Crosetto dixit: “Nessuno teme la guerra nucleare”

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È ben noto che le posizioni italiane rispetto alla guerra russo/ucraina sono influenzate dalla perdita della sovranità del nostro paese. Tale situazione comporta gravi rischi, e per sostenere la narrativa attuale, la leadership del nostro paese si trova spesso a dover ricorrere alla menzogna, con il risultato di formulare giudizi spesso contraddittori.

Il Ministro della Difesa Crosetto ha appena dichiarato che “nessuno teme la guerra nucleare” nel contesto della situazione tra Ucraina e Russia. Ed ha aggiunto che non si può far nulla per le azioni di un pazzo. Tuttavia, le sue affermazioni sembrano un tentativo mal celato di giustificare la contraddizione dell’assoluta mancanza di iniziative diplomatiche per cessare il conflitto e comprendere le ragioni altrui. Crosetto: “Nessuno teme la guerra nucleare” . Il ministro della Difesa: “Sul piano razionale è così, certo nulla si può contro la follia” (https://www.adnkronos.com/cronaca/ucraina-russia-crosetto-nessuno-teme-la-guerra-nuclearee). Queste affermazioni meritano una riflessione approfondita:

Affermazioni non sincere e contraddittorie

Nel suo discorso, il Ministro Italiano Crosetto presenta una contraddizione evidente attraverso le sue due dichiarazioni. Da un lato, afferma che non c’è timore di una guerra nucleare, ma d’altra parte ammette che non è possibile evitare l’irrazionalità (pazzia) di individui potenzialmente pericolosi. Questa affermazione è intrinsecamente violenta poiché non riconosce le ragioni altrui. Sebbene queste ragioni possano non essere condivise, negare loro la loro esistenza o la possibilità di un dialogo pacifico è un errore che compromette la via verso la pace.

Accettando le ragioni altrui, linearmente avrebbe dovuto riconoscere che questa guerra avrebbe potuto essere evitata. Inoltre, non è trascurabile il fatto che la parte occidentale, nonostante i reali rischi di ulteriore escalation, sembra non essere orientata verso una soluzione diplomatica per porre fine a questa tragedia.

Da questo si evince il timore di porre in essere un qualsiasi ragionamento che non sia la totale demonizzazione dell’avversario, fino a considerarlo pazzo. In realtà, la posizione attuale dell’Italia sembra essere principalmente il risultato di una totale subordinazione all’Alleanza Atlantica, tra l’altro contraria ai nostri interessi nazionali. Inoltre, questa posizione sembra trascurare l’importante principio che gli accordi internazionali dovrebbero essere rispettati per preservare la pace nel mondo, anziché farci precipitare in situazioni di conflitto che potrebbero solo rafforzare i bilanci della NATO.

È interessante notare che anche gli alleati americani esprimono opinioni divergenti sulla natura del conflitto in corso.

Ad esempio, JD Vance, deputato del Partito Repubblicano, riconoscendo la realtà oggettiva ha valutato: “Tra cinque anni, scopriremo che tra i Clinton e un certo numero di società americane di private equity e altre società iper-globali, scopriremo che molte persone si sono arricchite grazie a questo… Ed è davvero triste ed è davvero spregevole perché, ovviamente, gli ucraini non hanno invitato la guerra a se stessi… Puoi quasi vedere le élite di Washington e New York City sbavare per l’acquisizione di più potere e più soldi per se stesse sul mercato. spalle allo sforzo bellico ucraino…Chi non vede la situazione per quello che è, credo, è cieco di fronte alla realtà”.

È da tempo che attendiamo da Crosetto qualche parola sulla necessità di soluzioni diplomatiche urgenti per porre fine a questo conflitto, ma esse non arrivano. La sua apparente leggerezza nel considerare la possibilità di una guerra nucleare è preoccupante, poiché questa dipende dalla mancanza di iniziative diplomatiche per raggiungere un cessate il fuoco e un accordo pacifico.

Per conservare l’equilibrio della deterrenza nucleare bisogna crederci, non crederci l’avvicina

La deterrenza nucleare, come principio, è basata sulla convinzione condivisa che la minaccia di guerra nucleare sia reale. Tuttavia, le dichiarazioni di Crosetto, che minimizzano questa minaccia, indeboliscono la credibilità della deterrenza e avvicinano pericolosamente la possibilità di un conflitto nucleare.

