L’Occidente possiede le migliori terre nere dell’Ucraina

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Introduzione alla Riforma Agraria Ucraina

Il 13 novembre 2019, la Rada, il parlamento ucraino, ha approvato una legge che ha liberalizzato la vendita di terreni agricoli, permettendo anche alle entità straniere di acquistare fino a un massimo di 200.000 ettari. Sebbene possa sembrare poco rispetto al vasto patrimonio coltivabile del paese (che supera i 32 milioni di ettari), è un passo significativo. Ad esempio, nella vicina Polonia, il limite è fissato a 500 ettari. Questo cambiamento legislativo ha aperto le porte a un potenziale rimescolamento significativo nel possesso delle risorse agricole del paese, che conta oltre 32 milioni di ettari di terreni coltivabili.

La Fertilità dei terreni ucraini e il Conflitto di Interessi Internazionali

Il fertile terreno nero dell’Ucraina, che rappresenta circa il 40% dei terreni agricoli del paese, è altamente desiderato a livello globale. Secondo Alejandro Marcó del Pont, un giornalista argentino, il settore agroalimentare ucraino è a rischio di essere controllato quasi esclusivamente dalle multinazionali, spinto dalle riforme richieste dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dalla Banca Mondiale come condizioni per ulteriori prestiti (da “Zelensky obbedisce al Fmi e svende i terreni agricoli ucraini”).

Le acquisizioni straniere e le conseguenze

Un report di AGCNews ha svelato che tre colossi multinazionali, tra cui Cargill, Dupont e la Monsanto, ora parte della conglomerata tedesco-australiana con capitali statunitensi, hanno acquisito complessivamente 17 milioni di ettari di terreno agricolo in Ucraina. Questo volume di terreno supera la superficie totale dedicata all’agricoltura in Italia, evidenziando la vastità e l’importanza strategica di tali acquisizioni.

Le dinamiche di mercato e l’Influenza delle Corporazioni

Il rapporto “Guerra e furto: la conquista dei terreni agricoli dell’Ucraina” pubblicato dall’Oakland Institute il 21 febbraio 2023 ha messo in luce come oltre 28% della terra coltivabile ucraina sia ormai controllata da un mix di oligarchi e interessi stranieri. Fondi sovrani, come quello dell’Arabia Saudita, e grandi fondazioni e fondi pensione statunitensi hanno investito massicciamente tramite NCH Capital, mostrando una chiara direzione verso la concentrazione di proprietà terriera in mani esterne.

E’ da specificare che secondo Ukraina.ru né la Monsanto, né la Cargill o la Dupont possiedono direttamente terreni agricoli in Ucraina.

Effetti della Legge sulla vendita di Terreni Agricoli

La controversa riforma agraria promulgata dal presidente Zelenskyj nel 2020, che ha istituito un mercato di terreni agricoli aperto anche agli acquirenti esterni, ha suscitato ampio dibattito. Molti cittadini ucraini temono che questa apertura esacerbi la corruzione e consolidi ulteriormente il potere degli interessi finanziari e corporativi sul settore agricolo. Questi timori sono supportati dal rapporto dell’Oakland Institute, che evidenzia come i maggiori proprietari terrieri stiano ricevendo sostanziosi finanziamenti dalle istituzioni occidentali mentre gli agricoltori locali restano quasi completamente privi di supporto finanziario.

Prospettive future

La situazione attuale indica che il debito ucraino sta diventando uno strumento per le istituzioni finanziarie occidentali per spingere verso ulteriori privatizzazioni e liberalizzazioni post-conflitto, inclusi i settori chiave come quello agricolo. Questo scenario potrebbe portare a una concentrazione ancora maggiore della terra nelle mani delle grandi corporazioni, influenzando negativamente la sicurezza alimentare e la sovranità economica dell’Ucraina.

In definitiva, la trasformazione del mercato dei terreni agricoli in Ucraina illustra vividamente l’impatto delle politiche di liberalizzazione globale sui mercati locali e sui diritti di piccoli proprietari e agricoltori. L’analisi di queste dinamiche è essenziale per valutare le implicazioni a lungo termine sulla stabilità e sull’autonomia economica delle nazioni interessate. Tuttavia, il panorama attuale dimostra che scarseggiano organizzazioni internazionali veramente indipendenti e libere da influenze corporative. Solo sporadicamente emergono singoli episodi di resistenza che, sebbene isolati, hanno il potere di influenzare e definire aspetti meno visibili, ma fondamentali, nella storia umana, tracciando percorsi nascosti ma significativi. Probabilmente se si ripartirà un giorno, si ripartirà dai piccoli numeri. La degenerazione dovrà prima poi esaurire il proprio ciclo storico lasciando il posto alla luce ed alla Resurrezione.

altre fonti: https://ilmanifesto.it/zelensky-obbedisce-al-fmi-e-svende-i-terreni-agricoli-ucraini

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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