Ucraina: la scissione della Chiesa Ucraina da quella Ortodossa di Mosca riguarda lo stato non la Chiesa, parola di Poroskenko

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Poroshenko: l’autocefalia riguarda la sicurezza nazionale, non la Chiesa

La questione della concessione del Tomos di autocefalia alla Chiesa Ortodossa ucraina non riguarda tanto la Chiesa quanto lo Stato, l’indipendenza e la sicurezza nazionale dell’Ucraina. Lo ha annunciato il Presidente Petro Poroshenko in un discorso in occasione del 27° anniversario della dichiarazione d’indipendenza dell’Ucraina.

“L’Accordo di Associazione e il regime senza visti con l’Unione Europea, la creazione di un esercito in grado di combattere e la decisione di rifiutare il gas russo, rafforzare la posizione della lingua ucraina e tornare alla nostra storia, consolidando il percorso verso l’UE e la NATO nella Costituzione ucraina – tutto questo fa parte della nostra strategia statale. È accuratamente descritta dalle parole dello scrittore ucraino del secolo scorso Mikola Chvylovij: “Via da Mosca!” – “Europa adesso!”, ha detto Poroshenko.

Ha anche sottolineato che questo riguarda anche la questione dell’autocefalia della Chiesa Ortodossa ucraina e della ricezione del Tomos.

“Voglio spiegare che questa è più una questione della nostra sovranità, della nostra indipendenza, della nostra sicurezza nazionale, più che una questione della Chiesa. Negli ultimi giorni una foto eloquente è girata sui social network: un vescovo della Chiesa Ortodossa russa consacra un sistema missilistico nella Crimea occupata. Il Patriarca Cirillo ad ogni liturgia prega per le truppe russe – quelli che uccidono gli ucraini. La ROC è parte integrante del sistema politico della Federazione Russa. Il Cremlino non nasconde che la considera uno degli strumenti principali per influenzare l’Ucraina”, ha sottolineato il capo dello Stato.

Secondo lui, la Russia ha influenzato gli eventi in Ucraina attraverso la Chiesa.

La situazione nell’Ortodossia ucraina viene discussa dal Consiglio di Sicurezza della Russia sotto la guida di Putin. E allo stato ucraino viene chiesto di non interferire. Ma quando a Mosca si parla di Ucraina come territorio presumibilmente canonico, questa non è una violazione della nostra integrità territoriale? Sarebbe un crimine chiudere un occhio su questo. Cambiare la situazione non è un diritto del presidente ucraino – è un suo dovere”, ha osservato Poroshenko.

Secondo lui, è proprio per questo motivo che l’Ucraina ha avviato negoziati con il Patriarca Ecumenico.

“Districare il nodo è stato difficile, ma c’è un risultato. Sua Santità e il Sinodo hanno confermato l’illegalità dell’annessione della metropolia di Kiev da parte di Mosca, che avvenne nel XVII secolo. Loro, così come noi, non riconoscono alcuna rivendicazione della ROC in Ucraina. Avremo la nostra Chiesa, indipendente da chiunque, che sarà riconosciuta dall’Ortodossia mondiale. È stata presa una decisione che concede l’autocefalia alla Chiesa Ortodossa dell’Ucraina. Il Tomos, il decreto che conferma questo, è stato scritto. È stato nominato un sinodo che sceglierà il capo che andrà ad Istanbul e riceverà il Tomos dalle mani di Sua Santità Bartolomeo”, ha sottolineato il capo dello stato.

“Lo Stato garantisce un diritto costituzionale alla libertà di culto, anche a coloro che vorranno rimanere in comunione con la Chiesa russa. Ma la Chiesa Ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca qui non ficcherà più il naso, così come non marchierà più ciò che è canonico e ciò che è fuori dalla grazia di Dio”, ha riassunto Petro Poroshenko.

Dopo questa affermazione è chiaro che ora ogni credente o ecclesiastico della canonica Chiesa Ortodossa ucraina che critica la forzata tomizzazione e autocefalizzazione, così come la forzata “fusione nell’estasi con gli scismatici”, e si rifiuterà di far parte della locale Chiesa Ortodossa unita [che verrà creata dopo la concessione del Tomos – ndr] potrà essere accusato di minare la sicurezza nazionale.

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source link: Saker Italia
Articolo di varjag2007su pubblicato su Stalker Zone il 3 dicembre 2018
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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