In un giorno, tre storie rivelatesi false

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È giorno di fake news. Tre storie che stanno facendo il giro dei media, tutte basate su false premesse. Corea del Nord, Siria e Trump ne sono gli obiettivi.

1. Il Wall Street Journal afferma con un titolo #fakenews che i bit del computer-code nel recente ransomware WannaCry sono identici a quelli usati nel 2014 per hackerare la Sony (attacco falsamente imputato alla Nord Corea).

Ricercatori trovano un indizio che collega il virus ad un gruppo legato a Pyongyang

Neel Mehta, specialista di sicurezza informatica presso l’unità Google di Alphabet Inc., ha rilevato ieri delle somiglianze tra quella variante WannaCry ed il codice usato in una serie di attacchi attribuiti al gruppo Lazarus.

Il gruppo “Lazarus” (che probabilmente neanche esiste) è stato attribuito ad agenzie statali nordcoreane. Dopo sei paragrafi abbiamo appreso che le “somiglianze” sono state trovate in codici spesso riutilizzati:

I risultati non dimostrano che Lazarus o Corea siano coinvolti in WannaCry, hanno detto i ricercatori. I colpevoli dell’ultimo attacco, non ancora identificati, potrebbero aver copiato il codice in questione.

La connessione trovata nella vecchia versione si basa su software che entrambi i programmi utilizzano per collegarsi in modo sicuro ad altri sistemi su Internet, ha affermato Kurt Baumgartner, ricercatore di Kaspersky Lab.

Un codice comune si trova in quasi tutti i software che si connettono ad Internet. Il motivo è semplice. Nessuno scrive più questo codice. Ci sono ben testati esempi di tali frammenti di programma ampiamente disponibili in software open-source su Github e altrove. Fare “copia e incolla” è molto più veloce che riiniziare da capo. Peggio ancora – la parte di codice in questione è così banale che qualsiasi programmatore decente probabilmente lo scriverebbe nello stesso modo (una chiamata alla funzione Time() per ottenere un seed value per una successiva chiamata alla funzione Random ()). Non c’è motivo di fare uno più uno. Due persone che lo fanno allo stesso modo non dimostrano niente. Neanche usare un codice disponibile al pubblico dimostra niente. Certamente non dimostra che il codice per due hack diversi è stato scritto dalle stesse persone. Non è verificato che questi bug abbiano a che fare con la Corea. Le somiglianze nei bit non costituiscono notizia.

2. A febbraio, Amnesty International (che promuove gli interventi della NATO) ha pubblicato una relazione ad effetto su presunti omicidi nelle prigioni siriane. Come scrivemmo al tempo:

“Un nuovo report di Amnesty afferma che il governo siriano ha impiccato tra i 5.000 e i 13.000 prigionieri in un carcere militare in Siria. Non c’è nessuna prova, si basa tutto su fonti anonime. I numeri stessi sono stime che nessuno scienziato e nessuna corte accetterebbe mai. È fantascienza, come dimostra il titolo del documento, “Mattatoio umano”.

Il Dipartimento di Stato americano ora riutilizza questa falsa relazione e ci aggiunge immagini satellitari, mal interpretate, per diffamare ulteriormente il governo siriano:

Stati Uniti: Siria brucia corpi per nascondere la prova delle uccisioni di massa.

Nelle sue ultime accuse, il Dipartimento ha dichiarato di credere che circa 50 detenuti al giorno vengano impiccati nella prigione militare di Saydnaya, circa 45 minuti a nord di Damasco. Molti dei corpi sono poi bruciati in un forno crematorio “per coprire l’entità degli omicidi di massa che si verificano”, ha dichiarato Stuart Jones, il principale diplomatico statunitense per il Medio Oriente, che accusa il governo di Assad di sprofondare “in un livello ancor maggiore di depravazione”.

Il dipartimento ha rilasciato fotografie satellitari che mostrano quel che è descritto come un edificio carcerario, modificato per ospitare il forno. Le foto, riprese nel corso di diversi anni a partire dal 2013, non dimostrano che l’edificio sia un crematorio, ma mostrano una costruzione che può sembrarlo.

Se ce ne fosse uno nella prigione Saydnaya, come mai nessun testimone di Amnesty ne ha parlato nella recente relazione? Questi testimoni sono stati in quella prigione e hanno osservato tutti i dettagli. Hanno detto che tutti i morti vengono sepolti in tombe di massa.

