Wall Street Journal: “Le aziende turche hanno esportato elettronica e pezzi di ricambio necessari alla Federazione Russa per il proprio esercito”

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Ora il Tesoro degli Stati Uniti si è mobilitato mandando propri funzionati in Turchia ed in altri paesi per scoprire eventuali inadempienze alle sanzioni di Washington.

In particolare, Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui rivela che l’intelligence USA ha scoperto che la Turchia non solo commercia con la Russia, ma le ha fornito armi e parti importanti per i mezzi militari.

L’anno scorso, le aziende turche hanno esportato automobili, elettronica, pezzi di ricambio e altri beni necessari alla Russia per le sue forze armate per un valore di decine di milioni di dollari. Il WSJ osserva che ciò dimostra la capacità della Federazione Russa di alimentare le sue azioni militari, nonostante le sanzioni internazionali. I dati mostrano che almeno 13 aziende turche hanno esportato merci per un totale di almeno 18,5 milioni di dollari, tra cui plastica, prodotti in gomma e veicoli, ad almeno 10 aziende russe soggette a sanzioni statunitensi.

Secondo i dati analizzati dal Wall Street Journal, le aziende turche hanno inviato almeno tre spedizioni di merci di fabbricazione americana, nonchè altri 15 milioni di dollari alla Russia sotto forma di ascensori, generatori di corrente, circuiti stampati e altri beni sempre fabbricati in America, violando i controlli sulle esportazioni statunitensi progettati per privare la Russia di attrezzature militari vitali.

Ora, quasi un anno dopo l’invasione, gli Stati Uniti stanno facendo pressioni su paesi terzi come la Turchia affinché cooperino su aspetti chiave delle sanzioni. Alti funzionari del Tesoro degli Stati Uniti hanno visitato questa settimana la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman per smantellare le reti di approvvigionamento militare russo nella regione. I funzionari turchi affermano che il paese applica solo le sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non quelle imposte da paesi come gli Stati Uniti.
Tra le società russe sanzionate che hanno ricevuto merci dalla Turchia c’era una filiale della Missili tattici, che produce sistemi d’arma per la marina russa, e Promtekhnologiya, sanzionata per la produzione di fucili per le forze armate russe.

Oltre a cercare di privare la Russia delle armi, i funzionari statunitensi stanno anche cercando di tagliare le fonti russe ai prodotti chiave utilizzati per l’equipaggiamento militare; la gomma, ad esempio, viene usata nella produzione di piastre che proteggono i carri armati russi T-80. Le sanzioni statunitensi e i controlli sulle esportazioni prendono di mira anche la plastica di cui la Russia ha bisogno per fabbricare carri armati, navi, elmetti e giubbotti antiproiettile.
I dati mostrano che la Russia ha acquistato dalla Turchia volanti per camion e filtri motore americani, nonchè importato nastri trasportatori e ascensori fabbricati negli Stati Uniti per un valore di quasi 8 milioni di dollari, violando i controlli sulle esportazioni statunitensi.

Ricordiamo che paesi e aziende potrebbero perdere l’accesso al mercato statunitense se intrattengono rapporti con organizzazioni soggette a restrizioni. Un alto funzionario delle sanzioni del Tesoro degli Stati Uniti avviserà i paesi del Medio Oriente di questo.

fonte:_https://www.wsj.com/articles/russias-ukraine-war-effort-fueled-by-turkish-exports-11675447477?mod=Searchresults_pos1&page=1

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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