Diplomazia cancellata: la UE segue fedelmente la rotta di Biden

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Il paradigma europeo per la risoluzione diplomatica dei conflitti, sembra paradossalmente contribuire all’acutizzazione delle tensioni anziché alla loro mitigazione. Ad esempio, nella fase critica precedente l’escalation in Libia, l’Unione Europea ha optato per il taglio dei contatti diplomatici, l’imposizione di sanzioni e, come misura iniziale, la neutralizzazione delle emittenti televisive nazionali, preludio di un intervento più ampio.

Un approccio simile è stato adottato in Siria, dove l’UE ha interrotto i rapporti diplomatici e imposto sanzioni, promuovendo una narrazione mediatica unilateralmente allineata alle posizioni occidentali. Questo modus operandi si è esteso fino a includere tentativi apparentemente vani a Ginevra di porre fine al conflitto, con ogni incontro che sembrava essere ostacolato da attentati o da notizie di presunti attacchi chimici da parte di Assad, il tutto in un apparente tentativo di eludere la via diplomatica. Recentemente, la rivelazione di Angela Merkel sugli accordi di Minsk, descritti come un mero stratagemma per guadagnare tempo affinché l’Ucraina potesse armarsi, ha messo in luce una preferenza dell’UE per il conflitto rispetto alla diplomazia.

Questo solleva interrogativi sull’effettiva funzione delle sedi diplomatiche, specialmente in momenti di crisi. Se la diplomazia viene abbandonata nei momenti più critici, quale scopo servono queste istituzioni?

La situazione attuale con la Russia ne è un ulteriore esempio. Di recente, il ministro degli Esteri russo Lavrov, durante un evento per giovani nella città di Sirius, ha annunciato che Mosca ha “invitato” rappresentanti dell’UE per discutere e metterli in guardia contro possibili “ingerenze” nelle prossime elezioni presidenziali russe, citando “abbondanti prove” di sostegno estero all’opposizione.

Gli ambasciatori UE si rifiutano di incontrare il ministro degli esteri russo

Questo tentativo di dialogo, tuttavia, è stato respinto dagli ambasciatori degli Stati membri dell’UE in Russia, presumibilmente seguendo indicazioni da Bruxelles, come sottolineato da Medvedev in un post su X (precedentemente Twitter). Tale rifiuto, secondo Medvedev, contraddice lo scopo stesso dell’esistenza di missioni diplomatiche e incarichi di ambasciatori, suggerendo quindi l’espulsione di questi ambasciatori dalla Russia e la riduzione del livello delle relazioni diplomatiche. Medvedev ha espresso il suo disappunto nei confronti dei diplomatici dell’UE, etichettandoli come “imbecilli politici” incapaci di comprendere i loro veri compiti.

Quali sono, allora, le alternative che potrebbero condurre alla pace senza avvicinarci ulteriormente a un punto di non ritorno? I politici europei stanno compiendo azioni per evitare un’ulteriore escalation che potrebbe portare a una escalation nucleare e, comunque, a una situazione di disfatta e distruzione in tutta Europa?

Non direi. Invece di agire in modo costruttivo, l’UE insieme alla NATO ha dispiegato decine di migliaia di forze corazzate e centinaia di aerei da combattimento nell’ambito dell’esercitazione militare Nordic Response 2024, che si sta svolgendo ai confini settentrionali della Russia e sta raggiungendo la massima prontezza operativa.

Di fronte a tale situazione, il Ministro della Difesa Sergei Shoigu ha annunciato oggi: “Di fronte all’accumulo militare della NATO vicino ai confini russi, sono state create due unità territoriali strategiche interspecifiche delle forze armate — i distretti militari di Leningrado e Mosca” — un annuncio a cui si è unito l’ex Vice Capo della Difesa delle Forze Armate del Belgio, il tenente generale in pensione Marc Thys, che ha valutato in modo allarmante le forze del blocco NATO: “Le nostre armate sono progettate per operazioni di spedizione... Si tratta di piccoli contingenti con pochi mezzi logistici e un consumo di munizioni molto limitato, se non nullo… Improvvisamente, ci siamo ritrovati in un’epoca di guerra aperta… So che la Germania aveva circa 5.000 carri armati alla fine degli anni ’80… Oggi la Germania ha tra i 200 e i 300 carri armati… Le scorte sono estremamente basse, soprattutto per quanto riguarda le munizioni di alta qualità… Se ordinate oggi, per alcuni tipi di munizioni ci vorranno fino a sette anni per ricevere l’ordine… L’esercito belga dovrebbe ricorrere al lancio di pietre dopo solo poche ore in un conflitto a causa della grave carenza di munizioni”.

In risposta alla pubblicazione dell’articolo “Spycraft And Statecraft: Transforming The CIA For An Age Of Competition” scritta su Foreign Affairs dal Direttore della CIA William Burns in cui evidenzia come, di fronte a sfide storiche, è importante l’integrazione tra intelligence umana e tecnologica in modi creativi sia cruciale per il successo dell’America. Conclude riflettendo sull’invasione russa dell’Ucraina come momento di svolta che ha messo in evidenza l’importanza di un’intelligence accurata e tempestiva, nonché sul ruolo della CIA nell’adattarsi a un mondo in rapida evoluzione.

