USA/Trump – La nomina di Gorsuch alla Corte Suprema e ‘le libertà delle donne’…

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Trump ha nominato il giudice Neil Gorsuch alla Corte Suprema, per rimpiazzare il posto resosi vacante dopo la morte del giudice Antonin Scalia. Molti ambienti ‘pro libertà delle donne’ temono che con l’ingresso di un altro giudice conservatore alla Corte Suprema, si rimetta mano alla Roe v. Wade,  un pronunciamento della Corte suprema del 1973 fortemente contestato e di dubbia legittimità.

di Patrizio Ricci – LPLNEWS24

Gorsuch è un giudice conservatore, competente, ‘originalista e testualista’ (ritiene che si debba leggere la costituzione testualmente, secondo lo spirito dei padri costituenti), fortemente stimato e sostenuto dai repubblicani. Per contro, i democratici sono divisi sulla sua nomina, soprattutto perché egli sarebbe ‘contro i diritti delle donne’.

Ma cosa significa ‘contro i diritti delle donne’? Quali sono i diritti delle donne? E questi diritti sono rappresentati in modo esclusivo dalle folle in rosa anti-Trump? Ormai ‘i diritti delle donne’ nel mondo si misurano solo con il ‘diritto’ di abortire?

E’ ovvio che sono critiche ideologiche, lo abbiamo visto durante le proteste delle donne saudite contro Trump in occasione dello stop al sovvenzionamento delle Ong pro-aborto: solo recentemente è stato permesso alle donne saudite di avere una carta d’identità, perché prima l’identità di una donna era una riga sulla carta del padre o del marito, eppure hanno manifestato a Ryad preoccupate per la perdita delle libertà negli Stati Uniti d’America.

E’ chiaro che le critiche a Goursuch non sono relative alle sue sentenze nella pregressa carriera professionale: il giudice Gorsuch non si è mai trovato a pronunciare su casi concernenti  ‘diritti abortivi’.  Tuttavia, egli è conosciuto negli Stati Uniti per il suo appoggio alle organizzazioni religiose che si sono opposte  a quelle parti dell’ Affordable Care Act (Obamacare) che considerano l’Aborto e le pratiche contraccettive come  benefici essenziali per la salute.  E’ anche autore di un libro in cui condanna la pratica dell’eutanasia e del suicidio assistito (ammesso dalla legislazione del Colorado). 

In sostanza, quello che temono i sostenitori dell’aborto è che dopo l’interruzione del sovvenzionamento statale (607,5 milioni di dollari) alle Ong che diffondono l’aborto e la  contraccezione nel mondo (come la Planned Parenthood o la Pathfinder International), Trump possa iniziare una precisa politica pro-life che annulli la legislazione vigente, fortemente permissiva. Infatti, tutta la legislazione attuale pro-aborto trova fondamento da un pronunciamento della Corte suprema fortemente contestata e di dubbia legittimità, la Roe v. Wade del 1973,  che indica che l’aborto è solo una decisione personale della donna e che in nessun caso deve essere ostacolato.

Per effetto di tale sentenza, 46 stati americani hanno dovuto adeguare la propria legislazione in modo più estensivo (l’aborto è possibile fino a che il feto non può sopravvivere autonomamente , tale limite è stato stabilito alla  24^ – 28^ settimana di gestazione ma può essere superato in caso di pericolo per la salute della donna).

Prima del pronunciamento della Suprema Corte, ogni Stato americano aveva una legge propria: in 30 stati l’aborto non poteva essere praticato in nessun caso ed in 13 stati l’aborto non era legale eccetto per i casi di stupro, incesto o malformazioni fetali. Nei restanti 7 stati era così regolamentata: in 3 Stati era legale solo in caso di stupro e di pericolo per la donna. Solo in 4 Stati unico requisito legale era la richiesta della donna. La Corte Suprema uniformando la sua decisione con quella di questi soli 4 stati ha assunto evidentemente un atteggiamento palesemente ideologico obbligando 46 stati americani  ad estendere i casi in cui l’aborto era permesso.

E’ per questo che ad ogni anniversario della Roe v. Wade, il  24 di gennaio, gli americani che sostengono il diritto alla vita partecipano ad una manifestazione pro-life per mantenere viva la protesta contro per la difesa della vita.  Ed è proprio in occasione di questa circostanza che venerdì scorso alla manifestazione ha preso la parola il vice presidente Pence ed il presidente degli Stati Uniti ha mandato per suo tramite, la sua approvazione ed il suo sostegno.

Ora è questa un’altra ragione per cui , in ogni occasione, le folle dei sostenitori ‘delle libertà’ manifestano la loro rabbia contro Trump: sanno che è sua intenzione di rimettere tutto indiscussione. E la nomina di Gorsuch è un altro tassello in quella direzione.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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