Macron vuole confrontarsi con la Russia, ma i suoi generali frenano

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Il Presidente francese Emmanuel Macron ha rilasciato un’intervista alle televisioni nazionali francesi TF1 e France 2 riguardo al conflitto in Ucraina, durante la quale ha sostenuto l’importanza di mantenere l’ambiguità, affermando che la Francia nonguiderebbe l’offensiva o prenderebbe l’iniziativa“, ma non ha escluso la possibilità di truppe occidentali in Ucraina, dichiarando: “Se la situazione dovesse peggiorare, saremmo pronti a fare in modo che la Russia non vinca mai quella guerra“. Questa dichiarazione è stata accompagnata da un sondaggio del canale francese BFMTV che rivela: “Il 57% degli intervistati ritiene che Macron abbia sbagliato ad alzare la voce contro la Russia con recenti commenti sull’invio di truppe in Ucraina e sull’aumento del sostegno a Kiev“.

Dopo l’intervista, Macron ha convocato un incontro del “Triangolo di Weimar” a Berlino, un’alleanza regionale tra Francia, Germania e Polonia creata nel 1991 nella città tedesca di Weimar. In questa alleanza, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz è in aperto conflitto con Macron riguardo all’invio di truppe occidentali in Ucraina, per una battaglia che The Globalist chiama “la battaglia dei due mini Napoleoni. Il leader del partito di Scholz, Rolf Mutzenich, ha dichiarato ieri:Non è ora di parlare non solo di come si conduce una guerra, ma anche di come si può congelare e in seguito terminare una guerra?“. Politico ha rivelato: “Le speranze sono alte che, se qualcuno può aiutare a riavviare la relazione interrotta tra il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente francese Emmanuel Macron sull’Ucraina, sia il Primo Ministro polacco Donald Tusk… Ma le speranze di una svolta potrebbero essere mal riposte, data l’entità del deterioramento della relazione Macron-Scholz nelle ultime settimane… Il tempismo di questo disaccordo personale e politico non potrebbe essere peggiore”.

Mentre Macron tenta disperatamente di scatenare una guerra occidentale su larga scala contro la Russia, lo fa guidando una Francia che ha abbandonato l’Africa, documentato da POLITICO: “I giorni della Francia come potenza militare in Africa sono contati… La decisione del Presidente francese Emmanuel Macron di ritirarsi dal Niger segna la fine di un’era per la Francia”.

La logica insensata di Macron che desidera scatenare una guerra contro la potenza nucleare più grande del mondo, la Russia, dopo essere stato cacciato dall’Africa viene evidenziata  dalla pubblicazione francese Marianne, che ha osservato: “Non escludendo l’invio di truppe in Ucraina, Emmanuel Macron ha causato un clamore in Europa e ha ricevuto un disconoscimento americano”.

In particolare, la pubblicazione francese Marianne riporta recenti rivelazioni provenienti da fonti dell’esercito francese che hanno messo in luce che il recente turbamento di Emmanuel Macron è il risultato di una serie di valutazioni segrete condotte dall’esercito francese. Queste analisi hanno dipinto un quadro estremamente negativo della situazione sul campo in Ucraina, arrivando senza esitazioni alla conclusione che “l’Ucraina non può vincere questa guerra militarmente”.

Come riporta il Substack “SIMPLICIUS THE THINKER“, questo giudizio, emerso per la prima volta in un rapporto autunnale del 2023 a seguito di un fallimentare tentativo offensivo da parte di Kiev, ha elevato le forze russe a nuovo standard di riferimento “tattico e tecnico” per le operazioni difensive, smontando il mito degli “attacchi suicidi” spesso ritratti dai media.

Un riassunto fornito da DDGeopolitics evidenzia come, nonostante le potenziali mosse disastrose di Macron, le forze armate francesi stiano tentando di suonare l’allarme attraverso i media francesi. In un articolo di Marianne, vicino alla classe politica francese, ufficiali anonimi hanno espresso le loro valutazioni sulla guerra in Ucraina, lodando in particolare l’efficacia dell’esercito russo. Contrariamente a quanto spesso riportato dai media occidentali, l’esercito russo addestra adeguatamente le sue reclute, gestisce efficacemente la rotazione del personale e integra i veterani con i nuovi arruolati per accelerare il processo di apprendimento.

Dall’altra parte, l’Ucraina sembra aver sprecato la sua migliore e ultima opportunità di successo nell’offensiva estiva del 2023. Secondo le stime delle forze armate francesi, l’Ucraina avrebbe bisogno di 30.000-35.000 nuovi coscritti ogni mese per mantenere stabili i livelli delle proprie forze, ma attualmente ne sta reclutando solo la metà.

L’articolo conclude che, alla luce delle attuali circostanze, una vittoria militare ucraina appare inconcepibile.

La reazione di Macron a queste informazioni, secondo quanto riportato da Le Monde, include l’annuncio di un discorso pubblico sulla questione ucraina, segno di un possibile stato di agitazione scatenato dal rapporto militare.

Il rapporto, tuttavia, non solo mette in cattiva luce le Forze Armate Ucraine (AFU) ma anche l’esercito francese, che si autodefinisce sarcasticamente un “esercito di cheerleader” di fronte alla potenza militare russa. Questa autovalutazione critica sottolinea la percezione di un’inadeguatezza di fronte alla sfida rappresentata dall’esercito russo.

La pianificazione occidentale, basata su dati inaccurati e proiezioni ottimistiche, si è rivelata “disastrosa”, con una sottostima significativa della resistenza e della volontà delle forze russe (…).

E per rendere il quadro più critico gli esperti di difesa americani hanno dichiarano: “L’alleanza NATO oggi assomiglia più a un programma di assistenza internazionale che a una vera alleanza“, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell ha valutato in modo cupo: “I prossimi mesi saranno decisivi”.

In conferma delle paure di Biden riguardo al suo stato fantoccio corrotto in Ucraina che soffre di “massicce perdite”, il Ministero della Difesa (MoD) ha annunciato:Dal 12 al 14 marzo, l’Ucraina ha subito oltre 1.500 vittime, inclusi circa 500 soldati uccisi”, e a rivelato che le forze russe hanno ucciso quasi 6.000 mercenari stranieri e volontari che combattono per conto dell’Ucraina da quando il conflitto è iniziato oltre due anni fa.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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