Kennedy Jr. accusa Biden di usare la censura contro i suoi avversari politici

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Robert F. Kennedy Jr. ha lanciato gravi accuse nei confronti del Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, affermando che quest’ultimo stia “strumentalizzando le agenzie federali” come arma contro i suoi avversari politici. Secondo Kennedy, Biden rappresenterebbe una minaccia ben più significativa per la democrazia americana rispetto all’ex presidente Donald Trump, considerando le prossime elezioni del 2024. Egli sottolinea un precedente storico, attribuendo a Biden l’infelice primato di essere il primo presidente americano a utilizzare le risorse federali allo scopo di mettere a tacere gli oppositori politici.

Durante un’intervista rilasciata alla CNN, Kennedy Jr. ha esposto la propria esperienza personale di censura su diverse piattaforme social durante il mandato di Biden, descrivendola come un tentativo di “censurare il discorso politico“, in palese violazione del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Questa censura sarebbe stata esercitata sotto la pressione diretta della Casa Bianca.

Interrogato dalla giornalista Erin Burnett su chi considerasse la maggiore minaccia per la democrazia, Kennedy ha riconfermato la sua percezione di Biden come un pericolo maggiore, nonostante il controverso coinvolgimento di Trump negli eventi del 6 gennaio al Campidoglio. “La domanda era: chi è una minaccia peggiore per la democrazia? E quello che vorrei dire è… Non risponderò a quella domanda. Ma posso argomentare che il Presidente Biden lo è, perché il Primo Emendamento, Erin, è il più importante,” ha dichiarato Kennedy a Burnett.

Ha inoltre ribadito: “Posso sostenere che il Presidente Biden rappresenti una minaccia molto più grave per la democrazia, e il motivo è che il Presidente Biden è il primo candidato nella storia – il primo presidente nella storia – che ha usato le agenzie federali per censurare il discorso politico, quindi per censurare il suo avversario.”

“I can make the argument that President Biden is the much worse threat to democracy, and the reason for that is President Biden is the first candidate in history – the first president in history that has used the federal agencies to censor political speech, so to censor his opponent.”

Kennedy ha anche affrontato questioni legali e di censura personali, come la sospensione della sua pagina Instagram nel 2021 da parte di Meta, per aver “condiviso ripetutamente affermazioni smentite sul coronavirus o sui vaccini”, un blocco revocato nel 2022 poco dopo l’annuncio della sua campagna elettorale.

Nell’ultimo anno, Kennedy si è espresso di fronte al sottocomitato della Camera Weaponizzazione mediale attuata dal governo federale, discutendo delle censure sui social media contro i conservatori, ponendo la libertà di parola come pilastro della sua campagna presidenziale.

E’ interessante ricordare che nel giugno 2023, Kennedy durante una trasmissione di NewsNation, espresse la sua profonda simpatia per il popolo ucraino e condannò fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ma Kennedy in quella occasione ed anche in seguito espresse anche preoccupazione anche per l’espansione della NATO, per il ritiro degli Stati Uniti dal trattato WOF e per il rifiuto dell’Occidente di raggiungere un accordo di pace nell’aprile 2022.

Kennedy sostiene che la guerra in Ucraina avrebbe potuto finire nell’aprile 2022, quando Putin e Zelenskyj firmarono un accordo di pace. Tuttavia, gli Stati Uniti e la NATO inviarono Boris Johnson per cinvincere Zelensky a non perfezionare l’ accordo che avrebbe portato al ritiro delle truppe russe dall’Ucraina in cambio della promessa che l’Ucraina non avrebbe aderito alla NATO.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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