In qualità di Ministro della Difesa, Crosetto dovrebbe essere consapevole che la dottrina militare russa prevede l’uso di armi nucleari in situazioni estreme di guerra convenzionale, in cui la sopravvivenza della Federazione Russa è minacciata. Purtroppo, le azioni e le retoriche dell’Occidente, tra cui l’invio di aerei da combattimento e missili avanzati, stanno portando la situazione verso uno scenario pericoloso, che corrisponde alla situazione di estrema minaccia per la Russia.

Il conflitto ha scalato per il non rispetto di Minsk 1 e 2 da parte dell’occidente e per l’ostinazione nell’allargare la NATO

È importante sottolineare che la storia del conflitto tra Ucraina e Russia è complessa, e l’Occidente ha contribuito a escalare in modo decisivo la situazione, stracciando gli accordi sottoscritti in sede ONU Minsk1 e 2, ignorando le preoccupazioni di sicurezza della Russia e promettendo di non allargare la NATO all’Ucraina, una promessa che è stata disattesa. L’uso strumentale degli accordi Minsk 1 e 2 per riarmare l’Ucraina e farla precipitare in un conflitto è stato rivelato dall’ex cancelliera Merkel e dall’ex primo ministro francese Hollande.

Il sabotaggio al gasdotto North stream è stato un atto di terrorismo internazionale compiuto dagli Stati Uniti a danno della Germani e dell’Europa

Ieri è stato l’anniversario della distruzione di tre dei quattro gasdotti Nord Stream 1 e 2 da parte dell’amministrazione Biden. Secondo un articolo del giornalista investigativo Premio Pulitzer per il giornalismo Symon Hersh il gasdotto è stato fatto esplodere dagli Stati Uniti, compiendo un atto di terrorismo internazionale verso un paese alleato. Inoltre, esistono prove che mostrano come il cancelliere Scholz fosse al corrente che gli Stati Uniti stavano per farlo.

Nonostante la censura mediatica, la realtà dei fatti dice che questo conflitto, con tutto ciò che ne consegue, poteva essere evitato. Se non è stato fatto è solo per rispondere alle esigenze degli Stati Uniti che intendevano risanare la propria economia riportando l’Europa in estrema dipendenza e soggezione.

La UE ha accettato la guerra evitabile sino all’ultimo minuto, elezioni europee inutili

Come abbiamo visto, la UE ha accettato sia la pianificazione di questo disastro che la sua realizzazione attiva. Tutto questo potrebbe meravigliare. Ma in realtà è solo l’esplicitazione di una situazione in essere non abbastanza discussa. In Europa governa una oligarchia che ha tutto da guadagnare dalla guerra, perché accettare i diktat degli Stati Uniti permette loro di conservare i loro privilegi e di restare al loro posto privilegiato.

In tema, è opportuno ricordare che le prossime elezioni europee sono solo formali. Ad esempio, se i parlamentari europei che noi eleggeremo volessero interrompere la guerra, il loro parere sarebbe solo consultivo. Solo la Commissione Europea può prendere questa decisione e la Commissione Europa non è eletta dai cittadini, ma segue un procedimento di scelta interne indipendente dalla nostra volontà. Mentre la sua propensione per la guerra è nota, anche se questo confligge con una serie di enunciati nelle Costituzioni dei paesi membri, ma si sa che oggi, dalla pandemia in poi, le Costituzioni nazionali sono incessantemente rilette, interpretate ed ‘adattate’.

Le Elezioni ucraine non ci saranno e se ci saranno, molti partiti sono stati dichiarati fuorilegge

Inoltre, l’appoggio all’Ucraina è reso ancor più complicato dalla mancanza di elezioni democratiche e dalle restrizioni alla partecipazione politica, il che dovrebbe sollevare interrogativi sulla natura del regime in Ucraina.