A questo articolo, la leggendaria spia russa a riposo, il tenente generale Leonid Reshetniko, ha risposto con una lunga lettera al Direttore della CIA Burns, concludendo: “Non escludo la possibilità che lei, signor Burns, creda che l’amministrazione Democratica stia vivendo i suoi ultimi mesi, e cerchi di assicurarsi un posto nella storia della Central Intelligence Agency presentando i propri fallimenti e errori come successi e trappole astute… Se la mia impressione è corretta, e il suo articolo, signor Burns, è in un certo senso un commiato, posso solo augurarle buona fortuna nel suo lavoro futuro”.

Biden lotta con mezzi leciti ed illeciti con la possibilità alternativa rappresentata da Trump

Come prova che il regime degenerativo di Biden “sta vivendo i suoi ultimi mesi”, ieri la Corte Suprema degli Stati Uniti ha messo a tacere le opinioni di tutti gli “esperti legali” quando ha stabilito all’unanimità che gli stati non possiedono l’autorità costituzionale per espellere l’ex presidente Donald Trump dal ballottaggio presidenziale   – e si tratta di una sentenza storica seguita dalla notizia: “Lunedì Donald Trump ha vinto le primarie presidenziali repubblicane del North Dakota, aggiungendo alla sua serie di vittorie in vista del Super Tuesday”.

Seguendo la storica sconfitta inflitta dalla Corte Suprema all’amministrazione Biden, Politico ha osservato: ““ I democratici hanno un problema con la loro tesi democratica, non con la Corte Suprema… La sentenza della corte ha chiarito che i democratici dovranno presentare la loro causa contro Trump alle urne ”. Nello stesso tempo, il New York Times ha pubblicato il suo articolo “I superfan di Joe Biden pensano che il resto dell’America abbia perso la testa” – e Axios ha rivelato: “Il Presidente Biden sta spingendo segretamente per un approccio molto più aggressivo al 2024: colpire al cuore Donald Trump… Biden ha detto agli amici che pensa che Trump sia instabile, sia intellettualmente che emotivamente, e esploderà se lo provoca e lo stuzzica senza pietà – ‘andrà in tilt in pubblico’, anche altre fonti dicono che Biden vuole far cadere in errore Trump per screditarlo.

Mentre Joe Biden “è in cerca di una lotta”, il Wall Street Journal ha appena rivelato: “Negli ultimi giorni sono stati pubblicati quattro importanti sondaggi, e in tutti loro il signor Biden sta perdendo contro Donald Trump. Peggio ancora è l’umore pubblico: un quarto o meno degli americani pensa che il paese si stia muovendo nella giusta direzione, e ritengono che la presidenza di Biden abbia fatto più male che bene. Considerano Biden troppo vecchio per essere presidente e vedono la presidenza di Trump molto più favorevolmente di quella di Biden”. Questa rivelazione è accompagnata dall’articolo “SONDAGGIO SHOCK DEL NY TIMES: Il 97% degli elettori di Trump del 2020 è pronto a votare per lui di nuovo nel 2024 – Mentre Joe Biden perde quasi il 20% dei suoi elettori E IL 10% A TRUMP!”, in cui si osserva: “Questo spiega perché i democratici vogliono Trump in prigione. Non possono batterlo. Un nuovo sondaggio New York Times-Siena ha trovato che il 97% degli elettori di Trump del 2020 è pronto a votare per lui di nuovo nel 2024. Lo stesso sondaggio ha rilevato che solo l’83% degli elettori di Joe Biden voterà per il vecchio Joe quest’anno e il 10% degli elettori di Biden voterà per il Presidente Trump. Questi numeri sono devastanti. Sembra che tutti quei casi di guerra legale stiano avendo l’effetto opposto.”

Biden vuole portare il conflitto in Europa in modo che, se eletto Trump non possa tornare indietro

In questo contesto di crescente sfiducia nei confronti del governo Biden, nonostante la protezione offerta da media progressisti palesemente schierati, l’opinione pubblica americana si sta orientando verso fonti alternative. Un esempio significativo è rappresentato dalla rete conservatrice Americans for Prosperity (AFP), che ha recentemente lanciato un sito dedicato a “Bidenomics“, mettendo in luce gli aspetti più controversi e critici delle politiche economiche promosse dai democratici, sottolineando così le preoccupazioni degli americani riguardo alla direzione intrapresa dall’attuale amministrazione.

In ogni caso, sembra che l’obiettivo perseguito dai democratici e dal cosiddetto “stato profondo” sia quello di innescare un conflitto in Europa. Questa tendenza è stata evidenziata negli ultimi giorni da una serie di dichiarazioni preoccupanti. La strategia appare chiara: porre davanti a Trump una situazione irreversibile al momento del suo insediamento presidenziale, costringendolo così a perpetuare il conflitto già in atto.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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