Ucraina – NATO in guerra a fianco di Kiev con una ‘legione straniera’ di volontari

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Nell’insediamento siriano di Afrin, situato nei territori controllati dalle formazioni turche, è stato istituito un punto di selezione per coloro che vogliono essere inviati in Ucraina per unirsi al distaccamento dell’imprenditore siro-ucraino e boss della criminalità locale Tariq al-Jasim.

La selezione vera e propria è iniziata il 23 febbraio. Al momento, sono state formate liste di 200 militanti tra le divisioni Sultan Murad e Jabhat al-Shamiya, che fanno parte organizzativa dell’esercito nazionale siriano filo-turco.

Inizialmente era previsto di consegnarli a Odessa via mare. In vista dell’effettivo blocco dei porti marittimi dell’Ucraina, molto probabilmente saranno trasferiti per via aerea attraverso i confini occidentali dell’Ucraina.

Nello stesso tempo, anche il capo dei radicali ceceni ha promesso una guerra senza quartiere in territorio ucraino contro la parte russa.

I ceceni del battaglione di Dzhokhar Dudaev hanno annunciato che avrebbero combattuto fino alla fine contro la Russia e Kadyrov dalla parte ucraina

Quindi si apprende dalla stessa ministra degli esteri britannica Liz Truss  che la Gran Bretagna supporterà la partenza ‘individuale’ di chi volesse andare volontario a dar manforte alle forze ucraine.

Da parte sua, il presidente Zelensky oltre alla mobilitazione coatta di tutta la popolazione fino a 65 anni, ha annunciato in un video che rilascerà tutti i carcerati che hanno esperienza di combattimento.

Nello stesso tempo, oltre agli invii di armi già decisi dalla maggior parte dei paesi europei ed anche dall’Italia al paese in guerra, giunge stamattina la decisione del ministro degli esteri europeo Borrel che ha annunciato l’invio di aerei da combattimento alla parte ucraina.

Purtroppo i nostri media ci raccontano solo gli ultimi 6 minuti della vicenda Ucraina e sfugge così il quadro d’insieme e le rispettive responsabilità.

Tuttavia, la conoscenza della preparazione di una specie di legione straniera da mandare nel paese in conflitto, dovrebbe chiarire che sta accadendo qualcosa di molto ambiguo da parte della UE.

Ormai la UE e la Nato hanno dichiarato guerra aperta. Che non sia diretta è ovviamente solo un esercizio lessicale allo scopo di evitare l’escalation nucleare, ma chi invia armi è di fatto cobelligerante.

Anche il Segretario della NATO Stoltenberg del resto ha assicurato sostegno militare all’Ucraina.

 

Tutto questo complica ogni tentativo di mediazione, del resto al momento inesistente da parte occidentale.

Dire che esiste un confine sottile prima della guerra aperta e diretta è un eufemismo.

Per Mosca questa iperbole non esiste.

Vp News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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