Una Ong incaricata di trovare materiale per accusare Assad, ora accusata di frode e di aver presentato contraffazioni

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La pubblicazione online Grey Zone rivela con dovizia di fonti e di particolari che “l’ Unione Europea ha assegnato alla Ong Commissione per la Giustizia Internazionale e la Responsabilità (CIJA) una massiccia sovvenzione di 1,5 milioni di euro (circa 1,77 milioni di dollari USD) nel 2016 al fine di raccogliere “materiale probatorio di potenziali crimini di guerra e crimini contro l’umanità” e preparare “nuovi fascicoli di procedimenti penali” contro il governo siriano e l’ISIS. Il finanziamento doveva essere utilizzato tra il 2016 e il 2020″.

La suddetta è stata accusata di frode dall’ Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) . La Ong non viene citata espressamente ma il giornalista Arjen van der Ziel , ha chiarito sul principale quotidiano olandese Trouw che  l’organizzazione sotto accusa è CIJA .

Ciò che si si evidenzia è molto grave: l’Unione Europea avendo fondato le sue sanzioni e la sua campagna mediatica contro la Siria sulle accuse di presunti violazioni dei diritti umani a priori, poi ha commissionato a priori ad una organizzazione con referenti salafiti/jaihdisti in Siria di indagare sulla violazione dei diritti umani. Questo gli avrebbe dovuto permettere di avere basi solide documentali per poter comminare più sanzioni verso Damasco e più sostegno ai cosiddetti ‘ribelli’.

Ma in realtà la Commissione per la Giustizia Internazionale e la Responsabilità (CIJA) ha trovato poco o nulla ed ha contraffatto prove e ha messo in atto azioni fraudolente.

Inoltre, si scoprirà anche che l’ organizzazione era una di quelle implicate nello  scandalo Panama Papers e che agiva in un solo appartamento con scarse risorse.

Prima di questo erano state assoldate – con altrettanti congrue somme di danaro agenzie di PR (come la Rand corporation) – per riabilitare l’immagine dei ribelli siriani.

Insomma, un vero disastro ed è tutto documentabile.

Ma andiamo avanti. Sapete quante persone è riuscita a far condannare la CIJA? 

Beh, lo dice la stessa Unione Europea . L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) in un comunicato che la CIJA, è riuscita a raccogliere un dossier contro due soli soggetti. E gli altri erano tutti falsi. Inoltre, la CIJA ha tratto dalla propria parte giornalisti e media ed ha screditato chi si opponeva alla propria visione di parte:

L’ Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha pubblicato un comunicato stampa nel marzo 2020 in cui afferma di aver condotto una “indagine lunga e complicata” che “ha rivelato che mentre il partenariato ha affermato di sostenere lo stato di diritto, i partner [CIJA] sono stati commettendo effettivamente violazioni diffuse, tra cui la presentazione di documenti falsi, fatturazione irregolare e profitti “.

L’OLAF ha raccomandato “che le autorità nazionali del Regno Unito, dei Paesi Bassi e del Belgio valutino la possibilità di perseguire i partner del progetto coinvolti [CIJA] per possibili reati di frode e contraffazione”.

 

La dichiarazione dell’OLAF ha aggiunto che CIJA aveva ricevuto € 1.999.830 (circa $ 2,36 milioni di dollari) come parte del suo contratto con la Siria, anche superiore all’importo divulgato nel 2016 (anche le cifre e la tempistica di altre divulgazioni dell’UE variano leggermente, e la BBC successivamente ha riferito che le accuse di frode riguardavano un contratto da 3 milioni di euro che l’UE ha assegnato alla CIJA nel 2013). L’OLAF ha suggerito che la Commissione europea dovrebbe recuperare 1.896.734 euro (quasi $ 2,24 milioni di dollari), o il 95 percento, di tale importo.

Inoltre anche gli Stati Uniti hanno donato soldi a palate all’organizzazione per trovare i criminali di guerra in Siria:

Nel 2014, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che aveva donato 1 milione di dollari alla CIJA in due anni, annunciò che avrebbe annullato il finanziamento annuale per il gruppo. Washington non ha fornito un motivo per il taglio, quindi non è chiaro se anche i timori di corruzione abbiano motivato questa decisione.

Ebbene vi avevo detto che la CIJA era riuscita a trovare solo due ‘criminali di guerra’. Tutti e due persone corrotte passate con i ribelli e accolti e riveriti in Europa.

In particolare, uno dei due è:

un ex ufficiale dell’intelligence carceraria di 58 anni accusato di tortura di nome Anwar Raslan, aveva lavorato a stretto contatto con l’opposizione siriana quando ha disertato dal governo nel 2013. Raslan in seguito si è affermato come un membro di spicco dell’opposizione ad Assad sostenuta dall’Occidente.

Della sua vicenda a suo tempo, se ne sono occupati i giornali:

Un profilo del 2020 in Foreign Policy, intitolato “ Se un torturatore cambia lato, merita pietà? “, Ha osservato:” Raslan si è ingraziato diversi leader dell’opposizione e nel 2014 ha persino ottenuto un biglietto per rappresentare la ribellione a Ginevra ai colloqui di pace organizzati dalle Nazioni Unite. Il voltafaccia è stato ripagato quando è volato in Germania nell’estate di quell’anno e ha chiesto asilo “.