Un esperto militare olandese ha esaminato le immagini del satellite e l’interpretazione che lo Stato ne dà e si chiede:

Ian Grant @Gjoene – 6: 2 PM – 15 maggio 2017

È uno scherzo @StateDept? Anche prima del 27 agosto ’13 queste “aperture” erano presenti. Vedasi i filmati allegati da Terraserver.com (03 aprile ’13) #Sednaya

Un altro specialista approfondisce:

Aldin Abazović @CT_operative – 5:33 – 15 maggio 2017

Immagini che mostrano il presunto forno crematorio della prigione di Saidnaya, #Damascus #Syria. Per quanto non mi piaccia parlare di questo argomento, queste foto non dimostrano nulla. L’edificio potrebbe essere una semplice caldaia o un locale di riscaldamento per la struttura carceraria. A meno che non si effettui una visita, non c’è modo di dimostrare alcunché. È facile manipolare immagini satellitari. Basta mettere un’etichetta x sulla cosa y. Non posso confermare quale particolare parte della prigione sia né per cosa sia utilizzata.

Il Dipartimento di Stato non ha alcuna prova a riguardo, tranne la relazione di cui sopra, che non dice nulla di un crematorio, e alcune immagini satellitari che non mostrano ciò che il dipartimento asserisce. Si vuole gettare fango sul governo siriano sperando che ciò faccia effetto. Questo rilascio di non-notizie creerà alcuni titoli nelle pubblicazioni “occidentali”. Probabilmente è propaganda per una guerra ancor più ampia in Siria.

3. Il deep state ce la sta mettendo tutta per ottenere l’impeachment di Trump. Ieri è stata lanciata una nuova, ben preparata e coordinata campagna contro di lui. Anonime dichiarazioni al Washington Post sono state “confermate” da affermazioni analoghe a Buzzfeed, da (probabilmente) le stesse fonti. Le voci possono anche avere un fondo di verità, ma le conseguenze pratiche, ancorché pompate, sono innocue. WaPo:

Trump ha rivelato informazioni altamente riservate al ministro degli esteri e all’ambasciatore russi

Il presidente ha rivelato informazioni molto riservate in una riunione alla Casa Bianca della settimana scorsa, secondo attuali ed ex funzionari di Washington, che hanno aggiunto che le divulgazioni di Trump hanno messo in pericolo un’importante fonte di intelligence sullo Stato Islamico.

(Hmm – come fanno a sapere “ex funzionari” cosa è stato detto nell’ufficio ovale e con quali conseguenze?). Ci vogliono sei paragrafi di calunnie per scoprire cosa sia stato divulgato:

Trump è andato fuori script e ha iniziato a parlare di una minaccia terroristica dell’ISIS legata all’uso di laptop in aereo.

Questo è un metodo arcinoto ad Al-Qaeda nella penisola araba. Se l’ISIS in Siria ha copiato questo modus operandi è interessante, ma non sensazionale.
Potrebbe essere un po’ più interessante sapere dove si stiano preparando queste operazioni, ma su quante città l’IS effettivamente governa?

Il consigliere di sicurezza nazionale McMaster, che era nella stanza, nega ufficalmente (addirittura al paragrafo otto!) che fonti o metodi siano stati rivelati.

L’unica notizia è che Trump ha dato a Lavrov un suggerimento su una minaccia terroristica.

Se Putin avesse appreso di un potenziale attacco ISIS su un aereo americano, vorreste che condividesse tale informazione col governo U.S.A.? Certo che sì.

Ma Buzzfeed e altri organi anti-Trump  soffiano sul fuoco, e quelli di  Lawfare si scatenano:

Se il presidente ha spifferato queste informazioni, allora ha violato il suo giuramento.

Follia totale. Trump avrebbe offerto tali notizie come parte del suo accordo con il governo russo. Lo scambio di intelligence è un’attività regolare anche tra parti che abitualmente non si amano. È nell’interesse di tutti farlo. Che esso sia avvenuto, e anche se implicava alcuni dettagli importanti, non è una notizia.

È invece il pubblicare che tale discorso sia avvenuto che può aiutare i terroristi. Come dice Emptywheel :

queste fonti molto scandalizzate sono proprio loro che stanno [..] condividendo informazioni che sono così delicate.

Se divulgare le informazioni date dal presidente è così scandaloso, perché le fonti le danno ai media globali? Perché WaPo e altri le pubblicano?

Trump è stato eletto col sostegno dell’esercito americano. La Clinton era spalleggiata da corporation ed intelligence (power triangle). Ha vinto il primo. Ora l’intelligence del deep state, coadiuvato dalla parte danarosa del Partito Democratico,  vuole farlo fuori. Il costante fuoco di notizie false contro di lui prepara solo il terreno.

I tre esempi di fake news di cui sopra non contengono alcuna notizia. Il loro unico scopo è quello di influenzare i lettori esagerando piccoli fatti.

Questa propaganda spudorata, senza contraddittorio, mette in pericolo il funzionamento della democrazia. Il quarto potere è ora solo uno strumento di manipolazione. Non ha più alcun valore.

Per la persona media una via d’uscita da questo attacco è quella di cercare, utilizzare e promuovere fonti alternative. L’altra è di arrendersi.

 

Fonte: www.moonofalabama.org

Link: http://www.moonofalabama.org/2017/05/it-is-fakenews-day-on-north-korea-syria-and-the-us-president.html

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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