WSJ: attacco russo ad al Tanf (Siria) contro la coalizione guidata dagli USA

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Wall Street Journal riferisce di tensioni crescenti tra le forze statunitensi e quelle russe in Siria, che potrebbero degenerare in uno scontro diretto. La pubblicazione rivela che Le truppe russe hanno colpito la base militare statunitense nella località siriana di Al-Tanf, dove è – arbitrariamente – di stanza una guarnigione americana di circa 200 soldati americani insieme a militanti locali. Tutto è nato a causa di un attacco dei militanti filo-USA “Magavir al-Taura” a una unità dell’esercito siriano. A seguito di questo, le forze aeree russe hanno sferrato un raid aereo alla base delle suddette forze pro-USA.

Il rapporto afferma che la Russia ha informato gli Stati Uniti dell’attacco attraverso una linea di comunicazione stabilita molto tempo fa, avvisando che non stava prendendo di mira le truppe statunitensi ma che stava cercando di eliminare una minaccia per le truppe siriane rappresentata dalla missione internazionale in Siria.
Il raid russo è terminato quando “si sono levati in volo gli aerei USA da una regione vicina”.

Nonostante nessuna vittima degli Stati Uniti o della coalizione, un funzionario militare statunitense ha considerato l’operazione nel contesto di un “significativo aumento delle provocazioni” avvenuto questo mese.

Le forze statunitensi hanno da tempo stabilito unilateralmente che le forze siriane non possono avvicinarsi all’area. di al Tanf Secondo il comando USA nell’area ci sarebbero solo team dei reparti speciali militari occidentali che dal 2016 forniscono supporto e addestramento a gruppi di ribelli vetted, ossia quelli facenti parte degli anti-governativi che sono ‘certificati’ dalle intelligence americana (acronimo tecnico VOS, Vetted Syrian Opposition). Washington ha sempre sostenuto che il loro compito è combattere l’ISIS e non Damasco. Tuttavia, la maggior parte degli attacchi dell’ISIS per lungo tempo sono avvenuti  dentro un raggio di 100 km dalla base di al Tanf. Inoltre nella zona, gli Stati Uniti non hanno mai compiuto operazioni anti-ISIS, né lo hanno fatto le formazioni di miliziani addestrate.

Secondo i giornalisti i giornalisti Gordon Lubold e Michael Gordon del WSJ, le forze armate statunitensi sono preoccupate che un qualche errore possa degenerare in uno scontro armato non programmato tra le forze statunitensi e russe in Siria.

Aumento delle tensioni in corrispondenza del conflitto ucraino

E’ interessante che il WSJ pochi giorni fa ha rivelato che Israele si coordina segretamente con gli Stati Uniti per quanto riguarda i suoi attacchi aerei sul territorio siriano: “Gerusalemme sta coordinando segretamente con Washington la maggior parte degli attacchi aerei che vengono inflitti alla Siria, poiché gli alleati affrontano la presenza sul campo di battaglia di un numero crescente di gruppi armati, nonché di formazioni sostenute dall’Iran e contingenti militari stranieri”.

Intorno al 10 giugno uno di questi attacchi ha distrutto le piste dell’aeroporto internazionale di Damasco, mettendo fuori uso apparecchiature e pista, il che ha causato l’interruzione dei voli dalla capitale siriana per un mese.

La Russia ha ripetutamente avvisato il governo israeliano di cessare gli attacchi in Siria che destabilizzando ancor di più la situazione in questo paese mediorientale.
Nel frattempo si sono moltiplicate le interruzioni alle pattuglie statunitensi nel nord della Siria.

Qui nel video che segue, forze siriane bloccano una pattuglia statunitense mentre un elicottero d’attacco K52 alligator russo controlla la situazione dall’alto.

Campo profughi di Rubkan e area di interdizione

Da segnalare ancora la pericolosa anomalia di dislocare un campo profughi vicino ad una base militare in un contesto di conflitto. È ovvio che la tale scelta di predisporre il campo profughi Rubkan in pieno deserto e vicino alla base USA e dei miliziani filo-americani, mette a serio rischio i civili. Infatti è noto che le forze siriane faranno di tutto per riconquistare quella zona.

Ma la pericolosità dove è dislocato il campo di Rubkan non è il solo elemento che lascia profondamente perplessi. Tale campo (che ospita in totale promiscuità uomini, donne, bambini),  si trova abbandonato in mezzo al nulla, ad oltre cento chilometri dalla città più vicina fornita di pozzi d’acqua  e conta decine di migliaia di persone (70.000 ) secondo informazioni di TerraSanta.net. Il campo è privo di acqua corrente, ambulatori, scuole, e senza una pur minima riconosciuta autorità che possa mantenere l’ordine e far rispettare il diritto.

Rukban-camp

La permanenza delle forze USA che danno garanzie di sopravvivenza a elementi insurrezionali terroristici in territorio siriano, da un lato alimenta la guerriglia e i sabotaggi e dall’altro impedisce una normalizzazione dei rapporti ed un passaggio sicuro dei commerci con la vicina Giordania.

Di fronte a tutta questa palese illegalità, le tesi di Washington sono che gli USA e la Comunità Internazionale ad essere i difensori dei diritti in Siria. Ma ciò stride grandemente con la realtà evidente dei fatti. Il pericolo è ora che gli USA vogliano scatenare un confronto con la Russia in territorio siriano, accanendosi ancor di più contro il popolo siriano.

patrizioricci by VPNews – @vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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