US dispiega i missili HIMARS nel nord della Siria: il report di Anadolu

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Secondo un recente rapporto del quotidiano turco Anadolu, gli Stati Uniti avrebbero dispiegato un certo numero di sistemi missilistici HIMARS (High Mobility Artillery Rocket System) nel nord-est della Siria, dove si trovano illegalmente. L’obiettivo sarebbe quello di proteggere le truppe americane e le forze curde dall’avanzata militare turca nella zona.

Il dispiegamento di questi sistemi missilistici rappresenta un importante sviluppo nella proxy war siriana con cui soggetti esterni hanno operato ad accendere il malcontento della popolazione agendo sulle linee di faglia nel paese, con implicazioni significative per la situazione attuale nella regione.

L’utilizzo di HIMARS nella guerra civile siriana e le implicazioni per la regione

Il sistema HIMARS è stato utilizzato in passato dagli Stati Uniti in diversi conflitti, tra cui l’Iraq e l’Afghanistan e, nel presente, nel contesto della guerra ucraina. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno utilizzato questi sistemi in Siria per supportare le forze curde nella lotta contro l’ISIS.

L’utilizzo di HIMARS nella guerra civile siriana ha suscitato preoccupazioni tra i governi regionali, in particolare la Turchia, che temono che questi sistemi possano essere utilizzati per supportare la lotta curda per avere uno stato autonomo ed alimentare irredentismo nelle aree territoriali turche. Il dispiegamento di HIMARS nel nord-est della Siria potrebbe quindi essere visto come una provocazione da parte degli Stati Uniti nei confronti della Turchia.

Inoltre, la presenza di questi sistemi missilistici potrebbe destabilizzare ulteriormente la situazione nella regione, aumentando il rischio di un conflitto militare tra le forze americane e quelle turche. Ciò potrebbe avere serie conseguenze per la sicurezza e la stabilità della martoriata regione nel suo complesso.

In conclusione, il dispiegamento di sistemi missilistici HIMARS nel nord-est della Siria rappresenta un importante sviluppo nell’intenzione di destabilizzazione della Siria. Mentre gli Stati Uniti cercano di proteggere le loro truppe e le forze curde dalla minaccia turca, questo gesto potrebbe essere visto come una provocazione alla Turchia (anche per l’esito delle elezioni che hanno decretato la vittoria di Erdogan, inviso agli americani) e potrebbe aumentare il rischio di un conflitto militare nella regione. Sarebbe quindi importante che soprattutto i governi regionali lavorino insieme per cercare di risolvere pacificamente la situazione in Siria e evitare ulteriori conflitti e instabilità nella regione.
In questo senso la partecipazione e la riammissione della Siria nella Lega Araba è senza dubbio molto importante per svincolarsi dalla smania di guerra degli Stati Uniti che intendono ora più che mai risolvere i propri problemi interni tramite accensione di nuove contrapposizioni, nuove guerre e prolungamento di quelle in corso.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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