non hanno quindi potuto trovare il sostegno delle organizzazioni internazionali, le quali organizzazioni non hanno il tempo di seguire o perfino di riconoscere che stanno per essere sterminati dai gruppi terroristi islamisti.
La situazione dei cristiani non è migliore di quella delle altre minoranze. Così, la città di “Sadad”, i cui abitanti sono principalmente cristiani di rito siriaco, è stata aggredita la scorsa estate da parte delle milizie del terrorismo islamista. Hanno commesso omicidi, stupri e distrutto la città prima di partire.
Hanno anche attaccato Ma’loula. Ancora una volta, si sono impegnati in atti di violenza e distrutto, in gran parte, ciò che rappresentava il carattere storico di questa piccola città.
Per quale motivo? Poiché queste due città sono cristiane.
Allo stesso modo hanno occupato le città cristiane della campagna di Idlib.
C’è bisogno di ricordarvi che essi sono i responsabili della distruzione dei quartieri  cristiani della città di Homs e del bombardamento quotidiano, con mortai, sui quartieri cristiani  di Damasco?
Recentemente, sono circolati rapporti in merito a una cosiddetta “politica della fame”, condotta dallo stato siriano. Ma avete sentito parlare di quello che è successo al cibo inviato dal Governo al campo profughi di Yarmouk? Avete sentito parlare dell’istituzione  Al-Adalah nella città di Douma governata da gruppi armati che controllano grandi negozi alimentari comprese le scorte di prodotti congelati ; il tal negozio di carne  è stato attaccato e completamente derubato da persone affamate, nonostante la loro sofferenza e il fatto che erano bersaglio di gruppi terroristici?
La soluzione è la democrazia.
Le elezioni presidenziali sono in arrivo. Lasciate che il popolo decida sotto la supervisione internazionale che garantisca la neutralità delle elezioni.
15/03/2014  Madre Agnès-Mariam della Croce
fote Ora Pro Siria

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