Insomma, la CIJA per la sua attività  ha ricevuto negli anni quasi 50 milioni di dollari, ma nonostante queste grandi risorse e l’aiuto di insorti estremisti salafiti-jihadisti,  è riuscita ad incastrare due soli uomini coinvolti con trattamenti  disumani, di cui uno era rappresentante dei ribelli a Ginevra. Il resto sono frodi, simulazioni e contraffazioni.

Contraffazioni e discredito che ha cercato di mettere in atto anche verso un professor Paul McKeigue, uno studioso britannico contro la guerra che appunto lavorava in una una organizzazione inglese che cercava di portare la pace in Siria, contraria alla narrativa dei governi occidentali nemici della Siria.

In tema, tra le varie evidenze riportate, alcune sono molto significative:

La prima che la reporter “dichiaratamente favorevole alla guerra della BBC Chloe Hadjimatheou – che è stata denunciata per il suo lavoro non etico e propagandistico sulla Siria da Aaron Maté di The Grayzone – ha promosso l’operazione di discredito della CIJA in un articolo intitolato “ Il professore del Regno Unito e il falso agente russo “. Hadjimatheou ha fatto eco acriticamente ai punti di discussione della CIJA, demonizzando Paul McKeigue come uno scagnozzo del Cremlino e persino difendendo l’organizzazione dalle accuse di corruzione del regolatore delle frodi dell’UE”.

Ma non è tutto, l’operazione di Psyops era svolta anche dai media britannici su un asse parallelo:

I documenti trapelati esaminati da The Grayzone hanno rivelato come la BBC si sia infiltrata nei media in lingua russa per promuovere gli interessi della NATO in un programma segreto finanziato e supervisionato dal Ministero degli Esteri del Regno Unito .

E’ interessante che nel suo tentativo di difendersi dai propri addebiti CJIA ha tentato di difendersi da prove evidenti e documentate con il contrattacco::

 CIJA ha rilasciato una dichiarazione in cui si diffamava il gruppo di lavoro e difendeva le proprie tattiche disoneste, insistendo sul fatto che la sua operazione pungente è stata “intrapresa con mezzi legali”.

La conclusione di Grey Zone è altamente condivisibile:

La disperazione della tattica mostra che CIJA e William Wiley hanno molto da nascondere. Un media veramente indipendente farebbe luce su questa controversia. Ma finora, la stampa mainstream ha funzionato come braccio delle pubbliche relazioni per la CIJA macchiata di corruzione, mascherando il marciume etico e la corruzione di un’organizzazione finanziata dai contribuenti nel tentativo di promuovere la guerra sporca alla Siria.

Ma forse qualcuno obietterà: ma allora le carceri siriane?

Questo dedica almeno due righe. In proposito ricordo che in quando a violazione dei diritti umani nelle detenzioni, gli stessi Stati Uniti hanno fatto ricorso nella sua campagna ‘Extraordinary rendition’ ai servigi di paesi mediorentali per far parlare i terroristi che catturava.

Si parla di qualche migliaia di prigionieri (definiti poi nemici illegali) torturati e sottoposti a trattamenti di disumani. Quindi i paesi occidentali si sono serviti di un certo sistema e quando scoperto (2005-2006) nessuno ha pagato. Ebbene questi standard spesso sono comuni in paesi al di fuori dell’Unione Europea. Quindi, in linea, il trattamento sanzionatorio dovrebbe essere diffuso verso una pluralità di governi con i quali la UE ha normali rapporti. Cosa abbastanza assurda.

Se questo è vero , a maggior ragione ci sono alcune circostanze che bisogna necessariamente considerare. Il primo fattore è che la Siria è un paese in guerra da più di 10 anni e che noi europei abbiamo sostenuto di ribelli , per la maggior parte jihadisti salafiti. Stiamo parlando di terroristi che hanno decapitato ed ucciso a sangue freddo centinaia di migliaia di soldati siriani e di civili, compresi donne e bambini e che nessuno incrimina.

Per quando riguarda il lato governativo, se non si è ipocriti,  conosciamo bene la deriva umana che consegue a 10 anni di guerra. Per giunta, se non si combatte contro un vero esercito ma contro terroristi, ciò porta inevitabilmente all’abbrutimento e ad un minor controllo centrale sulle condotte. Gli stessi Stati Uniti – quando erano sotto attacco – ne hanno fatto di tutti i colori in Iraq ed erano forze di invasione. Allo stesso modo, la CIA nelle detenzioni segrete nelle carceri afgane hanno messo in atto torture diffuse (questo si trova con fonti anche su Wikipedia).
Insomma, bisognerebbe fare uno sforzo per capire che  sono proprie le azioni fatte contro la Siria, sanzioni comprese, che hanno abbassato gli standard di trattamento già bassi in tutte le carceri mediorientali?

Stiamo parlando di questo e  stiamo parlando di di una generosa offerta di danaro per scoprire prove a sostegno di sanzioni già in corso.

In questo modo l’Unione Europea avrebbe avuto il suo bravo dossier, necessario per prolungare la guerra ed agire su basi legali, che finora non ci sono.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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