Aumentano le vittime per gli ultimi attacchi israeliani

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Mercoledì 13 gennaio 2021, nelle prime ore della mattina, gli aerei dell’aeronautica militare israeliana hanno lanciato una serie di attacchi su postazioni militari siriane che utilizzavano i rinforzi filo-irniani, nonché su depositi di armi nelle vicinanze di Deir ez-Zor e Al-Bukamal. Questa ultima località è vicino al confine tra Siria e Iraq.

Una fonte militare siriana ha affermato che la difesa aerea dell’ASA ha risposto all’attacco aereo, ma non ha segnalato l’efficacia di questa reazione. Apparentemente è stata zero.

Alcuni obiettivi si trovavano nella vicinanza della zona Tanf occupata dagli Stati Uniti, da cui questo attacco è stato corretto. Gli americani hanno indicato agli israeliani la posizione degli obiettivi dell’attacco. L’Associated Press  riporta – riprendendo una fonte attendibile del governo USA- , che l’attacco è stato concordato durante un incontro tra il segretario di Stato americano Mike Pompeo e il capo dell’intelligence israeliana del Mossad Yossi Cohen a Washington. Probabilmente la collaborazione confermerebbe le indiscrezioni riportate dalla stampa russa che Trump – alla luce degli accordi di Abraham firmati di recente – ha deciso una maggiore integrazione di Israele con il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM).

Sempre Associated Press ha rivelato che il segretario di Stato Mike Pompeo ha discusso i piani per lanciare un attacco aereo su obiettivi della milizia sciita siriana con Yossi Cohen, il capo dei servizi segreti israeliani del Mossad, in una riunione presso il popolare ristorante di Washington ‘Café Milano’ lunedì, due giorni prima degli eventi. Dalla sua bocca si è anche saputo che questi magazzini erano depositi di armi trasferiti in Siria dagli iraniani e potevano contenere componenti e “materiali destinati al programma nucleare iraniano”.

Ovviamente, l’affermazione che siano stati colpiti “materiali destinati al programma nucleare iraniano” è tragicomica, e in una località così lontana da Israele , i ‘depositi di armi’ erano utilizzati per la logistica, per il rifornimento contro l’ISIS e per svolgere funzione di controllo del territorio al servizio del governo legittimo di Damasco. Chi conosce la precisa dislocazione degli obiettivi, sa anche quanto ha torto.

Da parte sua,  l’esercito siriano ha sottolineato le false dichiarazioni di Israele secondo cui l’attacco è stato effettuato su obiettivi iraniani, infatti, le postazioni delle truppe siriane sono state distrutte nell’area in cui le forze colpite erano impegnate contro lo “Stato islamico”. Una dichiarazione dello stesso tenore è stata fatta nella sede delle Nazioni Unite.

Purtroppo – rispetto al primo bilancio delle vittime causa degli attacchi aerei israeliani su Deir Ezzor –  sono stati documentati ulteriori decessi a seguito della morte di membri feriti,  al Arabija.net ha confermato che il numero di vittime raggiunto èalmeno 57 membri tra le varie forze (tra cui 14 soldati siriani), tutti uccisi in attacchi aerei israeliani su postazioni, magazzini di armi, depositi di munizioni e missili affiliati alle forze governative siriane, agli Hezbollah libanesi, alle forze iraniane e alle loro milizie per procura, principalmente “Fatimiyun Brigade”, nell’area tra la città di Deir Ezzor e il confine Siria-Iraq nel deserto di Al-Bokamal.

Secondo fonti locali a Deir ez-Zor, Al-Mayadin e Al-Bu Kemal sono stati effettuati oltre cinquanta attacchi contro le posizioni delle guardie rivoluzionarie islamiche, Hezbollah, Fatemiyoun Brigade, forze Zeynabis e irachene Hashd Shaabi. Questo è stato il bombardamento più massiccio di posizioni di formazioni filo-iraniane sul confine iracheno-siriano.

località colpite

Elenco della posizione degli obiettivi colpiti:

