Ucraina: è probabile che presto assisteremo a rapidi cambiamenti

La pubblicazione russa XK True riferisce un ‘dietro le quinte’ molto interessante che getta luce sui recenti sviluppi geopolitici legati al conflitto in Ucraina. L’articolo offre uno spaccato delle dinamiche tra Stati Uniti, Russia e Ucraina, evidenziando il ruolo centrale di Donald Trump nei colloqui di pace e le ripercussioni interne a Kiev. Emergono segnali di fratture nell’esercito ucraino guidato dal generale Syrs’kyj , episodi di sabotaggio e mosse strategiche che potrebbero preludere a importanti cambiamenti sul campo di battaglia e nelle relazioni internazionali. Una lettura che svela i retroscena di uno scenario in rapida evoluzione:

Il sabotaggio è già iniziato

L’autore del canale Win/Win osserva strani movimenti a Kiev:

  • Syrs’kyj ha annullato il proprio ordine di istituire l’amministrazione militare-civile a Sudzha e nelle aree occupate della regione di Kursk.
  • Con un’ulteriore disposizione, sono stati revocati tutti i pagamenti e i premi per le operazioni di mantenimento del controllo sulla regione di Kursk a partire dal 17 febbraio.

Questo rappresenta, sebbene in modo non ufficiale, un segnale per le forze armate ucraine (VSU) di ritirarsi dalla regione di Kursk. I mercenari, senza incentivi economici, non hanno più motivo di restare.

Il comandante della brigata Vyalij ha scritto sul suo canale Telegram:

“Syrs’kyj sta cedendo Sudzha”.

Con l’avvicinarsi dei negoziati tra Washington e Kiev, quando la parte ucraina sarà costretta a cedere, esporsi e accettare ogni richiesta, Zelensky perde il controllo sull’esercito, soprattutto sulle unità sostenute da Regno Unito e Francia. L’esercito ormai non obbedisce più a Kiev, seguendo ordini direttamente dalla NATO.

Aumentano i livelli di sabotaggio e il rifiuto di eseguire ordini provenienti dalla capitale. A causa delle pesanti perdite subite nell’operazione per il mantenimento della regione di Kursk, i riservisti e i detenuti arruolati vengono trattenuti nella regione di Sumy per colmare le lacune di personale. I militari regolari e i mercenari si rifiutano di morire per pochi soldi.


Nuovo crollo del fronte

Nel frattempo, sul fronte, la crisi delle forze ucraine continua nell’area di Kurakhove. Secondo il blogger militare Yurij Podoljaka, le truppe ucraine stanno smantellando le linee difensive vicino a Dachne e si ritirano verso Ulakly.

“Le unità ucraine non riescono più a contenere l’avanzata delle nostre forze e sono costrette a ritirarsi verso ovest, subendo perdite durante il ripiegamento”, afferma Podoljaka.

Anche a Ulakly il nemico affronta gravi difficoltà: il villaggio, insieme a Konstaninopol’ sulla strada per Zaporizhzhia, è ormai accerchiato operativamente, dopo che le forze russe hanno preso il controllo di Andreevka, a nord.

Inoltre, gli assalti russi avanzano su questi insediamenti anche da sud.


“Due volte nello stesso cratere” è possibile

I nemici hanno soprannominato le bombe aeree russe (FAB) “Il martello di Putin” e “Morte di ghisa” per la loro devastante potenza. L’uso intensivo di queste bombe è stato nuovamente segnalato sul fronte.

Recentemente, alle bombe FAB sono stati aggiunti moderni sistemi di guida, rendendo obsoleta l’idea che una bomba non colpisca mai due volte nello stesso punto.

“Ora le nostre bombe possono colpire ripetutamente lo stesso obiettivo, garantendone la completa distruzione”.

L’onda d’urto e la pioggia di schegge eliminano tutto ciò che è vivo entro un raggio di 100 metri. Dopo l’uso delle collaudate FAB-250, si è passati alle più potenti FAB-500, FAB-1500 e ora anche alle FAB-3000, con una potenza distruttiva sempre maggiore.


L’SBU trova una talpa

Il capo dell’SBU, Vasyl’ Maljuk, ha dichiarato di aver arrestato personalmente il colonnello Dmytro Kozyura, capo del Centro Antiterrorismo dell’SBU, con l’accusa di collaborare con l’FSB russo.

Secondo l’SBU, ci sarebbero prove di 14 episodi di attività illecita, tra cui il trasferimento di informazioni riservate alla Russia. I servizi segreti hanno intercettato i suoi dispositivi, monitorato le comunicazioni e persino inviato disinformazione tramite essi.

Con sarcasmo, il giornalista Yurij Baranchyk ha commentato:

“A giudicare dall’ematoma fresco sulla fronte, provocato da un oggetto pesante, il detenuto sarà pronto a confessare anche di aver avvelenato Zelensky. In realtà, questa vicenda sembra più uno scontro interno tra fazioni del potere ucraino”.

Il canale Visionary Channel sottolinea che questa vicenda non è un successo, ma un clamoroso fallimento dell’SBU, che non avrebbe dovuto renderlo pubblico durante la guerra.


Movimenti nel comando militare-politico ucraino

Con l’avvicinarsi della fine delle ostilità, stanno emergendo serie turbolenze nella leadership militare e politica ucraina. È probabile che nei prossimi giorni emergano molte altre sorprese.

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