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Guai a voi dottori della Legge, che avete tolto la chiave della scienza

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Mi piace l’immagine dei salmoni di Fusaro che utilizza alla fine del video: essi risalgono la corrente non per il gusto di risalire, ma bensì per generare vita. Credo che bisognerebbe riproporre a noi stessi ed ai nostri amici le domande fondamentali. Purtroppo resta comunque il problema che molti amano il rassicurante “pensiero pensato” e non un “intelletto pensante”.

Aggiungerei che i veri intellettuali in questo periodo storico, stentano ad avere un seguito. Molto semplicemente basta guardare quanta gente usa le mascherine, anche in chiesa, con l’illusione di sentirsi ” protetta “, anche nella casa di nostro Signore. È la paura e l’omologazione che determina tutti, anche nel bene. Questo è lontano dal significato della Rivelazione e rende problematico il riconoscimento del vero.

In realtà molto prosaicamente, le popolazioni in questo momento storico di grande confusione e di degenerazione del significato della vita umana, segue slogan e miti. La creatività si esaurisce nei simboli e nella mitizzazione. In poche parole, una persona che non si è presa la briga di studiare e approfondire autonomamente questo o quel problema è guidata dall’opinione di qualcun altro, che, ancora una volta, viene selezionato dall’intera gamma di opinioni in base al principio del “mi piace-non mi piace”. Di conseguenza, ci sono veri malintesi che non hanno nulla a che fare con il reale stato delle cose.

Si può dire che la mitizzazione si basa spesso sull’ignoranza militante, che è fiorita nell’era dell’informazione per una ragione molto ovvia: il volume di informazioni che viene pompato attraverso le persone è aumentato, mentre la capacità del cervello e della psiche umana di percepire le informazioni è rimasto allo stesso livello. Un’istruzione di scarsa qualità ha portato al fatto che un numero abbastanza elevato di persone semplicemente non dispone di metodi consolidati per lavorare e filtrare le informazioni, ordinarle, strutturarle e sistematizzarle.

Ad esempio: fino al 90 percento di tutto ciò che impariamo a scuola e all’università non ci sarà utile più avanti nella vita. Questo per la semplice ragione che per capire la realtà bisogna che le informazioni che abbiamo entrino in relazione tra di loro tramite il giudizio critico: se il processo di apprendimento stesso forma connessioni neurali, esse possono funzionare con le informazioni e rimangono con noi per tutta la vita. Altrimenti le informazioni ci saturano e ci danno persino fastidio, perché tramite le informazioni in realtà non apprendiamo nulla.

Quindi, sì gli intellettuali mancano. Ma i pochi non sono ascoltati per la incapacità stessa della gente di ascoltare, riconoscere e farsi una opinione propria. Perciò sarebbe necessaria una cultura di popolo che restituisse i rudimenti semplici del giudizio che gli stessi intellettuali hanno. Io credo che la fede cristiana abbia in sé questa saggezza di centuplicare una base culturale anche minima.

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“Guai a voi dottori della Legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati e a quelli che volevano entrare, l’avete impedito” Lc 11.52.

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