Deir ez-Zor:
1. Svincolo Al-Panorama
2. Campo per sfollati interni nella periferia occidentale
3. Scuola pedagogica nell’insediamento operaio (Hay al-Amal)
4. Dintorni del secondo panificio automatizzato in via Bur Sayyid
5. Sede centrale – l’appartamento del servizio di controspionaggio militare nel distretto di Hay Ghazi Ayash
6. Al-Quriya
7. Magazzini Ayash
8. Altezza Al-Hajif (torre della radio)
9. Alture di Jebel al-Surda

Al-Bukamal :
1. Area di Al-Khazam
2. Area di Al-Jamiyat
3. Area di Al-Sulas (posizioni dell’IRGC)
4. Biar Hamr (posizioni dell’IRGC e 47 reggimento)
5. Area di Al-Jamyat Shiba (posizioni IRGC)
6. Strada per l’aeroporto di Hamdan (posizioni Zeynabi)
7. Al-Khajan Street (parcheggio per attrezzature militari e posizioni Zeynabi)
8. A 3 km dall’ingresso di Alba Kemal (posizioni Hashd Shaabi)
9 Ospedale di Aisha (posizioni di Hezbollah)

Al-Mayadin:
1. Boschetto sull’autostrada Al-Mayadin – Deir ez-Zor (posizioni IRGC)
2. Area occupata da Fatemiyoun Brigade denominata ‘Frigorifero’
3. Fortezza di Kalat Ar-Rahba (altra posizione di Fatemiyoun Brigade “)

Secondo informazioni da fonti locali, ufficiali e consiglieri iraniani sono stati trasportati con urgenza dal governatorato di Deir Ezzor a Palmyra, dove sono stati collocati in sistemazioni locali.
Probabilmente si ritiene quest0area di maggior sicurezza, dato la presenza in forze , della Russia.

Syria Today aveva comunicato che le forze afgane avrebbero comunque lasciato presto la Siria. La TV a dicembre aveva pubblicato un rapporto su recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano Muhammad Javad Zarif, secondo lui le forze dei mercenari sciiti Fatemiyoun sarebbero state presto ritirate dalla Siria, per tornare in Afghanistan, in cui avrebbero avuto come obiettivo di combattere il terrorismo nella loro patria.

Zarif aveva anche affermato che l’Iran ha cooperato con i talebani nel campo della sicurezza e questa cooperazione continuerà, nonostante il fatto che i talebani siano riconosciuti come organizzazione terroristica. In quell’ occasione ha parlato anche Ahmad Naderi, deputato del parlamento iraniano, secondo lui l’appoggio dei talebani è nell’interesse dell’Iran, poiché in questo modo verrebbe impedito il ripristino dell’Isis in Afghanistan.

Quindi, diventa chiaro quali avversari aspettano la Fatemiyoun Brigade a casa. Il motivo principale del ritiro dell’organizzazione sono state le grandi perdite subite nella guerra con l’ISIS. Sul posto, in Afghanistan, saranno più facili da ricostruire e più economici da mantenere. E’ perciò ancora più paradossale che Israele bombardi forze che combattono l’ISIS.

Sempre in riferimento del raid del 13 gennaio. Il capo del dipartimento di sicurezza militare di Deir Ez-Zor Ahmad Khalil è stato ucciso nel quartier generale della sicurezza militare.
Le milizie sciite (afghane, pakistane e irachene) stanno cambiando posizione, spostando campi e magazzini in altri luoghi indenni. Un’altra parte di queste forze si stanno trasferendo nell’area di Mayadin e Al-Bukamal posizionandosi in zone residenziali (si potrebbe pensare che gli  bombe guidate GBU-39 SDB non saranno usate in aree altamente popolate).

E’ chiaro comunque che l’Iran non c’entra con queste aggressioni. L’Iran rappresenta solo un espediente per distruggere la Siria e posizionarvi un governo addomesticato e favorevole. Addirittura anche una situazione libica andrebbe bene per le forze occidentali.

Strano che qui si parli di New Deal e di ‘torniamo indietro incominciando meglio ‘ , quando non è cambiato proprio nulla in termini di approccio alla realtà che è una cosa sacra. Tutti noi non possiamo manipolarla più di tanto. Alla fine ogni cosa ci sarà tolta, quindi a che serve agire in questa maniera?[su_spacer]

patrizioricci @vietatoparlare[su_spacer]
foto di apertura: uno degli  obiettivi colpiti
Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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