Ricordo a tal proposito il senatore repubblicano Rand Paul che riconosce la realtà e ha annunciato che si opporrà a qualsiasi tentativo di condizionare il finanziamento del governo federale all’Ucraina, dichiarando: “Non darò il mio consenso per un’approvazione accelerata di qualsiasi spesa che comporti ulteriori aiuti americani all’Ucraina“. Inoltre, ha condiviso con il popolo americano la sua visione sulla situazione in Ucraina, affermando: “Hanno annullato le elezioni… Come può essere una democrazia senza elezioni?… Il prossimo anno, Zelenskyj ha annunciato che non ci saranno elezioni a causa dell’incertezza e dei costi legati alla guerra… La verità è che, se non ci sono elezioni, perché il mondo dovrebbe sostenere un paese che non è democratico? Hanno bandito i partiti politici, invaso le chiese, arrestato sacerdoti… Non si tratta di una democrazia, ma di un regime corrotto.”

È evidente che ci sono opinioni divergenti sulla situazione in Ucraina, spesso ingigantite dalla disinformazione e dalla propaganda di guerra, ma queste dovrebbero convergere sul punto che bisogna cercare soluzioni diplomatiche e favorire il dialogo per evitare un ulteriore escalation del conflitto, che potrebbe avere conseguenze devastanti per la regione e il mondo intero.

L’Ucraina ha perso la controffensiva ed esiste come stato solo grazie supporto occidentale

La follia, in questo caso, sarebbe continuare su una strada che ha dimostrato scarsa efficacia, mettendo a repentaglio la vita umana e le risorse finanziarie dell’Ucraina.

La pubblicazione mainstream americana Newsweek ha effettivamente osservato: “La leadership degli Stati Uniti farebbe bene ad adattare le proprie politiche per riflettere la realtà delle scarse possibilità dell’Ucraina contro le linee fortificate della Russia…Washington ha speso quasi 113 miliardi di dollari nel corso di questa guerra, fornendo all’Ucraina un volume sorprendente di armi e munizioni moderne, e ha fornito una serie impressionante di supporto di addestramento e intelligence… Dopo quasi un anno di preparazione, non ha quasi intaccato le linee russe… Invece di ripetere nel corso del prossimo anno e mezzo ciò che già non ha funzionato, costando potenzialmente all’Ucraina altre centinaia di dollari di migliaia di perdite: è tempo di provare qualcosa che abbia una possibilità di successo… In altre parole, è tempo di riconoscere la realtà oggettiva e adottare politiche che possano funzionare ”.

Ora questo scenario di una escalation nucleare è proprio quello verso il quale il nostro ministro della difesa ed i suoi colleghi europei ed americani ci stanno portando.

La spregiudicatezza dimostrata in questa guerra è mano a mano più sfacciata. Cito l’Assistente Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mara Karlin, faceva una dichiarazione notevole: “Ci sono lezioni che non si possono apprendere in simulazioni di conflitto o esercitazioni pratiche, ma che emergono inevitabilmente in situazioni di guerra… L’Ucraina è, senza dubbio, un terreno di sperimentazione per l’innovazione militare… Credo che ci siano evidenti prove a conferma di ciò. Questo “laboratorio di apprendimento” ha dimostrato la sua dura realtà nel documentario di CBS News “Arming Ukraine” dello scorso anno, nel quale si è scoperto che appena il 30% circa delle armifornite all’Ucraina dall’Occidente raggiunge realmente il campo di battaglia.

Come abbiamo visto la UE ha accettato sia la pianificazione di questo disastro, che la sua realizzazione attiva. In Europa governa una oligarchia che ha tutto da guadagnare dalla guerra, perché accettare i diktat degli Stati Uniti permette loro di conservare i loro privilegi e di restare al loro posto privilegiato.

In questo contesto che ho riassunto in breve, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, esprime la convinzione che “nessuno teme una guerra nucleare”, nonostante le preoccupazioni sulla situazione tra Ucraina e Russia.

La domanda naturalmente è: di chi è la follia?

L’irresponsabilità di Crosetto è più che evidente. Come fa a parlare a nome nostro? La guerra nucleare non avviene solo per il principio della deterrenza, ovvero quando tutti credono che la minaccia sia reale. Mentre questo atteggiamento la avvicina. La sua tesi dice proprio l’opposto ed è pericoloso per noi e per le nostre famiglie, per una vita che non deve essere bruciata in una pazzia che sta impossessandosi di tutto il nostro reale.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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